Il chaga: un fungo terapeutico conosciuto e utilizzato dai popoli siberiani da tempi remoti
Il Chaga, Inonotus obliquus, contiene numerose sostanze adattogene e antiossidanti che favoriscono la forza fisica e potenziano il tono muscolare. Produce una serie di sostanze protettive come: enzimi, antiossidanti e antibiotici. L’uso costante nel tempo del Chaga alcalinizza il pH del corpo umano, alleviando lo stress ed eliminando l’acidità che è responsabile dell’insorgere della maggior parte delle malattie. Utile in qualsiasi periodo dell’anno, è consigliato durante i cambi stagionali, specialmente in inverno e primavera, per sostenere le difese immunitarie e per allentare tensione e stanchezza.
Il termine (traslitterazione dal cirillico caga – in occidente piu’ diffuso come chaga) deriva dalla lingua dei Komi-Permiacchi, una minoranza etnica che si era insediata in Siberia nella valle del fiume Kama, ad ovest degli Urali. In lingua Komi con il termine tšak venivano un tempo designati tutti o funghi legnosi e spugnosi che crescono sugli alberi. Oggi invece con il nome “chaga” si intende solo una specie di questi funghi, piu’ precisamente l’inonotus obliquus, famoso in tutta la Russia e ora anche al di la’ dei suoi confini grazie alle sue proprieta’ terapeutiche e nella fattispecie antitumorali.
Il chaga si riproduce tramite spore, che germinano infiltrandosi nelle zone danneggiate della corteccia di alberi vivi e formano col tempo un’escrescenza legnosa. Ama il clima freddo e nella maggiorparte dei casi cresce sul tronco delle betulle per questo viene comunemente chiamato “fungo nero di betulla”.
Proprietà terapeutiche del fungo Chaga
Le escrescenze di chaga vengono utilizzate a scopi medicinali. Di norma vengono raccolte durante tutto l’anno ma il momento migliore è l’autunno o la primavera. Vengono selezionate solo le escrescenze di chaga provenienti da alberi vivi di betulla, mentre non sono adatte all’uso quelle formatesi su alberi morenti o morti e su alberi che crescono in ambiente molto umido. Non vengono inoltre trattate le escrescenze vecchie, grandi, in evidente sgretolamento, nonche’ quelle che crescono sulla parte inferiore del tronco o che presentino una colorazione nera sull’intero spessore.
Il fungo chaga ha numerose proprieta’ terapeutiche: migliora il metabolismo, nella fattispecie attiva il ricambio nel tessuto cerebrale e accelera l’attività dei sistemi enzimatici. Il Chaga contribuisce inoltre a regolare il funzionamento dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, stimola l’ematopoiesi (favorisce l’incremento del livello dei leucociti), agisce come tonico, aumentando la resistenza alle malattie infettive, possiede proprietà anti-infiammatorie sia a uso topico che per assunzione orale, migliora l’attività citotossica dei farmaci anti-tumorali, rallenta la crescita di neoplasie, facendole regredire e frenando lo sviluppo di metastasi. L’assunzione di chaga durante il periodo di cura contribuisce a migliorare lo stato di salute dei pazienti e la loro risposta ai trattamenti antitumorali.
I preparati a base di chaga hanno proprieta’ antispasmodiche, diuretiche, ricostituenti, anti-microbiche e gastroprotettive, contribuendo a normalizzare l’attività del tratto gastrointestinale e della microflora intestinale e favorendo la cicatrizzazione delle ulcere dello stomaco e del duodeno. Il chaga è inoltre utilizzato nel trattamento di malattie dermatologiche, odontostomatologiche e otorinolaringologiche .
Il chaga e’ utilizzato nell’industria farmaceutica per la produzione del farmaco Befunginum (Befungin), un estratto del fungo arricchito da cloruro o solfato di cobalto. Il Befungin e’ consigliato nel trattamento di tumori maligni di varia localizzazione, nella gastrite cronica e nella discinesia gastrointestinale.
A quale fine e’ più spesso usato il chaga?
