Antiage

Ecco come fare fronte all’invecchiamento cellulare con l’impiego degli integratori alimentari.

L’invecchiamento cellulare è un processo fisiologico che interessa tutte le cellule dell’organismo.

Ogni tipo di cellula (del cuore, del fegato del cervello, del sangue, della pelle ecc.) è interessata da questo fenomeno, con tempistiche differenti determinate sia dal tipo stesso di cellula, “programmata” dal proprio codice genetico a restare giovane per un tempo maggiore o minore, sia dai danni provocati da agenti esterni di vario tipo.

Principale responsabile dell’invecchiamento cellulare sono i radicali liberi, forme di ossigeno caricate negativamente che interferiscono con le normali reazioni chimiche delle cellule determinando anomalie di funzionamento e quindi accelerando l’invecchiamento e la morte cellulare.

I radicali liberi, che possono originarsi in quantità moderate anche a partire dalle attività cellulari, aumentano a causa di stili di vita impropri.
Tra questi: l’eccessiva esposizione ai raggi UV del sole o delle lampade abbronzanti, soprattutto senza crema solare con adeguato filtro protettivo, il fumo di sigaretta (anche passivo), l’eccesso di alcool, reazioni collaterali dei farmaci, infezioni. Per contrastare l’ossidazione e il conseguente invecchiamento cellulare è bene seguire uno stile di vita salubre e un’alimentazione bilanciata e ricca di micronutrienti.

Alimentazione contro l’invecchiamento

Un’alimentazione ricca di pesce azzurro, olio extravergine di oliva, pomodoro e carboidrati può essere d’aiuto nel contrastare questo fenomeno, ma non sempre sufficiente.

È qui che a supporto di una dieta variegata, entrano in gioco sempre più gli integratori alimentari.

L’integrazione alimentare è ormai sempre più una realtà necessaria e confermata da svariate ricerche scientifiche.

Antiossidanti e minerali sono estremamente importanti a questo scopo, tra gli altri: Omega 3, Vitamina E, Vitamina C, Licopene, Selenio, Rame e Zinco.

Visita La pagina ANTIAGE oppure qui.

 

Mysa è un soffice tappetino rivestito di speciali punte che, sfruttando le innumerevoli proprietà terapeutiche dell’agopressione cutanea e della reflessologia, ti può aiutare ad alleviare: stress, tensioni muscolari a collo, spalle e schiena, problemi del sonno, problemi circolatori, spossatezza, mancanza di energia, tensioni nella zona cervicale e lombare…Molti si sdraiano per qualche minuto sul tappetino chiodato Mysa semplicemente per regalarsi piacevolissimi attimi di relax, per sciogliere tensioni mentali e fisiche, e per dedicarsi per un po’ solo a se’ stessi…

Secondo i dettami dell’ Agopressione Cutanea, le punte di materiale rigorosamente atossico ed anallergico, a contatto della schiena nuda, già dopo pochi minuti stimolerebbero il sistema nervoso ( agiscono quindi come stimolatori con azione propriocettiva, ovvero stimolante del sistema neuro-motorio) inviando impulsi a livello spinale, fino al cervello, attivando la produzione di endorfina e di ossitocina.

Le endorfine sono chiamate anche “l’ormone della felicità”, in quanto bloccano gli impulsi del dolore producendo un senso di benessere. (diminuzione di dolori muscolari, al collo, cervicale ed alle articolazioni)
L’ossitocina è invece ” l’ormone dell’amore e della serenità”, in quanto regala un diffuso senso di tranquillità, nonché leggera sonnolenza ( contro stress, spossatezza e problemi nell’ addormentarsi)

Altri effetti da molti riscontrati sono lo e stimolo della circolazione sanguigna e linfatica, con relativo maggiore rifornimento di ossigeno ai muscoli ed agli organi. (problemi circolatori, cellulite, etc.).

MYSA SEMPRE CON TE
SE STAI CON MYSA, STAI BENE!

 

Cosa accade quando ci si sdraia sul tappetino Mysa

15 minuti: L’effetto di ago-pressione cutanea delle punte sul corpo stimola il rilascio di ossitocina ed endorfina.

20 – 30 minuti: I livelli di stress nel corpo diminuiscono, il sonno viene conciliato, si sciolgono le tensioni di mente e corpo, inoltre migliora la circolazione sanguigna ed il sistema linfatico.

Oltre i 45 minuti: Effetto Analgesico: A questo punto si potrebbero iniziare a riscontrare benefici di tipo analgesico, tipici dell’acupressione. Molti avvertono già un sollievo dal dolore, il metabolismo aumenta, e già le infiammazioni potrebbero iniziare a diminuire.

Un successo semplicemente impressionante tra gli utilizzatori, solo ora si tenta di spiegare scientificamente.

Cerchiamo ora di spiegare cosa c’è dietro agli effetti benefici che migliaia di appassionati hanno riscontrato nell’utilizzo dei nostri materassini e cuscini Mysa.

Tutto e’ iniziato circa sei anni fa’, dalla “riscoperta” del tappetino per agopressione come era stato concepito decenni addietro dal Russo Ivan Kuznetzov, seguito dalla creazione di una versione “Svedese”, con nuovi materiali e nuovo design delle punte.

Ed ecco poi l’evoluzione finale, con i nuovi Tappetini chiodati Mysa, che ne ha ottimizzato i benefici tramite un esclusivo design delle punte, una scelta oculata dei materiali, nuove forme, e l’abbinamento con altre terapie naturali, per dinamizzarne i benefici, rispetto agli altri modelli ormai “fermi” alla versione del 2006.

Risultato: un successo ancora più strepitoso, che ha stimolato un enorme interesse da parte degli operatori del settore, dai medici agli esperti in terapie naturali. Diverse scuole e cliniche stanno finalmente cercando di dare una spiegazione di carattere medico / scientifico al fenomeno mondiale “Spikemat”. Dopo spiegazioni che vanno dal placebo, ad un potente “Gate Effect”, allo stimolo dei meridiani, fino ai benefici tipici della Reflessologia, ora alcune cliniche, Università autorevoli ed Importanti ricercatori ne stanno cercando di capire le cause, ed in questo periodo stanno finalmente uscendo i primi studi indipendenti e test universitari.

Bisogna comunque premettere che chi è esperto di Riflessologia, Digitopressione, Agopuntura, Agopressione, o di tutte le altre terapie alternative simili a queste, non appena vede un articolo Mysa, dimostra spesso di capirne i benefici, e poterne comprendere le potenzialità, in modo immediato, e quasi “ovvio”, nella sua semplicità

 

Per maggiori informazioni visita anche la pagina APPARATO ARTICOLARE o QUI

 

Sugli integratori le opinioni sono molto contrastanti. Per alcuni sono sostanze miracolose che curano ogni male, per altri sono veleni da evitare a tutti i costi. Ovviamente entrambe le posizioni sono tanto assurde quanto poco scientifiche.

Gli integratori sono utili strumenti per migliorare la salute e la funzionalità dell’organismo e come tali non sono né una panacea né una fonte di danno.

Con il termine integratori alimentari possiamo raggruppare un numero molto ampio di sostanze naturali di cui il nostro organismo ha bisogno per funzionare nel modo corretto.

Tipicamente chi non ama il concetto di integrazione alimentare sostiene che i cibi ci forniscono già tutto ciò che ci serve. Nella realtà le cose non stanno proprio così.

Prima di tutto viviamo molto più a lungo e ci ammaliamo molto spesso di malattie croniche quindi le nostre esigenze non sono rimaste costanti nel corso dell’evoluzione. Poi i cibi vengono prodotti, processati, cotti e conservati e questo cambia in modo significativo le concentrazioni di nutrienti che essi sono in grado di fornirci.

Infine non è affatto detto che poiché sono scomparse le patologie da grave carenza (come per esempio scorbuto, pellagra e rachitismo), questo voglia dire che non esistono carenze meno forti ma comunque deleterie.

I ricercatori parlano di micro carenze croniche e suggeriscono che queste possano accelerare l’invecchiamento e peggiorare la salute.

Detto questo è bene chiarire che la soluzione non è certamente quella di riempirsi di prodotti di discutibile qualità e di prenderli a casaccio.

In un mondo perfetto dovrebbe essere un medico preparato in materia a suggerire gli integratori più adatti in base alla condizione del paziente. Purtroppo questa opportunità rimane ancora piuttosto rara, anche se sicuramente sarà destinata a diffondersi nei prossimi anni.

In alternativa si può ricorrere al parere di un farmacista esperto in integrazione alimentare che sarà in grado di dare dei suggerimenti mirati.

In molti casi però la persona interessata dovrà arrangiarsi e allora sarà bene seguire per lo meno alcune indicazioni.

La prima è che ci sono solo alcune sostanze che apportano benefici e che sono da considerarsi a bassissimo rischi. Sono solo queste che vanno prese in considerazione quando non si è seguiti da un medico.

Partiamo allora da queste sostanze e cerchiamo di capire come possiamo orientarci sul prodotto da scegliere:

Multivitaminico: la scelta migliore è quella di assumere un prodotto ad ampio spettro di vitamine, con aggiunta di minerali e fitonutrienti o estratti vegetali. In linea generale i dosaggi non dovrebbero superare il 100% di quelli consigliati (LARN).

Omega 3: è fondamentale assumere oli certificati per purezza e assenza di inquinanti, ma è anche necessario prestare attenzione alla loro conservazione. In primo luogo sarebbero da preferire prodotti in blister con capsule separate oppure in confezioni di vetro scure e con capsule rigide e non trasparenti. In casa vanno conservati sempre in frigo.

PER APPROFONDIRE: Tutta la verità sugli Omega 3

Vitamina D: la forma migliore è quella oleosa in gocce ma è bene ricordarsi che va assunta su un piccolo pezzo di pane o una galletta di riso. Meglio l’assunzione giornaliera di un dosaggio adeguato piuttosto che la dose settimanale o mensile.

PER APPROFONDIRE: Vitamina D: effetti e rischi da carenza

Acido alfa lipoico: si tratta di una sostanza antiossidante e antiglicante molto stabile e sicura. La forma R è più efficace di quella Alfa, anche se meno facile da trovare.

Coenzima Q10: antiossidante e cofattore nel metabolismo energetico mitocondriale, la forma più efficace è l’ubichinolo piuttosto che il più popolare ubichinone.

Proteine isolate del siero del latte: essenziali come integratore post-allenamento, vanno scelti prodotti privi di lattosio (se si è intolleranti) e possibilmente al naturale, senza dolcificanti. Sono accettabili le versioni con stevia, sucralosio o xilitolo.

PER APPROFONDIRE: Le proteine in polvere fanno male?

Il parere di un medico esperto sarebbe sempre desiderabile.

Infine credo sia necessario prestare attenzione ai prezzi. Alcuni integratori distribuiti a prezzi davvero molto bassi rispetto ad altri hanno concentrazioni estremamente ridotte o materia prima di scarsa qualità.

Rimani forte, vivi a pieno!

Filippo Ongaro: medico degli astronauti dal 2000 al 2007, coach e autore bestseller

Dopo aver lavorato come medico degli astronauti presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e aver collaborato con NASA e Agenzia Spaziale Russa, sono stato il primo italiano a ottenere la certificazione in medicina anti-aging in USA e ho fondato e diretto il primo istituto di medicina anti-aging in Italia. Ho lavorato con militari d’élite, atleti, manager e migliaia di pazienti e ho scritto 9 libri, la maggior parte dei quali bestseller. Ora ho deciso di non svolgere più attività clinica e di dedicarmi esclusivamente al coaching.

La tua vita è la mia missione!

Visita la pagina ANTIOSSIDANTI

 

Ormai ci siamo, manca pochissimo alla prova costume. Maggio è il mese in cui molti di noi iniziano a trascorrere qualche weekend al mare e, se il clima lo permette, a prendere il sole in costume. È già il momento per qualcuno di sfoggiare i risultati dell’attività sportiva invernale. Ormai la parte più importante di preparazione è stata fatta, ma si può ancora intervenire con un allenamento più mirato, un’alimentazione più sana ed equilibrata e dei prodotti di bellezza più concentrati e a forte impatto. L’unione di questi tre elementi può aiutare ad arrivare alle vacanze estive con un corpo perfetto.

 

ALIMENTAZIONE

Spesso i kg di troppo che si accumulano durante l’inverno, sono dovuti ad una vita più sedentaria, ma anche all’ assunzione di cibi calorici e ad un’alimentazione poco controllata. Per questo la prima cosa da fare è cambiare le nostre abitudini alimentari.

– Bere tanta acqua per idratarsi e depurarsi dalle tossine. Questa è l’arma migliore contro la cellulite ed è utilissima per sgonfiare l’addome;
– Non bere bibite gassate, zuccherate e alcoliche. Piuttosto meglio optare per le centrifughe di frutta o verdura;
– Bere tisane specifiche per sgonfiare la pancia e detossinare;
– Evitare cibi grassi e fritti;
– Limitare anche tutti i cibi lievitati come pizza e pasta. Non significa eliminare i carboidrati ma è meglio preferire quelli a più basso indice glicemico come la farina di grano saraceno, mais e riso o cereali quali il farro e la quinoa, ottimi anche per delle insalatone;
– Tra le verdure meglio evitare le patate che tendono a favorire i gonfiori alla pancia;
– Mangiare molte fibre, questa è la parola magica per una pancia piatta. Abbinati a tanta acqua, depureranno l’organismo;
– Per condire limitare l’utilizzo di sale classico, usare piuttosto il sale rosa dell’himalaya, l’aceto e le spezie come la curcuma.

ALLENAMENTO

All’alimentazione va ovviamente associato un allenamento costante, ora più che mai focalizzato su dimagrimento e tonificazione. Per ottenere questi due risultati il modo migliore è quello di svolgere dei circuiti di esercizi che uniscano il lavoro aerobico a quello di forza, attivando il metabolismo e migliorando la forma fisica in molto meno tempo rispetto a molti altri tipi di discipline. Basterà riscaldarsi 10 minuti con una leggera corsetta o con una camminata veloce per poi concentrarsi per 20 minuti su 3 o 4 esercizi ripetuti per almeno 5 volte senza pausa uno dall’altro. Si chiama lavoro ad alta intensità e permette di consumare calorie, ma nello stesso tempo anche di tonificare. Basteranno 30 minuti al giorno.

 

 

Da sempre l’uomo trova i suoi rimedi nella natura che lo circonda. Oggi i laboratori scoprono il perché di alcuni risultati terapeutici che prima venivano visti con curiosità o banale diffidenza 

Da migliaia di anni gli scritti di medicina parlano della bontà della lumaca.

E’ utilizzata come base nell’elaborazione di pomate e creme per trattare ulcere della pelle e sciroppi per la tosse, poiché ricostruiscono l’epitelio danneggiato della laringe e dei bronchi. La mucosa che la lumaca lascia al suo passaggio e con la quale ricostruisce la sua chiocciola ha delle qualità uniche perché contiene in maniera naturale componenti che sono usati da anni per l’elaborazione di creme per la cura della pelle come: collagene, allantoina, elastina, vitamine A, C, E, l’acido glicolico e un antibiotico naturale con potere disinfettante

La specie Helix aspersa è un mollusco gasteropode terrestre chiamato comunemente chiocciola o anche, impropriamente, lumaca. Risulta essere la specie più diffusa in Italia per la sua resistenza e per la capacità di adattamento ma soprattutto per la sua prolificità. Il diametro della sua conchiglia non supera i 35 mm. ed il suo peso può raggiungere i 15 gr. Si trascina con il piede ed usa una bava argentea come lubrificante per evitare di ferirsi. Le secrezioni della chiocciola servono anche a formare l’epifragma nel momento in cui l’animale si ritira nel guscio.

Proprietà della bava di lumaca 

E’ una delle sostanze migliori per la cura e la rigenerazione della pelle, contiene antiossidanti capaci di rallentare il processo dell’invecchiamento eliminando i radicali liberi e il suo contenuto in proteine è indispensabile per ridare all’epidermide un aspetto sano, giovane e tonico.

È ricca di vitamine, riduce l’infiammazione e favorisce l’abbronzatura garantendo l’idratazione della pelle. Riduce le infezioni virali o batteriche facendo da barriera protettiva contro gli agenti patogeni che si insinuano sulla superficie o nei pori della pelle.

Migliora l’elasticità e gli inestetismi, cura l’acne, le cicatrici, le smagliature e le scottature.

Questa secrezione è stata oggetto di numerosi esperimenti e le sue proprietà sono state riconosciute dopo la tragedia di Chernobyl, le lumache sono gli unici animali a non aver riportato mutamenti genetici come conseguenza delle radiazioni grazie proprio alla loro bava. Oggi questa sostanza è in commercio in 30 paesi.
Alcune delle proprietà correlate alla composizione della bava di lumaca sono strettamente correlate alla sua funzione primaria, che accomuna Helix aspersa agli altri gasteropodi: la locomozione avviene attraverso lo ”scorrimento” su superfici scabrose, e la ricchezza della bava in mucopolisaccaridi e’ giustificata in prima istanza dalle funzionalita’ meccaniche necessarie alla locomozione e alla difesa (capacità di rimanere fortemente aggrappata a superfici verticali nascosta nel guscio). A tal riguardo sono stati avanzati studi sulla composizione amminoacidica e sulla variabilità dei mucopolisaccaridi nel passaggio da gel scorrevole a gel adesivo, in entrambi i casi allo scopo di valutarne possibili impieghi industriali.

Ma lo scorrimento costante della lumaca su superfici dure giustifica la contemporanea funzionalita’ ristrutturante della bava necessaria alla riparazione dei tessuti della stessa lumaca, confermata da studi analitici afferenti la composizione (allantoina, amminoacidi, collagene ed elastina) e da studi clinici inerenti la funzionalità ristrutturante la cute e antibiotiche nei confronti dei principali patogeni cutanei.

Fra le caratteristiche che distinguono l”Helix aspersa dagli altri organismi troviamo poi un”anomala resistenza a potenti inquinanti, come i metalli pesanti o gli idrocarburi policiclici aromatici, tale da costituire un metodo di sorveglianza dell”inquinamento, dal momento che tali sostanze non ne influenzano la sopravvivenza e la riproducibilità. Inoltre e’ stata posta in evidenza una spiccata capacità di modulare la composizione proteica e di antiossidanti necessaria a preservare i tessuti e di sopravvivere al congelamento (fino al 40% del tessuto corporeo congelato).

Nell”ambito di sostanze di derivazione naturale, in linea generale e’ identificabile una correlazione diretta (e ben nota) fra le ostilità ambientali e la produzione endogena da parte degli organismi di sostanze e strutture ”difensive” che costituiscono la base pregiata di molti composti estratti (polifenoliche e antiossidanti).

I primi studi sulla composizione amminoacidica del collagene presente nella bava di Helix aspersa risalgono al 1959, quando venne identificata la prevalenza di Glicina e Prolina, oltre a quantità rilevanti di Idrossiprolina e Acido Glutammico.
I dati sulle caratteristiche metaboliche e istologiche della Helix aspersa, oltre a supportare e a chiarire gran parte delle pregiate proprietà dermatologiche rilevate, che ne hanno promosso l”uso e lo studio mediante le verifiche cliniche, permettono di considerare il diffuso organismo come un piccolo bioreattore capace di lasciare sul terreno una miscela insospettabile di sostanze pregiate e altamente efficaci.

Farà piacere sapere, infine, che contrariamente al tradizionale allevamento per uso alimentare, l’impiego come ”produttrici di mucopolisaccaridi” prevede il recupero e la purificazione della sola bava prodotta al loro passaggio, evitandone in questo caso il sacrificio.

L’ESTRATTO PROTEICO DI BAVA DI LUMACA:

Previene ed elimina le rughe premature.
Applicare tutti i giorni mattina e sera anche come sotto trucco con la pelle ben pulita.
Elimina le macchie.
Combatte le verruche.
Combatte l’acne eliminando i batteri che la producono definitamente.
Applicare tutti i giorni mattina e sera con la pelle ben pulita.
Elimina i segni di macchie e bruciature.
Riduce notevolmente le cicatrici.
Essenziale per prevenire le smagliature in gravidanza.
Riduce la cellulite. Massaggiando tutti i giorni con la pelle pulita sopra la parte interessata.
Rende invisibili i segni di malattie come la varicella.
Raccomandato in trattamenti post-chirurgia per cicatrizzare rapidamente ed evitare formazioni di infezioni.
Nei bambini, toglie gli arrossamenti da pannolino.
Elimina macchie lasciate dalla gravidanza, lentiggini e altro.
Favoloso dopo il sole, rinfresca dando sollievo alla pelle calda…mantenendo l’abbronzatura più a lungo senza macchie. Dopo una giornata di sole ,va usato di notte.

Attenua e combatte le vene varicose. Per combattere le vene varicose deve essere spalmata fredda (magari lasciando il gel in frigorifero il giorno prima), le sgonfia alleviandole notevolmente.
Aiuta a combattere le emorroidi. Va usata tutti i giorni fredda

Nei prodotti alla bava di lumaca si trovano componenti naturali conosciuti nel mondo della cosmetica come:

ALLANTOINA:componente che rigenera e ripara i tessuti, sostituendo le cellule morte per cellule nuove, cancellando cosi in maniera definitiva macchie, cicatrici, segni di varicella e bruciature, oltre a rallentare il processo di invecchiamento cutaneo.
COLLAGENE: proteina fondamentale del tessuto della pelle che agisce come idratante e balsamo.
ELASTINA: somministra elasticità ai tessuti.
ACIDO GLICOLICO: agisce come autentico rinnovatore cellulare, eliminando le cellule morte della cappa esterna della pelle dando vita ad una nuova più tonica e luminosa, effetto peeling.
ANTIBIOTICO NATURALE: impedisce la moltiplicazione di batteri che contaminano la pelle.
PROTEINE: aiutano nella ossigenazione, l’idratazione e la pigmentazione lasciando la sensazione di una pelle sana e abbronzata.
VITAMINA E:antiossidante che protegge, riduce le infiammazioni e agisce come idratante nel tessuto cutaneo.
VITAMINA C: aiuta la cicatrizzazione e protegge dai batteri e dalle infezioni di tipo virali.

La Crema SolfoSalicilica è considerata il caposaldo delle preparazioni galeniche del recente passato. Veniva utilizzata, con successo, per trattare disparate patologie cutanee poi, con l’avvento dei farmaci, è caduta in disuso.

L’utilizzo dell’associazione tra Zolfo e Acido salicilico per trattare molti disturbi della cute ha origini antiche in differenti contesti storici. Oggi, in tempo di rivalutazione dei prodotti naturali, lo zolfo e l’acido salicilico sono tornati protagonisti dei trattamenti dermatologici. Per comprendere in pieno come Zolfo e Acido salicilico possono stare alla pari con i moderni farmaci occorre ripercorrere la loro storia nell’impiego in medicina.
Zolfo

Generalità e storia

Plinio nella sua Historia Naturalis ricorda l’importanza dell’uso dello zolfo nei suffumigi per purificare le abitazioni. “Gli usi medicinali dello zolfo sono numerosi e di sommo interesse. Si adopera in molte malattie cutanee applicato in linimento sulla pelle…” (Catullo, Elementi di mineralogia, 1833).
Il corpo umano contiene circa 300 g di Zolfo sotto forma di acidi solforati, cioè più che potassio e sodio presi insieme; la riserva solforata sembra sia relativamente stabile e il rinnovamento minimo (850 mg/giorno).

Lo zolfo è un elemento importante di alcune proteine ed è presente in tutte le cellule. Entra anche nella composizione di diversi ormoni (insulina, glucagone, ormoni ipofisari), di vitamine (tiamina, biotina ecc.), dell’eparina, del coenzima A e della cheratina alla quale conferisce plasticità. Le proteine più ricche di amminoacidi solforati sono quelle dello strato corneo della cute, delle cartilagini, dei tendini. Lo zolfo minerale non viene utilizzato dall’organismo, che lo elimina come tale.Lo zolfo esplica un ruolo di primaria importanza nell’organismo, esercitando azioni fisiologiche multiple. La principale delle quali è la disintossicazione o eliminazione dei prodotti tossici ai quali si lega per neutralizzarli.

Le principali fonti di S sono due amminoacidi solforati, la cistina e la metionina contenuti in quasi tutti gli alimenti proteici. I più ricchi sono le leguminose (fagioli secchi, piselli, lenticchie, fave); il cavolo, il ramolaccio nero, la cipolla, l’aglio, lo scalogno, la senape, l’asparago, il porro, la cipollina; il pesce, la carne e soprattutto il tuorlo d’uovo (165 mg/100 g). Non è ancora determinato il fabbisogno di zolfo del nostro organismo.
Lo zolfo posside le stesse proprietà delle acque termali sulfuree che favoriscono, il metabolismo generale del rame agendo da catalizzatore. Lo si considera dunque un eccellente complemento delle cure termali.

Interazione tra Zolfo e Cute

Sono descritte 4 azioni fondamentali dello Zolfo sulla cute:
• Antiseborroica
• Antimicrobica
• Antimicotica
• Esfoliante e cheratolitica

1 – Attività Antiseborroica

L’effetto anti seborroico appare dovuto ad un’azione diretta sulla ghiandola sebacea. Vari studi hanno documentato, mediante l’utilizzo di metodiche di microanalisi a raggi X, la spiccata capacità dello zolfo di penetrare attraverso la cute. Tale capacita risulta inversamente proporzionale al diametro delle particelle elementari. Si ritiene che tale capacità di penetrazione sia dovuta alla trasformazione dello zolfo molecolare in ione sulfidrile (SH-) . Tale capacità di penetrazione risulterà ancora più accentuata per lo zolfo contenuto disciolto nell’acqua termale in quanto esso si trova già in gran parte sotto forma di ìone sulfidrile.
Una conferma dell’azione diretta dello zolfo sulla ghiandola sebacea viene da uno studio condotto utilizzando un isotopo radioattivo (S35). Secondo tale studio nella cute normale lo zolfo penetra in maniera uniforme, raggiunge il derma dopo 16 ore e dopo 24 ore non è più rintracciabile a causa dell’assorbimento sistemico. Nella cute di soggetti acneici, viceversa, lo zolfo, dopo essere penetrato, si concentra nelle ghiandole sebacee, anche mediante una diffusione laterale dal derma adiacente, dove rimane per lungo tempo, risultando dosabile dopo oltre 3 settimane. Il meccanismo d’azione risulta a tutt’oggi sconosciuto.

Lo zolfo è coinvolto nel normale processo di cheratinizzazione, che si esplica fondamentalmente nella condensazione dei gruppi sulfidrilici (SH-) di due frazioni di cisteina in un legame disolfuro (S-S) con formazione di una singola molecola di cistina. E stato dimostrato che a partire dallo strato basale verso il corneo diminuiscono gradualmente i gruppi SH mentre aumentano i ponti S-S.

Un recente lavoro ha confermato la fondamentale importanza rivestita dalla formazione dei ponti disolfuro, non solo nel normale processo di cheratinizzazione, ma altresì nel normale processo di differenziazione delle cellule sebacee. In tale studio è stato dimostrato che i sebociti periferici contengono esclusivamente gruppi sulfidrilici (e sono del tutto assenti i ponti S-S), mentre le cellule sebacee ben differenziate sono ricchissime in legami disolfuro. Tali evidenze confermano la necessità della conversione dei gruppi SH- nei ponti S-S nel normale processo di differenziazione dei sebociti. In tale processo lo zolfo interverrebbe secondo la reazione precedentemente descritta: 2 cisteine + S2 = cistina + H2S

Viene supposto che l’apporto esogeno di idrogeno solforato (H2S) sposti la reazione verso sinistra con rottura delle molecole di cheratina. A livello della ghiandola sebacea la rottura dei ponti disolfuro si tradurrebbe in un rallentamento del processo differenziativo dei sebociti e quindi della secrezione olocrina.

2 – Attività Antimicrobica

Lo Zolfo possiede poi una spiccata attività anti-microbica. Tale proprietà viene ricondotta al forte potere riducente dell’acido sulfidrico il quale tende a trasformarsi nel più stabile solfato secondo la reazione:
H2S + 202 = H2S04
Molto probabilmente, una reazione che si verifica con maggiore facilità e frequenza è rappresentata da:
2H2S + 02 = 2SO + H20 con formazione di zolfo allo stato atomico.
Tali reazioni sottraggono l’ossigeno indispensabile alla flora microbica del follicolo pilo-sebaceo con effetto batteriostatico. Inoltre esiste anche un’ azione antibatterica indiretta attraverso l’inibizione della attività lipasica con scissione dei trigliceridi in acidi grassi liberi, specie insaturi, posseduta da alcuni microrganismi. Tale azione è in grado di influenzare qualitativamente la composizione del sebo con diminuzione degli acidi grassi liberi fortemente igroscopici ed in grado di ritardare l’evaporazione.

3 – Attività Antimicotica

L’attività antifungina è attribuita alla formazione di acido pentationico (H2S506) per azione combinata dello zolfo presente nei cheratinociti e di alcuni batteri residenti cutanei. L’acido pentationico ha una potente azione fungicida nei confronti sia dei dermatofiti sia dei lieviti, compreso il genere Pityrosporum.

4 – Azione esfoliante / cheratolitica

La quarta azione è collegata alla proprietà esfoliante e cheratolitica posseduta dallo zolfo. Tale attività si esplica a concentrazioni elevate di zolfo (2-10%) e viene ricondotta ad un effetto di rottura, mediante il meccanismo descritto sopra, delle molecole di cheratina. In alcuni lavori sperimentali sono stati dimostrati evidenti modificazioni istologiche della cute dopo applicazione topica di zolfo, con fenomeni di acantosi seguiti da paracheratosi e dissoluzione del corneo. Tale azione è in diretta relazione con la concentrazione di zolfo applicato.

Acido salicilico. Generalità e storia

Le virtù terapeutiche della corteccia del Salice sono note fin dall’antichità. Già negli scritti d’Ippocrate (“Corpus Hippocraticum”, V secolo a.C.), e di Dioscoride e Plinio (nel I secolo d.C.), in modo concorde gli vengono attribuite proprietà febbrifughe ed analgesiche.

Nel medioevo, in occidente, l’utilizzo farmacologico della corteccia del Salice si va progressivamente perdendo. Nello stesso periodo in altri continenti il valore terapeutico del Salice è ben conosciuto.
La Scuola Medica Salernitana (dal periodo Normanno, fino alla prima meta del XIII secolo) attribuisce al Salice proprietà antiafrodisiache, specificando che frenava la libidine al punto da impedire il concepimento.

Il Mattioli (medico Senese, vissuto a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo) conferma alcune indicazioni terapeutiche della Scuola Salernitana ed aggiunge: “le fronde [del Salice] trite, e bevute con un poco di vino, e di pepe, tolgono i dolori dei fianchi”.
Nel 1763 l’attività antifebbrile è “spiegata” nel corso di un meeting della Royal Society inglese dal pastore protestante Edmund Stone come conseguenza dell’habitat del Salice: questa pianta, infatti, cresce in ambienti umidi, dove sono più frequenti le febbri malariche.

Nel 1784 le ipotetiche “virtù” antiafrodisiache sono confermate da Fusanacci che avverte che “il sugo cavato dai rami teneretti …. allontana egregiamente la libidine”.

La svolta storica negli studi sul Salice l’imprime, a sua insaputa, il 20 giugno del 1803 Napoleone Bonaparte, imponendo il blocco all’importazione di qualsiasi merce proveniente dalle colonie inglesi e dall’Inghilterra sul continente. Con tale decisione venne bloccata l’importazione dall’America anche della corteccia di China (originaria dell’America meridionale, un tempo utilizzata, dato l’elevato contenuto in alcaloidi, principalmente come antipiretico) e spinse pertanto la ricerca ad un valido sostituto farmacologico autoctono europeo. Il sostituto più ovvio allora impiegato fu il Salice, per le sue proprietà antifebbrili.

Nel 1828 Buchner (professore della facoltà di Farmacia nell’Università di Monaco) dichiara di aver isolato la Salicina dalla corteccia del Salice. Nel 1829 Leroux (un farmacista francese) riesce, mediante ulteriori precipitazioni, ad ottenere la salicina in forma cristallina pura e ne prova l’effetto antifebbrile.
Nel 1838 Raffaele Piria, illustre chimico nato a Scilla, in Calabria, trasformò per idrolisi la Salicina in acido Salicilico e iviene assimilato all’acido Spirico, estratto in quegli anni sotto forma di olio essenziale, a partire dalla Spirea olmaria, da un altro farmacista di Bema, il Dott. Pangerstecher. Viene poi dimostrato che per idrolisi questo glucoside dal sapore amaro denominato Salicina sviluppa glucosio e Saligenina (alcool Salicilico), il quale è trasformato in acido salicilico in vivo ed in vitro.

Nel 1875 per la prima volta è utilizzato il sale dell’acido salicilico, il Salicilato di Sodio, per trattare le febbri reumatiche. Bussy ottiene un successo inconfutabile nel dimostrare l’efficacia antipiretica del prodotto, ma deve ammettere che nel corso della terapia si sono verificati casi di irritazione del tubo digerente.

Rapidamente sono riconosciuti gli effetti antireumatici (sperimentati su larga scala nel Charitè Hospital di Berlino), uricosurici ed antigottosi.

La richiesta di acido salicilico in questo periodo è talmente elevata da superare le capacità estrattive del principio attivo dal Salice, dall’Olmaria e dalla Gaulteria procumbens, dell’industria farmaceutica del tempo.

Nel 1874 Von Heyden riesce a mettere a punto un metodo di sintesi industriale dell’acido salicilico,abbattendo costi e risolvendo i problemi di reperibilita del prodotto. Il 10 ottobre 1897, un altro giovane farmacista e chimico, Felix Hoffmann, per alleviare le sofferenze reumatiche del padre e per proteggerlo dai ben noti effetti gastrolesivi dell’acido salicilico, sintetizzerà l’acido acetilsalicilico. Hoffmann è un giovane chimico trentenne, assunto in una fabbrica di coloranti a base di anilina. Ciò che spinge il giovane Felix a lavorare sul composto su basi farmacologiche è la sofferenza paterna. In quel periodo la cura utilizzata era il Salicilato di sodio, con i conseguenti effetti collaterali e la sensazione di nausea legata ai forti dosaggi. Per tale ragione, nonostante la fabbrica dove Hoffmann lavora non si occupi di farmaci, ipotizzò una via sintetica per produrre acido acetilsalicilico in forma pura e stabile.

L’idea di acetilare un composto organico naturale per migliorarne la biodisponibilità o la tollerabilità o le virtù farmacologiche non è un’idea originale del dottor Hoffmann. In quegli stessi anni era d’uso comune tentare una simile strada, attraverso la metilazione, l’etilazione o l’acetilazione ed un caso altrettanto famoso è il derivato diacetilato della morfina. La sintesi completa fu realizzata il 10 agosto 1897 e già due anni dopo sono eseguiti dal Prof. Heinrich Dreser (dell’Accademia Medica di Dusseldorfl) studi sull’efficacia terapeutica e sugli effetti collaterali su animali da esperimento, all’interno del Laboratorio di Farmacologia della Bayer. Si può considerare questo il primo lavoro sperimentale compiùto all’interno di un’industria farmaceutica.

Il 6 marzo 1899 l’Aspirina era già un farmaco brevettato.

Acido Salicilico estratto

Il termine “Salice” sembra derivare dal celtico Sullis (vicino all’acqua), perché cresce vicino ai corsi d’acqua e su terreni e boschi umidi, o forse dal latino salio (salire, saltare), perché la velocità di crescita e così elevata da sembrare che “salti” fuori dal terreno.
E un albero dalle foglie lanceolate, può raggiungere in alcuni casi i venti metri d’altezza. I fiori dioici sono raccolti in amenti sottili che sono situati ai lati dei rami più vecchi; il frutto è una capsula bivalve conica, con numerosi semi pelosetti. E originario dell’Europa e dell’Asia, alcune specie dell’America del Nord. La corteccia viene raccolta all’inizio della primavera e dovrebbe contenere, secondo le monografie DAB (Deutsches Arzneibuch, Farmacopea Ufficiale Tedesca, e generalmente seguita da un numero che ne indica l’edizione), non meno dell’1% di salicina totale. I glucosidi fenolici (salicoside o salicina, populina, salicortina, tremulacina, fragilina…), variano dal’1,5% fino a superare l’11%. Per avere valore terapeutico, il contenuto in salicina non dovrebbe scendere al di sotto dell’1%. Alte percentuali di questo glucoside sono contenute nel Salix purpurea (6-8,5%) e nel Salix daphnoides (5-6%), mentre raramente si riscontrano percentuali simili nel Salix alba.

La droga è, come detto, costituita dalla corteccia, che si presenta in frammenti irregolari coriacei ma flessibili, che si sfaldano facilmente. E’ priva di odore, ha sapore amarognolo. Non è possibile distinguere le varie specie di salice nell’esame botanico della corteccia e si renderebbe necessario un esame chimico del contenuto in glucosidi fenolici.

Crema Solfo-Salicilica

Per rendere lo zolfo attivo anche a bassa concentrazione si è scelta la forma colloidale di esso. Lo zolfo colloidale, costituito da particelle, tra 1-100 nm, sospese in una soluzione colloidale, è considerato la forma più attiva di preparazione (Mc Mutry, 1913).
Lo zolfo colloidale è stato utilizzato alla concentrazione di 0,5-2% per la terapia topica di acne, eczema e rosacea fin dal 1935 (Miller, 1935).

La crema Solfo-Salicilica come presidio dermatologico moderno
In passato lo zolfo e l’acido salicilico venivano inglobati in unguenti di lanolina o di vaselina e lanolina ma l’applicazione di questi preparati era sgradevole ed inoltre, per l’azione occlusiva dei grassi, anche i risultati non erano brillanti. Oggi zolfo e acido salicilico vengono utilizzati in moderne creme evanescenti prive di vaselina per poterle utilizzare anche nella zona dei capelli e nelle zone molto seborroiche.

La crema SolfoSalicilica moderna è gradevole e molto efficace tuttavia mantiene il caratteristico odore di zolfo, a tipo acqua sulfurea termale. In Dermatologia la crema Solfo-Salicilica è definita la crema poliedrica per i molteplici impieghi dovuti soprattutto alla capacità dello zolfo colloidale di agire quale antiseborroico / cheratolitico / antimicrobico e del potenziamento a vicenda tra zolfo e acido salicilico.

Le indicazioni sono:
Dermatiti
Micosi
Dermatite seborroica
Psoriasi del volto e del capillizio
Acne pustolosa
Acne rosacea
Dermatite periorale
Pityriasi capitis
Crosta lattea
Follicoliti da farmaco (cortisone/biologici)
Tinea corporis / capitis
Intertrigine micotica / piede d’atleta
Pityriasi versicolor

La crema Solfo-Salicilica ha permesso di modificare i protocolli di trattamento soprattutto della Dermatite Seborroica, delle Micosi e dell’Acne.

La Dermatite Seborroica ha cause non ben stabilite ma certamente non univoche e la crema Solfo-Salicilica, che svolge attività antiseborroica, riducente, desquamante e antifungina, è il miglior presidio oggi conosciuto.

In pratica viene fatta applicare una volta sola al giorno nelle aree di Dermatite comprese quelle pelose o del capillizio fino a scomparsa della manifestazione clinica. Il vantaggio, rispetto ad altri trattamenti, è la pronta risposta antidermatitica, la mancanza di effetti collaterali e l’assenza di rebound alla sospensione.
Nelle Micosi la crema Solfo-Salicilica possiede il vantaggio, rispetto ai farmaci, della lunga azione antifungina. Infatti lo zolfo e l’acido salicilico una volta penetrati nello strato corneo rimangono attivi per molti giorni. Per questo motivo la crema Solfo-Salicilica viene utilizzata con una applicazione al giorno o anche meno , rendendo più accettabile il trattamento inoltre può essere utilizzata anche come preventivo delle micosi per chi frequenta ambienti pubblici. Come preventivo è sufficiente una applicazione alla settimana nelle aree che si intendono proteggere.

Nell’ Acne la crema Solfo-Salicilica agisce da antiseborroica e sterilizzante dei follicoli infiammati pertanto si assiste ad una rapida scomparsa del foruncolo.

L’olio di ARGAN è ricco di acido linoleico, vitamine E e A, preziosi alleati contro l’invecchiamento cutaneo. Possiede inoltre, proprietà cicatrizzanti e protegge la pelle dalle aggressioni esterne neutralizzando i radicali liberi. Consigliato anche per nutrire i capelli devitalizzati, fortificare le unghie, sciogliere le contratture muscolari e nutrire le pelli molto secche.

L’albero dell’Argan (Argania spinosa L.), della famiglia delle Sapotaceae, è una specie endemica che cresce in un’area che rappresenta il 70% della superficie forestale della regione sud-ovest del Marocco.

È un albero unico nel suo genere perché contribuisce alla conservazione del suolo, del pascolo e alla lotta contro l’erosione e la desertificazione, oltre ad essere una fonte di sostentamento e guadagno per la popolazione locale.

In Marocco l’olio di Argan viene utilizzato tradizionalmente per le sue proprietà benefiche per uso alimentare, nella medicina popolare e come cosmetico.

Negli ultimi venti anni diversi studi riportati in letteratura descrivono le sue proprietà in relazione alla composizione chimica e al metodo di produzione. Esso contiene più dell’80% degli acidi grassi insaturi, (linoleico 34%, linolenico 0,1% ed oleico 46%) mentre tra i saturi i componenti maggiori sono palmitico 13% e stearico 5%. È ricco di tocoferoli, tra cui il γ-tocoferolo è quello presente in maggiore quantità, e di flavonoidi, carotenoidi e xantofille, mentre nella frazione insaponificabile sono presenti importanti steroli e triterpeni.

Le analisi effettuate da importanti laboratori scientifici evidenziano che i composti ad azione antiossidante di cui è ricco l’olio d’Argan, oltre agli effetti biologici e ai benefici nutrizionali, gli conferiscono elevata stabilità verso i processi ossidativi e ne spiegano la migliore conservabilità.

L’utilizzo di questo olio vegetale tal quale per applicazioni topiche, mette in luce importanti proprietà dermatologiche e funzionali: rapido assorbimento senza lasciare untuosità, sensazione sulla pelle di morbidezza, levigatezza e setosità. L’effetto idratante di barriera sulla cute, si mantiene elevato nel tempo, garantendo beneficio e nutrimento alle pelli disidratate. Le proprietà emollienti di questo lipide naturale, lo rendono adatto per la prevenzione del rilassamento cutaneo. Lo studio formulativo infine ha evidenziato che selezionando opportunamente il sistema emulsionante è possibile ottenere creme cosmetiche, contenenti anche alte concentrazioni di olio di Argan, stabili nel tempo.

L’olio di Argan risulta quindi una preziosa materia prima vegetale per lo sviluppo di preparazioni cosmetiche da utilizzare per il viso e per il corpo con funzione idratante, nutriente e anti-età.

 

Ce lo dicono da anni: il raggi del sole sono nocivi per la pelle. Prendere la tintarella, al mare o in montagna, comporta una serie di rischi come l’eritema solare, e, in casi più gravi, il tumore cutaneo. 

La formazione di un melanoma dipende in particolar modo dal numero di scottature, soprattutto quelle prese durante l’infanzia e l’adolescenza, e non quindi dalla quantità di raggi ultravioletti che assorbe la pelle. La pelle mantiene una traccia delle scottature nel tempo, perché queste apportano dei danni permanenti alla pelle.
Ci sono diversi tipi di raggi nel sole: i raggi visibili (la luce vera e propria), i raggi ultravioletti (UV) e i raggi infrarossi (IR) che portano calore.

Gli UV-A (il 99% degli UV che arriva sulla terra) sono i meno dannosi, ma penetrano comunque negli strati inferiori della pelle e possono renderla meno tonica.
Gli UV-B arrivano in quantità notevolmente minore ma sono più aggressivi, e favoriscono la comparsa di melanomi.
Gli UV-C, sono meno conosciuti, e la loro incidenza sul nostro pianeta è schermata dallo strato di ozono che protegge l’atmosfera. È facile intuire che, dal momento che lo strato di ozono si è assotigliato, anche questi raggi sono diventati una minaccia, perché ancora più potenti degli UV-B.
I raggi infrarossi, impiegati con successo in molti trattamenti medici, non sono nocivi, ma sono responsabili della comparsa delle rughe.
Il 21 maggio 2007 il Ministero della Salute ha reso note, tramite l’agenzia di stampa ADN Kronos le regole fondamentali per limitare i danni provocati dai raggi solari:
1. Un’esposizione eccessiva al sole costituisce un grave rischio per la salute. E’ importante conoscere ed evitare i danni che il sole può provocare. Nessun prodotto filtra tutti i raggi UV (raggi ultravioletti, N.d.R.), ma l’uso di solari appropriati protegge dai rischi del cancro della pelle, evita arrossamenti ed eritemi e previene il foto invecchiamento.

2. E’ importante scegliere e confrontare i solari in base al tipo di pelle (fototipo), di esposizione e luogo (neve, mare, piscina, sabbia, ecc.). Utilizzare prodotti che offrono una protezione sufficiente, chiedendo consiglio, in caso di dubbio, al medico o al farmacista. Porre maggiore attenzione alle radiazioni solari quando si è vicini ad acqua, neve o sabbia.

3. Non esporsi al sole troppo a lungo anche se si utilizza un prodotto per la protezione solare UV-A+UV-B. Nessun prodotto protegge totalmente.

4. Evitare comunque le ore più calde (11.00-15.00) e sostare in un luogo ombreggiato fra le 11.00 e le 13.00, ricordando però che alberi, ombrelloni e tettoie non proteggono completamente dalle radiazioni solari. Controllate l’indice di UV quotidianamente, anche attraverso le pagine delle previsioni del tempo sui giornali: più alto è l’indice, più importante è proteggersi.

5. Cercate di non scottarvi mai. Soprattutto quando il sole è al suo picco è consigliabile indossare una t-shirt, un cappello a falda larga e gli occhiali da sole.

6. Ricordatevi di avere una particolare attenzione per i bambini. Tenere i neonati e i bambini piccoli lontani dalla luce diretta del sole. Proteggeteli sempre utilizzando maglietta e cappello e tenendoli sotto l’ombrellone nelle ore più calde.

7. Applicare il prodotto per la protezione solare prima di ogni esposizione al sole. Il fatto di essere già abbronzati non costituisce una protezione sufficiente.

8. Applicare correttamente una dose sufficiente di crema e rinnovare l’applicazione, specialmente dopo il bagno o essersi asciugati o se si è sudato molto. Non dimenticare di applicare il prodotto solare su tutte le parti del corpo esposte al sole. Per essere efficaci i solari devono essere applicati correttamente e in quantità adeguata (normalmente 35 grammi di solare per tutto il corpo, ossia circa sei cucchiaini da te di prodotto).

9. Proteggete la pelle anche durante il bagno in mare o in piscina perché i raggi ultravioletti agiscono anche quando siete in acqua.

10. Utilizzare prodotti che proteggono sia dai raggi UVA che UVB. Usare prodotti solari che offrono almeno una protezione “media”, ossia un SPF (Fattore di protezione solare) di 15, 20 o 25.

Prepararsi all’abbronzatura 
Così come esistono diversi tipi di pelle (normale, secca, grassa e mista), la cute può avere reazioni diverse ai raggi del sole, a seconda del fototipo.
Il fototipo è una questione di genetica, e dipende dalla quantità e dalla qualità di melanina dal colore della pelle (chiara/scura), il colore dei capelli, dalla reazione al sole e dall’abbronzatura che si ottiene.

Esistono sei fototipi: 
Fototipo I. Carnagione molto chiara, generalmente con efelidi, capelli biondi o rossi, occhi chiari. È il tipo di pelle più sensibile, quella che reagisce maggiormente ai raggi ultravioletti e che corre più rischi di eritemi e danni permanenti. Per i soggetti con questo tipo di pelle è difficile abbronzarsi.
Fototipo II. Carnagione chiara, spesso con efelidi, capelli biondo scuro o castano chiaro, occhi chiari. È un tipo di pelle delicato, predisposto alla scottatura. L’abbronzatura è lieve, di colore dorato.
Fototipo III. Il fototipo più comune, carnagione bruno-chiara, capelli castani, occhi chiari o scuri. I colpi di sole possono causare scottature a questo tipo di pelle. La pelle si abbronza in modo omogeneo.
Fototipo IV. Carnagione olivastra o scura, capelli castano scuro o neri, occhi scuri. È una pelle poco sensibile ai colpi di sole, e l’abbronzatura risulta intensa.
Fototipo V. Carnagione bruno-olivastra, capelli neri, occhi scuri. Questa pelle non reagisce al sole e l’esposizione ai raggi solari lascia un’abbronzatura molto intensa.
Fototipo VI. Carnagione e capelli neri, occhi scuri. L’esposizione al sole non causa eritemi e non varia il colore di questo tipo di pelle.

Per affrontare al meglio il primo sole, le parole d’ordine sono tre: esfoliare, idratare e stimolare la pelle dall’interno, aumentandone le difese. Prima di tutto occorre un buon esfoliante, due volte alla settimana, che libera l’epidermide da impurità e cellule morte, rendendola più ricettiva nei confronti dei trattamenti successivi e dei raggi solari; il trattamento va ripetuto prima dell’estate: una pelle ben esfoliata, infatti, garantisce colorito luminoso e un’abbronzatura uniforme e duratura. Ma non solo. Una pelle ben idratata si abbronza più in fretta: perciò, dopo il bagno o la doccia, è necessario stendere una crema – idratante, per chi ha la pelle normale, nutriente, per pelli secche – , che aiuta anche a combattere l’inaridimento e la desquamazione, mantenendo la cute morbida e luminosa. Infine, una settimana prima di esporsi al sole, si possono utilizzare prodotti acceleratori dell’abbronzatura che stimolano dall’interno le cellule produttrici di melanina, il pigmento cutaneo che difende la pelle schermando le radiazioni ed è responsabile della tintarella.

Un’alimentazione corretta è il modo più semplice ed efficace per rafforzare l’epidermide e prepararla ad affrontare gli strapazzi dell’abbronzatura. E in questo senso alcuni cibi sono più indicati di altri. I migliori sono quelli ad alto contenuto di vitamine A, C ed E, che hanno proprietà antiossidanti e contrastano l’azione nociva dei radicali liberi. Ottimi cereali, kiwi, agrumi, finocchi, verdure a foglia larga e oli vegetali, questi ultimi ricchi anche di acido linoleico che aiuta a mantenere integro il manto idrolipidico cutaneo. E per accelerare la tintarella, non far mancare in tavola alimenti ricchi di beta-carotene, il precursore della vitamina A che regola la produzione di melanina, ma serve anche a mantenere la funzionalità dell’epidermide e a riparare le cellule danneggiate. Lo si trova in quantità nel burro, nel tuorlo d’uovo e in tutta la frutta e i vegetali di colore giallo, arancio, rosso e verde scuro, per esempio albicocche, meloni, carote, peperoni e broccoli. Fondamentale anche bere molto: almeno due litri di acqua al giorno, per purificarsi e smaltire le tossine, ma anche per combattere l’azione dei raggi UVA, che disidratano la pelle in profondità.

Per chi non ama frutta e verdura e per potenziare gli effetti benefici della dieta possono essere di grande aiuto integratori specifici, a base di beta-carotene e vitamine antiossidanti. Sono prodotti dietetici (in capsule o in bustine) o per uso topico che favoriscono ulteriormente l’abbronzatura e riducono il rischio di eritemi e scottature prevenendo l’invecchiamento cutaneo. In genere vanno presi un mese prima dell’esposizione al sole, continuando per le 2-4 settimane successive, e sono indicati per chiunque, ma particolarmente utili per chi si scotta facilmente e ha la pelle molto delicata, proprio perché aiutano a rinforzarne le difese.

 

Gif Animate Frecce (223)Solari in offerta speciale estate

L’auricoloterapia è una disciplina terapeutica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità volta alla cura ed al benessere attraverso la stimolazione del padiglione auricolare.  È una scienza di antichissima data. Già gli Egizi conoscevano l’utilizzazione del padiglione auricolare a scopo terapeutico. È noto oggi alla scienza medica che con l’auricoloterapia stimolando determinati punti dell’orecchio si inducono neurotrasmettitori a produrre endorfine.

AUTOTERAPIA BREVETTATA

I sistemi ZERODIET® e ZEROSMOKE® e MENO-STRESS® e CONCENTRA® e VIGOR® e NAUSEASTOP® si avvalgono di un’innovativa terapia brevettata che unisce i vantaggi DELL’AURICOLOTERAPIA ANTICA aggiungendo una tecnologia che sta dando risultati eccellenti nei trattamenti per:

Si tratta di dispositivi medici consistenti in due biomagneti che applicati all’orecchio, senza forarlo, esercitano una pressione programmata su determinati nervi neurotrasmettitori.. I biomagneti, composti di metalli nobili e ricoperti in oro, sono di forma e composizione diversa per ognuna delle terapie, così come differenti sono i punti e i tempi di applicazione. Presenti con grande successo al SANA, questi dispositivi rigorosamente Made in Italy, vengono distribuiti tramite una qualificata rete vendita e supportati da un forte impegno di marketing, con una comunicazione innovativa su diversi media e un efficiente servizio clienti.

Zerosmoke® è un’innovativa terapia brevettata che unisce i vantaggi di sistemi validi già utilizzati in auricoloterapia e agopuntura, ma aggiunge una tecnologia che sta dando risultati eccellenti (più dell’80%) nel trattamento della dissuefazione dal fumo.
È noto alla scienza medica che con l’agopuntura e con l’auricoloterapia, stimolando determinati punti dell’orecchio si inducono i neurotrasmettitori a produrre endorfine; le stesse che produce il fumatore inalando la nicotina.
Producendo le stesse endorfine in maniera alternativa alla nicotina, il desiderio di fumare e di conseguenza la dipendenza va a diminuire fino a zero nel giro di 6-7 giorni.
I due magneti ZEROSMOKE, posizionati in una determinata zona dell’orecchio, attraendosi tra di loro esercitano una stimolante pressione programmata che attiva i neurotrasmettitori a produrre endorfine, riducendo così la voglia di fumare.
I magneti sono ricoperti in oro sia perchè quest’ultimo è tra i migliori conduttori esistenti in natura, sia perchè essendo un materiale nobile e prezioso non provoca nessun tipo di allergia.
Il metodo è completato dal manuale contenente le istruzioni per l’uso ed una guida per il primo mese da non fumatore sviluppata con il CENTRO ANTIFUMO EUROPEO.
Nelle indicazioni in esso contenute ci sono inoltre le linee guida preparate dall’Arizona Smokers Helpline dell’Università dell’Arizona dal Tobacco Education and Prevention Program dell’Arizona Department of Health Services. Formando così un insieme efficacissimo per chi ha deciso di smettere di fumare. Approvato come Dispositivo Medico dal DIPARTIMENTO DELLA SALUTE AMERICANO.È un Dispositivo Medico CE.

I vantaggi di Zerosmoke®
• SEMPLICE: due piccoli magneti da applicarsi da soli senza forare l’orecchio, grazie alla loro proprietà si attraggono e restano in sede senza pericolo che si stacchino.
• PRATICO: non ti ruba tempo prezioso. È una terapia che puoi fare in qualsiasi momento della giornata.
• SICURO: non ha controindicazioni o effetti collaterali.
• EFFICACE: risultati da subito.

Una volta smesso di fumare, se capitasse a distanza di mesi o di anni di rimettere in bocca una sigaretta e avere paura di ricominciare, hai sempre i magneti a disposizione, grazie alla loro composizione (terre rare ed oro), la loro carica dura più di 100 anni.

COME FUNZIONA
I magneti vanno usati da un minimo di 3 ore ad un massimo di 4 ore al giorno, possibilmente a casa o comunque nel periodo in cui si è più tranquilli, ad esempio la sera dopo mangiato fino a quando si va a letto.
I due magneti sono di misure differenti, quello più piccolo va posto davanti all’orecchio e quello più grande dietro.
Questa operazione va fatta per 6/7 giorni durante i quali potete continuare a fumare normalmente come da abitudine. Alla scadenza del settimo giorno ridurrete sensibilmente la vostra dipendenza dal fumo e ciò risulterà molto facile.
Continuate ad utilizzare i magneti per altri 20-25 giorni per eliminare definitivamente la dipendenza dal fumo e seguite le indicazioni fornite nel manuale allegato.
Da questo momento, quando ti verrà offerta una sigaretta potrai rispondere con soddifsazione: NO GRAZIE HO SMESSO CON ZEROSMOKE!

Zerodiet® è un’innovativa terapia brevettata che unisce i vantaggi di validi sistemi già utilizzati in auricoloterapia e agopuntura, aggiungendo una tecnologia che sta dando risultati eccellenti nei trattamenti per perdere peso senza sforzo da parte dell’utilizzatore.

È noto alla scienza medica che con l’agopuntura e con l’auricoloterapia, stimolando determinati punti dell’orecchio, si inducono neurotrasmettitori a produrre endorfine; le stesse che produciamo quando mangiamo traendone soddisfazione.
Il sistema Zerodiet si avvale di due biomagneti in materiale naturale che posizionati sul trago dell’orecchio sinistro (come da immagine) con la loro programmata pressione riducono sensibilmente la fame e l’appetito.

I due magneti provocano la stimolazione di due nervi neurotrasmettitori che svolgono due attività concomitanti: la prima a livello cerebrale con la produzione di un particolare tipo di endorfine che accelerano il processo di sazietà:
la seconda a livello fisico nell’apparato digerente dando la sensazione di saturazione ed inducendo l’individuo di conseguenza a mangiare meno di quello che avrebbe mangiato se non avesse avuto questi stimoli.

I magneti ZERODIET diventano inoltre un importante coaudiuvante quando vengono usati insieme a regimi alimentari controllati o diete.
I magneti sono ricoperti in oro sia perché quest’ultimo è tra i migliori conduttori esistenti in natura, sia perché essendo un metallo nobile e prezioso non provoca nessun tipo di allergia.

Testato e consigliato dall’I.S.I.A. Istituto superiore di Igiene Alimentare e da centri specializzati in USA e Canada. È un Dispositivo Medico CE

I vantaggi di Zerodiet®

• SEMPLICE: due piccoli magneti da applicarsi da soli senza forare l’orecchio. È sufficiente metterli in maniera che non cadano, nel giro di pochi minuti si autoposizioneranno da soli nel punto esatto.
• PRATICA: non ti ruba tempo prezioso. È una terapia che puoi fare in qualsiasi momento della giornata.
• SICURA: non ha controindicazioni o effetti collaterali.
• VERSATILE: si può utilizzare in concomitanza ad altri prodotti o regimi alimentari atti a ridurre il peso corporeo.
• EFFICACE: risultati visibili già da subito.

I magneti sono riutilizzabili in quanto la loro carica dura più di 100 anni.

COME FUNZIONA
I due magneti hanno forma diversa, vanno posti in quella sporgenza anteriore (trago) che copre l’ingresso del condotto uditivo: il magnete più piccolo con il foro centrale viene posizionato sulla parete esterna, mentre quello più grande va all’interno.

L’utilizzo dei magneti ZERODIET permette di mangiare dal 25 al 39% in meno di quello che si sarebbe mangiato senza il loro uso, e di conseguenza consente una perdita di peso che va dai 3,6 fino ai 5,3 Kg. Il tutto in 30 giorni senza privazioni e senza seguire alcun regime alimentare specifico.

MenoStress® è un’innovativa terapia brevettata che unisce i vantaggi di validi sistemi già utilizzati in auricoloterapia e agopuntura, aggiungendo una tecnologia che sta dando risultati eccellenti nei trattamenti per ridurre Ansia, Stress e Insonnia.

È noto alla scienza medica che con l’agopuntura e con l’auricoloterapia, stimolando determinati punti dell’orecchio, si inducono neurotrasmettitori a produrre endorfine; le stesse che produciamo quando siamo pienamente efficienti e traiamo soddisfazione da quello che stiamo facendo.
Il sistema MenoStress si avvale di due biomagneti in materiale naturale che posizionati sulla parte anteriore del lobo dell’orecchio sinistro con la loro programmata pressione riducono sensibilmente lo stress, l’ansia e aiutano a prendere sonno naturalmente.

La terapia mediante pressione magnetica ha raggiunto un ruolo ben definito che recenti studi clinici e di laboratorio hanno studiato fin nei più fini meccanismi neurofisiologici.
La possibilità di intervenire sui comportamenti mediante la stimolazione di zone ben definite del padiglione auricolare è l’elemento peculiare nell’impiego di questa terapia per il trattamento della tensione nervosa.
Studi recenti hanno evidenziato che la stimolazione auricolare è capace di modificare in maniera significativamente positiva lo stato d’animo della persona dando come risultati:

1. il miglioramento del tono dell’umore
2. la diminuzione dell’ansia e dell’irritabilità 
3. il rilassamento muscolare dovuto a sovratensioni
4. l’aumento della capacità di prendere sonno quando richiesto.

I magneti sono ricoperti in oro sia perché quest’ultimo è tra i migliori conduttori esistenti in natura sia perché essendo un metallo nobile e prezioso non provoca nessun tipo di allergia.
È un Dispositivo Medico CE.

I vantaggi di MenoStress ®

• SEMPLICE: due piccoli magneti da applicarsi da soli senza forare l’orecchio. È sufficiente metterli in maniera che non cadano, nel giro di pochi minuti si autoposizioneranno da soli nel punto esatto.
• PRATICA: non ti ruba tempo prezioso. È una terapia che puoi fare in autonomia senza l’aiuto di terzi.
• SICURA: non ha controindicazioni o effetti collaterali.
• VERSATILE: Si può utilizzare in concomitanza ad altri prodotti atti a raggiungere lo stesso scopo.
• EFFICACE: risultati già dalle prime applicazioni.

I magneti sono riutilizzabili in quanto la loro carica dura più di 100 anni.

COME FUNZIONA
Posizionare i magneti 2 volte al giorno, 30 minuti al mattino dopo alzati, questo vi darà sia più carica sia più sicurezza nell’iniziare la vostra giornata e per 30 minuti la sera, dopo aver finito i vostri impegni, prima di andare a letto, questo vi darà la rilassatezza sia fisica che mentale per procedere ad un sonno riposante e ristoratore.

Come prevenzione metteteli per 30 minuti prima di un evento impegnativo (fase pressoria del magnete sul lobo) ad esempio ESAME, COLLOQUIO DI LAVORO, PRIMA DI SALIRE IN AEREO (se questo vi provoca ansia) ecc. e toglieteli prima dell’evento (fase depressoria del lobo).

La fase pressoria provocherà la riduzione dell’ansia e della tensione nervosa per affrontare l’evento e la fase depressoria darà la determinazione necessaria per portarlo a termine.

Come potete notare i magneti sono di dimensioni uguali per cui è lo stesso posizionare uno o l’altro davanti o dietro. Vanno posti in quella sporgenza inferiore (lobo) del vostro orecchio. È sufficiente metterli come si vede nel disegno perché con la loro pressione essi stimolino i neurotrasmettitori atti allo scopo, nel giro di pochi minuti si autoposizioneranno da soli nel punto esatto. Mettetevi davanti ad uno specchio (se è quello del lavabo chiudete il tappo dello stesso, eviterete che se uno dei due magneti vi cada vada a finire dentro lo scarico) e applicatevi i magneti nell’orecchio sinistro come già specificato e come indicato nel disegno. Sia se lo fate da soli sia che vi facciate aiutare assicuratevi che voi ed eventualmente il vostro partner abbiate le mani ben pulite. Una volta messi in posizione non toccateli più e non fateveli toccare da nessuno per tutto il tempo che li tenete.

CONCENTRA® MIGLIORA LA TUA CONCENTRAZIONE

CONCENTRA® è un’innovativa autoterapia brevettata che unisce i vantaggi di validi sistemi già utilizzati in auricoloterapia e agopuntura, aggiungendo una tecnologia che sta dando risultati eccelenti nei trattamenti per l’aumento della concentrazione nello studio, nello sport e nel lavoro.
Il sistema CONCENTRA® si avvale di due biomagneti in materiale naturale che posizionati come descritto più avanti con la loro programmata pressione aiutano sensibilmente ad aumentare la concentrazione.
I due magneti della terapia CONCENTRA® provocano la stimolazione di neurotrasmettitori che, agendo a livello cerebrale, favoriscono lo stato di attenzione attiva su uno specifico obiettivo.
I magneti sono ricoperti in oro sia perché quest’ultimo è tra i migliori conduttori esistenti in natura sia perché essendo un metallo nobile e prezioso non provoca nessun tipo di allergia.

La terapia mediante pressione magnetica ha raggiunto un ruolo ben definito che recenti studi clinici e di laboratorio hanno studiato fin nei più fini meccanismi neurofisiologici.
La possibilità di intervenire sui comportamenti mediante la stimolazione di zone ben definite del padiglione auricolare è l’elemento peculiare nell’impiego di questa terapia per il raggiungimento di uno stato di concentrazione attivo..
Studi recenti hanno evidenziato che la stimolazione auricolare è capace di modificare in maniera significativamente positiva la concentrazione della persona e danno:

1. un adeguato stimolo nel fondere azione e consapevolezza nella concentrazione prolungata sul compito o l’azione da svolgere;
2. l’aumento della capacità di focalizzare l’attenzione in un puro coinvolgimento (senza interesse per l’esito, evitando stress da prestazione);
3. dimenticanza di sé con elevata consapevolezza dell’attività che si sta svolgendo;
4. maggior chiarezza riguardo agli stimoli situazionali e alla migliore risposta da mettere in atto.

COME FUNZIONA
Posizionare i magneti nella parte alta della conca dell’orecchio appena sotto l’elice 2 volte al giorno, per circa 15 minuti alla volta nei periodi in cui la vostra concentrazione ha bisogno di essere aumentata. Per periodo si intende genericamente una settimana, ma anche per tempi fino a un mese. Periodi più lunghi rischiano di portare all’assuefazione la stimolazione auricolare con una resa sempre più bassa dell’effetto.

Come uso specifico si possono mettere per 30/40 minuti (fase pressoria del magnete) prima di un evento impegnativo. Vanno tolti poco prima di iniziare l’evento (inizio della fase depressoria del magnete). Queste due fasi (pressoria e depressoria) provocheranno, la prima, la carica del punto auricolare; la seconda, che dura circa 4 ore, la stimolazione cerebrale necessaria per aumentare considerevolmente la concentrazione. I magneti sono di dimensione e forma diverse, la base circolare piatta andrà posizionata dietro e la sfera davanti. Vanno posti nella parte alta del padiglione auricolare, appena sotto il bordo superiore (elice).

MORPHEO ®  RIPOSA BENE, VIVI MEGLIO

Il sistema MORPHEO ® si avvale di due biomagneti in materiale naturale che posizionati sul lobo dell’orecchio sinistro, con la loro calibrata pressione e decompressione, possono aiutare ad agevolare il sonno e a renderlo riposante. 

I due biomagneti della terapia MORPHEO ® provocano la stimolazione di una serie di neurotrasmettitori che agendo a livello cerebrale possono aiutare a riequilibrare le condizioni ottimali per dormire.

VIGOR Plus ® AUTOTERAPIA CONTRO LA DISFUNZIONE ERETTILE E L’EIACULAZIONE PRECOCE

Il sistema VIGOR Plus ® si avvale di due biomagneti in materiale naturale, che con la loro calibrata pressione e decompressione, possono aiutare il processo erettivo.

La stimolazione continua nel tempo con la terapia Vigor® può aiutare a modificare la capacità e la velocità dell’erezione nel maschio e a ritardare l’eiaculazione precoce, regolando i meccanismi psico-fisici della libido che si attivano prima e durante l’atto sessuale.

  • VIGOR Plus ®, applicato in un punto specifico dell’orecchio, sfrutta i principi dell’Auricoloterapia esercitando una pressione tale da intervenire su problematiche quali la mancata o debole erezione, l’impotenza e l’eiaculazione precoce.
  • VIGOR Plus ®, stimolando il padiglione auricolare, regola i meccanismi psico-fisici della libidoaiuta concretamente l’erezione e ritarda l’eiaculazione precoce.
  • VIGOR Plus ® non ha controindicazioni o effetti collaterali: il suo rivestimento in oro, infatti, lo rende ipoallergenico.
  • VIGOR Plus ® può essere usato da solo o in concomitanza con qualsiasi altro prodotto atto allo stesso scopo.
  • VIGOR Plus ® non è un prodotto medicinale e non si sostituisce al medico in caso di patologie.

FINO A 14 ORE DI DURATA!

Il dispositivo medico VIGOR Plus ® assiste uomini affetti da disfunzione erettile o eiaculazione precoce. I biomagneti VIGOR Plus ® sono ricoperti di oro, perché l’oro è un conduttore efficace che non dà allergia. I magneti indossati in un punto specifico dell’orecchio sinistro attivano dei neurotrasmettitori che a loro volta regolano e stimolano l’uso dell’organo genitale maschile e la libido.

Immagina di mettere un piccolo magnete diviso in 2 parti di soli 5 mm di diametro sull’orecchio sinistro e dopo appena 20 minuti di poter godere il piacere di un erezione e ritardare l’orgasmo per lungo tempo.

Troppo bello per essere vero?

Eppure gli studi clinici dimostrano che questo fenomeno è dovuto alla stimolazione di specifici punti riflessi dell’orecchio.

VIGOR Plus ®:

  1. facilita e accelera l’apporto di sangue arterioso ai corpi cavernosi del pene
  2. allunga la durata dell’erezione
  3. controlla la sensibilità specifica dell’organo evitando l’eiaculazione precoce o non voluta

In che modo?

Basta mettere i biomagneti sull’orecchio sinistro (senza ganci, ci pensa la forza magnetica!) ed è già possibile rimuoverli dopo soli 20 minuti. L’efficacia dei magneti ha effetto fino a 14 ore di fila con un’ora di applicazione! In aggiunta, uomini con eiaculazione precoce possono ritardare il momento dell’orgasmo.

  • SEMPLICE è costituito da due piccoli biomagneti ricoperti in oro
  • PRATICO ti basta appena qualche secondo per l’applicazione
  • SICURO non ha controindicazione né effetti collaterali
  • VERSATILE puoi utilizzarlo anche in concomitanza con altri prodotti
  • EFFICACE puoi riscontrare risultati visibili fin da subito
  • DUREVOLE puoi utilizzarlo per più di un anno dalla sua prima applicazione
  • COMODO puoi indossarlo in qualunque momento della giornata

 

 

NAUSEA STOP ® AUTOTERAPIA MAGNETICA AURICOLARE PER LA RIDUZIONE DEL SENSO DI NAUSEA E VOMITO

 

Due biomagneti da applicare ad una specifica parte dell’orecchio. I due magneti della terapia NAUSEA STOP ® provocano la stimolazione di neurotrasmettitori che svolgono 2 attività concomitanti:

  • la prima a livello cerebrale, frenando e bloccando la sensazione di nausea;
  • la seconda a livello fisico nell’apparato digerente togliendo la spontanea contrazione della muscolatura che provoca il vomito.

Un metodo molto pratico che non ti ruba del tempo, poiché questi biomagneti sono molto facili da applicare. Non hanno controindicazioni o effetti collaterali e sono molto utili in caso di nausea o vomito durante il viaggio, si possono indossare per ridurre ed eliminare i sintomi.

L’oro è tra i migliori conduttori esistenti in natura, è un metallo nobile e prezioso e non provoca allergie. Può essere usato anche con altri prodotti, compatibile con programmi di dieta e dimagrimento. Questi biomagneti possono essere usati per 1 anno dal primo utilizzo.

 

 

 

ZEROLAX ® AUTOTERAPIA PER FAVORIRE LE FUNZIONI INTESTINALI AD EFFETTO LASSATIVO

 

ZEROLAX ® si avvale di due biomagneti in materiale naturale che, con la loro calibrata pressione aiuteranno ad agevolare le funzioni intestinali ottenendo un effetto lassativo.

I biomagneti, stimolando la conca auricolare, attivano neurotrasmettitori che svolgono due attività:

  • la prima, sul rilassamento dei muscoli intestinali
  • la seconda, sulla frequenza delle evacuazioni.

Disponibilità in OFFERTA LIMITATA di prodotti on line sul sito dell’erboristeria arcobaleno: tutti i colori del benessere.

Il Sangre de Drago viene impiegato da secoli nella foresta Amazzonica come cicatrizzante ed emostatico tanto per via esterna ed interna. Le sue proprietà colpirono subito i coloni spagnoli che lo considerarono una dimostrazione di quella “teoria delle signature”, allora tanto in voga in Europa, per la quale un prodotto naturale simile al sangue doveva avere necessariamente un’azione ematica.

Il “Sangre de Drago” contiene al suo interno tre componenti, farmacologicamente attive. Un frazione alcaloidea, tra cui predomina senza dubbio la taspina, ad attività citotossica (naturalmente in vitro) nei confronti delle cellule V-79 (Itokawa et al. 1991) e KB (Chen et al. 1994) e ad azione antinfiammatoria in alcuni modelli animali.

Per il momento è stata studiata nei test dell’edema da carragenina nella zampa di ratto, in quello del granuloma indotto da una pallina di cotone e in quello della poliartrite da adiuvante (Persinos Perdue et al. 1979) L’azione principale della taspina sembra comunque consistere nella sua capacità di richiamare i fibroblasti, le cellule più importanti nel processo di cicatrizzazione, quelle che producono il neotessuto. Il Sangre de Drago è, infatti, soprattutto un cicatrizzante.

* Sangre de Drago- RENACO (standardizzato in taspina all’1%)

A questo riguardo il Sangre de Drago contiene due altri tipi di sostanze: le proantocianidine, che gli conferiscono l’impressionante velocità di cicatrizzazione, che costituiscono circa il 90% del peso secco (Cai et al. 1991) e una frazione costituita da lignani diterpenici, ad azione parzialmente simile a quella della taspina (Cai et al. 1993, Pieters et al. 1993).

Sangre de Drago: il cicatrizzante esterno
Le sostanze senza dubbio più importanti sembrano essere le proantocianidine. La loro complessa conformazione stereochimica provoca, infatti, una precipitazione delle proteine seriche: questa sembra essere dovuta principalmente a un’azione fisica piuttosto che chimica. Ne consegue la formazione di una crosta resistente in meno di 24 ore (Pieters et al 1995). La successiva azione cicatrizzante (formazione di neotessuto) sembra invece essere imputabile soprattutto alla taspina, che alcuni considerano il vero e proprio principio attivo del Sangre de Drago (Vaisberg 1989). Alla luce dei dati più recenti sembrerebbe che l’azione degli alcaloidi consista soprattutto nel richiamo dei fibroblasti e possa influenzare la capacità di produrre nuovo tessuto cicatriziale (Porras-Reyes B. et al. 1993). I lignani, come la 3′,4-0-dimetilcedrusina, sarebbero poi, come dimostrato dal test di incorporamento delle timidina tritiata nelle cellule endoteliali, in grado di preservare il tessuto originario (Pieters L et al. 1992).

Tra le proprietà terapeutiche del Sangre de Drago quella che colpisce di più è comunque la sua velocità. E’ evidente che questa proprietà rende il Sangre de Drago un bene prezioso per gli indigeni della foresta Amazzonica: il particolare habitat delle foreste tropicali con la loro ricchezza di microrganismi rende infatti potenzialmente pericolosa qualsiasi ferita, anche la più trascurabile.

Qualcuno ha obiettato che tali proprietà sarebbero superflue nel nostro ambiente , ma la presenza di numerose patologie dovute ad una cicatrizzazione insufficiente o troppo lenta (ulcere da decubito, ulcere varicose, ecc), per le quali sostanzialmente non esistono terapie consolidate, costituisce viceversa un più che ragionevole motivo per approfondire le possibilità terapeutiche di questo prodotto naturale.

Sangre di Drago: l’uso interno.
Negli ultimi anni comunque sono apparsi interessanti lavori scientifici da parte di aziende, tra l’italiana Renaco, che hanno proposto prodotti a base di Sangre de Drago, come lattice naturale.

Tali studi,sono stati finalizzati sostanzialmente a dimostrare:
– un’efficacia scientificamente dimostrata delle indicazioni tradizionali ;
– costi senza dubbi più contenuti, rispetto altri prodotti naturali;
Senza dubbio il campo di applicazione più promettente è quello delle patologie gastrointestinali dove le proprietà cicatrizzanti del Sangre di Drago possono diventare estremamente utili per ottenere un sollievo immediato da disturbi come le ulcere gastrointestinali, le gastriti erosive etc. Attualmente disponiamo comunque solamente di studi su modelli animali.
Il primo studio è in pratica una valutazione su alcuni modelli animali delle proprietà antiulcera e antidiarroiche del Sangre de Drago. Nelle ulcere prodotte da acido acetico la riduzione di diminuzione (lunghezza x profondità) era significativa anche a diluizioni di 1:1000 o 1:10000 (verosimilmente corrispondenti ad una dose per bocca di 1 goccia/die) (Miller et al. 2000). Tale riduzione veniva misurata dalla ridotta attività della mieloperossidasi, indice del contenuto di granulociti e quindi del processo infiammatorio è palesemente diminuita nei gruppi trattati con Sangre di Drago.

Estrapolando i dati sull’uomo si può ricavare che i dosaggi di Sangre de Drago necessari per esercitare una significativa azione antibatterica sarebbero decisamente superiori (intorno alle 30-40 gocce almeno tre volte al giorno). Esisterebbe quindi una duplice azione del Sangre de Drago: ad un dosaggio corrispondenti a 2-3 gocce /die (circa 60-600 mgr/die) eserciterebbe un’azione cicatrizzante, mentre a dosaggi 10-20 volte superiori avrebbe un’attività antimicrobica, riducendo il contenuto batterico dell’ulcera (Miller et al. 2000). Si discute ancora se questo avvenga grazie ad un’azione battericida diretta, peraltro evidenziato a forti concentrazioni in vitro (Chen et al. 1994), o tramite un’azione sui fattori che regolano il microambiente gastrico rendendolo inidoneo alla proliferazione batterica (Miller et al. 2000). Il Sangre de Drago non sembra possedere un’azione sulla secrezione gastrointestinale, quindi è improbabile un meccanismo di secondo tipo.

Interessante è anche l’azione di questa sostanza naturale sulle terminazioni nervose, responsabile dell’effetto analgesico. Si tratta di un’azione solo parzialmente nota e piuttosto complessa: forse anche la nota azione antidiarroica del Sangre de Drago è imputabile, oltre che ad un’inibizione dell’cAMP, ad un’azione diretta sul sistema nervoso enterico. In ogni caso la somministrazione di una concentrazione all’1% di Sangre de Drago, standardizzato all’1% in taspina (1 goccia in ½ bicchiere di acqua) attenua la reazione iperemica e dolorosa alla capsicina (Miller et al 2001). L’azione è probabilmente a livello delle afferenze nervose, come dimostrato dal fatto che il Sangre de Drago è in grado di esercitare la sua azione analgesica e antinfiammatoria, anche se l’agente irritante viene iniettato sottocute. Tutto questo a livello clinico trova riscontro nell’uso del Sangre de Drago sia come rimedio per uso topico nelle otiti e nelle punture da insetto (Miller et al. 2001).

Per quanto riguarda l’uso interno, invece, indicato in ulcere e gastriti, è ancora da definire con esattezza il meccanismo d’azione. L’effetto cicatrizzante, si somma con quello analgesico e antibatterico, anche se quest’ultimo implica dosaggi abbastanza elevati. Le azioni sopraccitate non sembrano comunque imputabili in maniera chiara e definibile alle differenti frazioni del prodotto ed i tentativi di identificare singoli composti responsabili dell’attività terapeutica sono naufragati. Al momento, la complessità d’azione del Sangre de Drago sembra esser riconducibile essenzialmente ad un effetto sinergico tra le diverse componenti. Anzi in un mondo, quello della fitoterapia, in cui la parola sinergia viene spesso impiegata senza alcuna solida base scientifica il Sangre de Drago rappresenta una delle poche eccezioni evidenti (Williamson 2000).

La recente riscoperta del Sangre de Drago racchiude in se interessanti considerazioni. Fino ad oggi abbiamo sempre considerato un ideale progresso nell’utilizzo delle piante medicinali quello che partiva dall’impiego della semplice decozione ed arrivava progressivamente all’isolamento del principio attivo. Man mano che si progrediva in tale cammino si arriva ad un prodotto sempre più competitivo e scientificamente sofisticato. Il Sangre de Drago è l’evidente smentita di tale approccio obsoleto. Non sempre comunque isolare un composto chimico significa in termini di costi ed efficacia ottenere un successo.

Il recente successo del prodotto naturale ed i risultati degli ultimi studi scientifici evidenziano come viceversa il Sangre de Drago sia un prodotto la cui efficacia è probabilmente dovuta ad un insieme di sostanze chimiche che agiscono a più livelli e su diversi target. Tale uso rende ragione dell’efficacia del suo impiego tradizionale: isolarne un composto finisce probabilmente con il ridurne le attività benefiche ad una sola, spesso parziale e non competitiva rispetto a quella di altri prodotti sintetici. Isolarne un singolo composto significa quindi non solo aumentarne i costi, ma anche diminuirne l’efficacia. Il Sangre de Drago è uno degli esempi più classici di effetto sinergico (Williamson 2000).

Tale concetto si sta oramai facendo largo, oltre i limiti della fitoterapia, diventando un nuovo modello di considerare le risorse cliniche a disposizione del moderno terapeuta (Williamson 2001). In questo senso il lattice dei popoli dell’Amazzonia sta diventando il simbolo di una ritrovata competitività del prodotto naturale rispetto al prodotto farmaceutico. E di nuovi presupposti su cui fare ricerca scientifica.