Sintomi influenzali: un approccio naturale

Sia per prevenire che per risolvere una della più comuni tra le “affezioni stagionali”, l’influenza, la natura può però ancora una volta essere di grande aiuto, grazie all’impiego dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), la cui efficacia nei confronti dei virus coinvolti è stata confermata da numerosi studi e applicazioni, e di altri estratti naturali dalle eccezionali proprietà salutistiche.

GSE e influenza

L’Estratto di semi di Pompelmo, conosciuto ai più con la sigla di GSE (Grapefruit Seed Extract) è ricavato dai semi e dalle membrane del pompelmo (Citrus paradisi); le forme utilizzate sono: l’estratto secco che si presenta come una fine polvere bianco-giallognola e l’estratto glicerico (o glicerinato) che si presenta come un liquido viscoso color caramello.

Il GSE è ricchissimo in composti polifenolici come quercitina, esperidina, glicoside canforato, neoesperidina, apigenina, rutinoside, poncirina, etc. che manifestano un alto potere antimicrobico, come testimoniano una grandissima quantità di studi e sperimentazioni; in campo erboristico-fitoterapico è conosciuto ed utilizzato in questo senso, sin dalla metà del Novecento.

La sua efficacia è stata ampiamente dimostrata da Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo che ne hanno provato l’attività battericida e batteriostatica nei confronti di svariate centinaia di ceppi batterici patogeni sia Gram+ che Gram-, di parecchi virus e di decine di miceti e parassiti. Nonostante un’ampia bibliografia dimostri l’efficacia dell’Estratto dei semi di Pompelmo, il meccanismo d’azione con il quale questo esplichi la sua attività risulta ancora sconosciuto,  anche se da studi condotti negli ultimi anni, proprio per l’interesse che sta suscitando in ambito scientifico, pare che l’azione antibatterica sia dovuta all’interazione del GSE con la membrana cellulare dei batteri patogeni.

Ma ciò che principalmente caratterizza questo meraviglioso estratto è la caratteristica più unica che rara della “selettività”: il GSE infatti non intacca i batteri fisiologici (come riportato sul Journal of Orthomolecular Medicine Vol.5 n°3 del 1990) ma, al contrario, ne facilita la proliferazione inibendo i microbi patogeni che entrano in competizione con la flora fisiologica.

Questa caratteristica lo rende un “antibiotico” naturale unico: basti pensare agli effetti negativi dei tradizionali antibiotici che non fanno distinzioni flagellando anche la flora batterica fisiologica. Inoltre l’uso del GSE è totalmente sicuro, è infatti provata l’assoluta mancanza di tossicità, di controindicazioni, di effetti collaterali, di interazione con altri farmaci ed il fatto che non crei alcuna resistenza, il che lo rende la più efficace, completa e sicura alternativa alle cure antibiotiche tradizionali, quando non strettamente necessarie.

Per questo motivo il GSE risulta il rimedio ideale nella cura e prevenzione delle affezioni tipicamente stagionali come influenze, raffreddori, otiti, bronchiti, sinusiti, tonsilliti, laringiti e disturbi affini, oltre che di innumerevoli altre problematiche sia acute che croniche.

Per le considerazioni sopraccitate, il GSE rappresenta perciò il cardine di un approccio straordinariamente efficace sia per prevenire che per risolvere l’influenza. L’associazione con estratti vegetali specifici consente di attuare un rimedio attraverso un meccanismo d’azione che deve prevedere:

1. un’azione sistemica con un prodotto in grado di interrompere, assunto ai primi sintomi, l’evoluzione dell’aggressione virale, risolvendola rapidamente ed evitando l’insorgenza di complicazioni;

2. un’integrazione della microflora intestinale con l’assunzione di probiotici e principi funzionali vegetali ad azione immunostimolante.

Questo approccio, associato come sempre ad un sano stile di vita (alimentare, ma non solo)  prevede l’utilizzo di rimedi naturali che per tradizione popolare, confermata da recenti studi, rappresentano un’opportunità per riuscire ad arrivare alla soluzione.

1. Agire per via sistemica con un prodotto in grado di interrompere, assunto ai primi sintomi, l’evoluzione dell’aggressione virale, risolvendola rapidamente ed evitando l’insorgenza di complicazioni

La natura può aiutarti con Estratto di semi di Pompelmo: agisce sui virus, inibendoli direttamente. Inoltre, essendo uno straordinario “pulitore selettivo”, ha un’azione antivirale indiretta, è efficace cioè sui patogeni senza intaccare in modo significativo la flora microbica delle mucose e consentendo invece la ricostruzione della flora benefica, migliorando così l’efficienza della risposta del sistema immunitario. Inoltra la sua comprovata attività antibatterica è fondamentale per prevenire e arginare possibili sovra infezioni, spesso di origine batterica. 

(Fonte Prodecopharma.com)

Per maggiori informazioni visita anche la pagina SEMI DI POMPELMO GSE o QUI

 

Il GSE è la denominazione di un estratto standardizzato, composto dal 60% di semi di pompelmo con aggiunta della membrana cellulare del pompelmo e dal 40% di soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco).Il marchio GSE è di esclusiva proprietà di Prodeco Pharma S.r.l., in Italia, per il settore farmaceutico, erboristico e cosmetico (depositato nel dicembre 1999).

Prodeco Pharma S.r.l è un’azienda italiana, nata oltre vent’anni fa per passione per la medicina alternativa ed in particolare per la fitoterapia. Prodeco Pharma è costituita da un’equipe di professionisti preparati ed aggiornati, ma soprattutto da un gruppo di persone che lavorano ogni giorno fianco a fianco unite dalla passione per la scienza e da obiettivi comuni: formulare, produrre e commercializzare prodotti salutistici a base di piante o di estratti di piante.