In Russia e in altre zone dell’Europa Centrale (Bielorussia, Polonia) il chaga è conosciuto da tempi immemorabili e largamente utilizzato nella medicina popolare per far fronte a disturbi di diverso genere, dalle patologie piu’ comuni del tratto gastro-intestinale ai problemi dermatologici e alle malattie oncologiche. Questo fungo possiede infatti eccellenti proprietà anti-infiammatorie e contiene componenti attive che rafforzano in modo naturale il sistema immunitario, migliorano le funzioni dell’organismo e il metabolismo. Di cio’ si erano spontaneamente avveduti gli abitanti delle zone periferiche della Russia, lontane da ospedali e farmacie e costretti ad affrontare malattie spesso in modo autonomo, sfruttando le risorse del territorio.
Le proprieta’ immunostimolanti, immunomodulanti e adattogene furono scientificamente provate negli anni ’50 del secolo scorso, quando in Unione Sovietica lo stato diede inizio a una ricerca sistematica e furono condotti numerosi esperimenti in vitro e in vivo oltre a studi clinici su pazienti oncologici al fine di investigare le caratteristiche del chaga. Il risultato fu l’inserimento del chaga nella farmacopea di stato dell’URSS.
Il primo preparato a base di chaga fu prodotto nel 1958 ed e’ in vendita a tutt’oggi nelle farmacie della Russia. Si e’ stabilito che l’assunzione di chaga favorisce la normalizzazione del funzionamento dei sistemi cardiovascolare e respiratorio, e’ utile in disturbi del tratto gastro-intestinale, specie in stati precancerosi, e’ un rimedio antidolorifico, consigliato anche nella terapia combinata in casi di patologie oncologiche di 3 e 4 stadio per alleviare I sintomi della malattia, esercita un’azione immunostimolante e immunomodulante, puo’ essere usato per applicazione topica per la cicatrizzazione di ferite e lesioni cutanee. Viene spesso consigliato nel trattamento del lupus eritematoso, della psoriasi e applicato localmente per alleviare il dolore di lesioni cutanee causate da herpes zoster. Nonostante il chaga non abbia severe controindicazioni si consiglia comunque di consultare sempre il medico prima di introdurre il chaga nel regime alimentare di un paziente.
Preparati a base di fungo chaga sono assolutamente sconsigliati:
• in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti: ricerche di laboratorio hanno dimostrato che il chaga può scatenare effetti collaterali;
• in caso di assunzione di farmaci per diabetici: ricerche di laboratorio hanno dimostrato che il consumo di chaga da parte di pazienti affetti da diabete abbassa i livelli di zucchero nel sangue, causando effetti collaterali.
Vanno inoltre sottolineate le seguenti controindicazioni, dovute alle sostanze che si accumulano nel chaga nel corso della sua crescita:
1. L’assunzione di chaga e’ categoricamente controindicata a bambini e donne incinte – due categorie di persone nel cui organismo avvengono rapidi processi di divisione cellulare e reazioni biochimiche. Il chaga è ricco di sostanze che bloccano l’attività vitale delle cellule, frenandone lo sviluppo.
2. Avendo il chaga un effetto lassativo, è assolutamente sconsigliato in casi di dissenteria e diarrea.
3. Gli acidi presenti nel fungo chaga sono incompatibili con il gruppo delle penicilline e con il glucosio, pertanto in caso di assunzione di antibiotici o di somministrazione di soluzioni di glucosio per via endovenosa e’ rigorosamente vietato il consumo di preparati a base di chaga.
Dieta da seguire nel periodo di assunzione di preparati a base di chaga
Quando si affronta una cura con preparati di fungo chaga e’ preferibile seguire una dieta a base di latticini e verdure: zuppe di verdure, frutta e verdura fresca, yogurt, latte, formaggio fresco, ricotta, cereali, pasta, piatti a base di uova, pane con crusca, gelatine e composte, succhi di frutta e smoothies di verdura, acqua minerale, tè nero non forte, tisane di erbe.
Va invece moderato o del tutto escluso il consumo di piatti piccanti e speziati, conserve in scatola, carne, salumi e affumicati, brodi di carne, grassi, in particolare la margarina, piatti molto caldi o troppo freddi, tè forte e caffè, aglio e cipolla.
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- Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
- Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI