La pediculosi è un’infestazione da parte dei Pidocchi, piccoli insetti grigio-biancastri che parassitano il corpo umano, alimentandosi di sangue.
In base alla forma e alla parte del corpo nella quale si insediano, si distinguono tre tipi di pidocchi:
• Pediculus humanus capitis, o pidocchio del capo, che vive esclusivamente tra i capelli;
• Pediculus humanus corporis, o pidocchio del corpo, specie assai simile al precedente, ma colonizzante il corpo e gli abiti;
• Phthirus pubis, o pidocchio del pube, detto volgarmente piattola, ben differenziato morfologicamente dalle prime duespecie e localizzato nella regione pubica, ma che eccezionalmente può rinvenirsi sulle sopracciglia, ciglia e sotto le ascelle.
La pediculosi del capo interessa soprattutto i bambini di età scolare dai 3 anni in su (con un picco all’età di 9 anni) ed è estremamente frequente nelle comunità infantili, soprattutto nelle scuole, dove colpisce dal 5 al 22% dei bambini, indipendentemente dallo stato sociale. Il fenomeno è in continuo incremento e costituisce un problema dal punto di vista socio-sanitario.
Il pidocchio adulto, visibile ad occhio nudo, è lungo 1-3 millimetri, è di colore grigio e presenta arti con estremità ad uncino che gli consentono di attaccarsi tenacemente al capello. Il pidocchiocompie il suo intero ciclo vitale sulla testa della persona parassitata in 1-2 mesi. La femmina produce 5-10 uova al giorno, dette lendini, per un totale di circa 300, deposte strettamente attaccate ai capelli a circa un centimetro dal cuoio capelluto, perché la temperatura prossima ai 37°C è ottimale per la maturazione.
Le lendini hanno una forma a goccia, con un diametro massimo di un millimetro e sono di colorito giallo-grigio opaco. Da esse, dopo 7-10 giorni, nasce il giovane insetto, detto ninfa, che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una settimana, diventando in grado di deporre nuove uova. Ogni 4-6 ore, per nutrirsi, il pidocchio appoggia alla pelle dell’ospite la sua bocca, da cui fuoriesce una struttura tubulare che penetra attraverso la pelle e secerne una sostanza anticoagulante e vasodilatatrice che facilita la suzione del sangue. Il pidocchio non sopravvive senza nutrirsi e lontano dall’ospite muore in 1-2 giorni. Le lendini sono invece molto più resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente fino a 10 giorni.
Come avviene il contagio
Il passaggio del pidocchio da una testa all’altra può avvenire sia per contatto diretto (i capelli si toccano) che indiretto (con lo scambio di pettini, cappelli, sciarpe, cuscini, etc.). L’avvenuto contagio non è indice di cattiva igiene.
Come si manifesta
I punti in cui i pidocchi si localizzano con maggiore frequenza sono la zona della nuca e dietro le orecchie, ma possono ritrovarsi anche tra le sopracciglia, le ciglia e la barba. Il sintomo caratteristico della pediculosi è il prurito, che è dovuto ad una reazione irritativa-allergica agli enzimi della saliva del pidocchio. È importante sottolineare che tale reazione impiega giorni o settimane per estrinsecarsi, per cui, quando il prurito si manifesta, l’infestazione è già vecchia, può essere ad uno stadio avanzato e inoltre può già essere stata causa di trasmissione ad un altro individuo.
Le lesioni superficiali prodotte dal grattarsi possono provocare impetigine del cuoio capelluto e infiammazioni delle ghiandole linfatiche dietro le orecchie e nella parte posteriore del collo (linfoadenopatie regionali). A volte l’infestazione può essere priva di sintomi particolari, il che rende difficile la sua identificazione.
I trattamenti “tradizionali”
I prodotti in commercio per il trattamento della pediculosi contengono uno o più antiparassitari e sono disponibili in diverse formulazioni. Sulla base dell’esperienza di questi ultimi anni si può affermare che nessun principio attivo rappresenta la scelta ideale sia per efficacia che per effettiva mancanza di tossicità e, comunque, nessuno può essere utilizzato ad azione preventiva; i più impiegati sono: il malathion, le piretrine e la permetrina. Il malathion è un estere fosforico discretamente efficace nel trattamento della pediculosi.
Agisce determinando il blocco irreversibile dell’acetilcolinesterasi; ne deriva l’accumulo dell’acetilcolina a livello recettoriale e la conseguente paralisi respiratoria del pidocchio. Gli stessi effetti possono però risultare tossici anche per l’uomo, a concentrazioni elevate per ingestione, determinando l’insorgenza di sintomi colinergici (nausea, vomito, aumento delle secrezioni, bradicardia, bradipnea, coma, arresto cardio-respiratorio). La sintomatologia si instaura, in relazione alla quantità ingerita, dopo 30/60 minuti. Inoltre, non è nota la sicurezza del malathion in bambini di età inferiore ai sei anni ed ultimamente sono stati evidenziati casi di resistenza al trattamento.
Le piretrine (estratti di piretro) e la permetrina (derivato sintetico del piretro) agiscono principalmente attraverso il blocco del sistema nervoso periferico del pidocchio, provocandone prima l’immobilizzazione, quindi la morte. Sono sostanze a ridotta tossicità per l’uomo, se non a dosi elevate nel qual caso possono dar luogo a nausea, dolori addominali, dermatiti da contatto, riniti, asma. Tuttavia in questi ultimi anni la loro efficacia verso la pediculosi è fortemente diminuita a causa dell’enorme crescita di fenomeni di resistenza da parte delle ultime generazioni di pidocchi.
Il problema delle resistenze
È riconosciuto che lo sviluppo di resistenze è la causa principale dell’aumento dell’incidenza della pediculosi riscontrato a partire dagli anni Novanta. Le infestazioni di pidocchi nelle scuole e nelle comunità si ripropongono ogni anno e sono sempre più difficili da debellare. L’abuso di antiparassitari porta ad una sorta di “assuefazione” da parte dei pidocchi che diventano sempre più resistenti con conseguente maggiore diffusione.
Tutto ciò, unito ai rischi di tossicità per l’uomo, pone l’esigenza di strategie alternative, in cui possano coniugarsi efficacia, assenza di resistenze ed innocuità per l’uomo. È inoltre opportuno attuare misure preventive per evitare le infestazioni e la trasmissione delle stesse nelle scuole e nelle comunità, attraverso non solo l’accurata periodica ispezione dei capelli e del cuoio capelluto, ma anche tramite l’utilizzo di prodotti che possano essere applicati, anche quotidianamente, a scopo preventivo.
La natura ti aiuta in caso di pediculosi.
L’approccio naturale ed efficace
Come è stato evidenziato, il sospetto di pediculosi si ha al manifestarsi del caratteristico prurito. Il sintomo però si evidenzia ad infestazione già in atto, talvolta dopo alcune settimane, quando questa è ad uno stadio avanzato e probabilmente è già stata causa di trasmissione ad altri individui; non di rado la pediculosi è addirittura asintomatica. Una volta riconosciuta, l’infestazione può essere insensibile ai trattamenti tradizionali, a causa di fenomeni di resistenza sempre più frequenti, se non con dosi elevate o somministrazioni ripetute di parassiticidi, peraltro tossici per l’uomo.
Questi fatti sottolineano la crescente necessità di attuare metodiche preventive, volte a ridurre al minimo i rischi di infestazione e di trasmissibilità. È bene chiarire che non si può intendere, parlando di prevenzione, l’assicurare al 100% che il pidocchio non si trasferisca da una testa all’altra; al contrario è invece possibile evitare che un pidocchio si insedi nel cuoio capelluto deponendo uova che nel giro di qualche settimana, una volta schiuse, diano origine ad una vera e propria infestazione.
Se il sintomo del prurito non è immediato e quindi non è utile per la diagnosi tempestiva della presenza del pidocchio, l’unica strada possibile per evitare infestazione, trasmissibilità e conseguente utilizzo di parassiticidi “pericolosi”, è l’utilizzo costante di prodotti naturali, in grado di contrastare l’insediamento iniziale del pidocchio e quindi di prevenire l’infestazione. Questa è la prevenzione attuabile e questa è la via percorribile per salvaguardare non solo il singolo ma anche gli interessi socio-sanitari dell’intera comunità.
La natura può ancora una volta venire in aiuto, associando a principi vegetali per uso topico, le straordinarie proprietà dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), garantendo così anche una contemporanea attività antiparassitaria.
GSE e pediculosi
Oltre che come antibatterico, antivirale, antimicotico, l’Estratto di semi di Pomplemo (GSE) è largamente sfruttato per le sorprendenti proprietà antiparassitarie; numerosi tests effettuati da Laboratori ed Istituti di tutto il mondo ne dimostrano l’efficacia nei confronti di uno svariato numero di parassiti fra cui, oltre a quelli che colpiscono gli animali o aggrediscono i vegetali, ritroviamo i principali parassiti dell’uomo: i pidocchi. Il GSE ha evidenziato risultati stupefacenti verso la pediculosi del cuoio capelluto manifestando efficacia anche nei confronti delle lendini.
Per le considerazioni sopraccitate, il GSE costituisce perciò il cardine di un approccio di indubbia efficacia nei confronti di questa infestazione parassitaria. L’associazione con estratti vegetali specifici, prevede essenzialmente di:
1. prevenire attraverso l’utilizzo costante e continuativo di prodotti innocui per l’uomo ma in grado di esercitare un’azione parassiticida e repellente naturale;
2. trattare la pediculosi con prodotti in grado di risolvere rapidamente ed efficacemente l’infestazione senza rischi di tossicità per l’uomo.
Questo approccio, associato come sempre ad un sano stile di vita (alimentare, ma non solo) prevede l’utilizzo di rimedi naturali che per tradizione popolare, confermata da recenti studi, rappresentano un’opportunità per riuscire sia a prevenire che a trattare e risolvere la pediculosi.
1. Prevenire attraverso l’utilizzo costante e continuativo di prodotti innocui per l’uomo ma in grado di esercitare un’azione parassiticida e repellente naturale
LOZIONE
La natura può aiutarti con
Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.
Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.
Olio di Neem (Melia azadirachta): Da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali.
Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi. Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.
Lavanda: l’olio essenziale ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche ed antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.
D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.
Veicolo ideale per questi componenti funzionali è una lozione facilmente nebulizzabile su capelli e cuoio capelluto, con ecospray.
SHAMPOO
La natura può aiutarti con
Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.
Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.
Olio di Neem (Melia azadirachta): Da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali. Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi.
Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.
D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.
Veicolo ideale per questi componenti funzionali è uno shampoo, sia in fase preventiva che come coadiuvante del trattamento.
2. Trattare la pediculosi con prodotti in grado di risolvere rapidamente ed efficacemente l’infestazione senza rischi di tossicità per l’uomo
GEL
La natura può aiutarti con
Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di emi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.
Olio di Cade (Juniperus Oxycedrus): l’olio di cade, ricavato per distillazione dalla corteccia di Juniperus oxycedrus, è una sostanza aromatica (ricca di idrocarburi sesquiterpenici e di sostanze fenoliche, guajacolo e cresolo) con spiccate proprietà antiparassitarie e parassiticide evidenziate anche verso il pediculus humanus capitis.
Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.
Olio di Neem (Melia azadirachta): da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali. Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi.
Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.
Lavanda: l’olio essenziale di Lavanda ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche e antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.
Questi funzionali vengono facilmente veicolati in un gel leggero e non appiccicoso che si distribuisce facilmente su capelli e cuoio capelluto.
SCHIUMA
La natura può aiutarti con
D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.
Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di emi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.
Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.
Olio di Neem (Melia azadirachta): da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali.
Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi. Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.
Lavanda: l’olio essenziale di Lavanda ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche e antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.
Veicolo ideale di questi funzionali è una schiuma di facile applicazione, con erogatore meccanico di schiuma istantanea, senza propellenti.