Lo scopo per cui mettiamo a punto ogni singolo prodotto è la salute ed il benessere delle persone e non abbiamo soddisfazione più grande di quella di ricevere le innumerevoli mail e telefonate di ringraziamento.

LE PROPRIETA SALUTISTICHE  DEL GSE
Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato, con studi e pubblicazioni, che l’Estratto di semi di Pompelmo possiede un ampio spettro germicida: antivirale, antibatterico, compresi Gram+ e Gram-, antimicotico ed antiparassitario.

La forza di questo “antimicrobico naturale”, rispetto ad altri farmaci ed antimicrobici di sintesi, deriva dalla sua notevole efficacia associata ad un’assoluta mancanza di tossicità;
a questo proposito uno studio pubblicato sul “Journal of Orthomolecular Medicine” n.5 del 1990 dimostra che il GSE è efficace contro centinaia di batteri patogeni, mentre pressoché innocuo sulla flora batterica fisiologica, indispensabile per la salvaguardia della salute dell’organismo. Questa selettività è straordinaria ed unica nel suo genere, basti pensare ai tradizionali antibiotici che non fanno distinzioni flagellando anche la flora batterica residente.

Azione antibatterica: il GSE si è dimostrato attivo contro circa 800 ceppi di batteri: Salmonella, E. coli, Vibrio cholerae, Staph, Strep, Lysteria, Shigella dysenteriae, Chlamydia, etc. L’interesse per l’azione antibatterica dell’agrume risulta essere inoltre alimentato dal problema della resistenza agli antibiotici da parte di un numero sempre più in crescita di ceppi batterici. Tutto ciò suggerisce che il GSE potrebbe, dato il suo vasto spettro d’azione, rappresentare un’ efficace alternativa agli antibiotici convenzionali. è di questo parere Allan Sachs (Certified Clinical Nutritionist) che considera il GSE un valido rimedio alternativo al trattamento antibiotico, per la sua efficacia, contro funghi e batteri, associata all’innocuità; al contrario molti antibiotici tradizionali, afferma il Dott. Sachs, sono tossici, sopprimono le normali funzioni del sistema immunitario e distruggono i batteri benefici.

Azione antivirale: i risultati ottenuti sull’efficacia dell’Estratto di semi di Pompelmo nei confronti di ceppi virali sono incoraggianti; ulteriori studi sono tuttavia necessari per stabilirne al meglio le potenzialità. Gli studi effettuati dal Dr. Shannon presso la Divisione di Microbiologia- Virologia, Southern Research Institute, dimostrano che il GSE è in grado di inattivare l’HSV-I (herpes simplex virus type I), dopo un’esposizione di 10 minuti ad una diluizione pari a 1:256. Tale concentrazione è risultata ugualmente efficace contro influenze indotte da virus quali A2/Aichi/2/68. l’efficacia del GSE contro alcuni tipi di virus animali (Foot and Mouth Disease, African Swine Fever, Swine Vesicular Disease, Avian Influenza) è stata invece evidenziata dal Dipartimento dell’ Agricoltura degli Stati Uniti. Sono inoltre note testimonianze che attribuiscono al GSE la capacità di curare i sintomi delle affezioni da virus influenzali.

Azione disinfettante: in test effettuati dal Dr. John Mainarich nei Laboratori di Bio-Ricerca di Redmond, Washington, il GSE è risultato incredibilmente più efficace dell’ Argento colloidale, del Tea tree oil e della Candeggina a base di Cloro, nell’azione disinfettante contro cinque comuni microrganismi: Candida albicans, Staphylococcus aureus, Salmo nella typhi, Streptococcus faecium, Escherichia coli. Anche all’Università della Georgia ad Athens sono stati condotti test sulle proprietà disinfettanti dell’estratto contro E. Coli, Salmonella sps e Staphylococcus aureus: il Dr. Roger Wyatt, Dipartimento di Microbiologia, ne ha evidenziato non solo l’eccellente potenzialità, ma anche il basso rischio di tossicità; ciò risulta estremamente interessante considerando che i comuni disinfettanti presentano alti livelli di tossicità e devono essere utilizzati con attenzione.

Azione antimicotica: è da sottolineare l’efficacia dell’estratto contro oltre 100 ceppi di lieviti e muffe compresa la Candida albicans, responsabile di infezioni ricorrenti e recidivanti alle mucose e di affezioni sistemiche. Interessanti e significativi risultano gli studi effettuati dal Dr. Leo Galland di New York su candidosi croniche: un successo del 99% (solo due insuccessi su 297 casi, senza fenomeni di resistenza né effetti collaterali).

Azione antiparassitaria: l’efficacia del GSE contro infezioni da protozoi è stata dimostrata dalla Food and Drug Administration. Il Dr. Louis Paris, dopo studi condotti su 200 pazienti con affezioni intestinali (da Entamoeba histolytica e Giardia lamblia), ha evidenziato un’efficacia del GSE maggiore rispetto ad altri trattamenti. I:attività antiparassitaria del GSE è rilevante anche per l’uso esterno; l’estratto si è dimostrato utilissimo nel contrastare, debellare, ma anche prevenire le infestazioni da parte dei pidocchi.

Azione antisettica e cosmetica sulla pelle: il GSE, addizionato ai saponi ed ai prodotti detergenti come agente antibatterico, uccide i germi senza danneggiare la pelle e l’ambiente. La potenzialità dell’ estratto nella disinfezione della pelle è stata appurata dal Dr. J.A. Botino dell’Università di San Paolo, Brasile, che ha riscontrato un’efficacia dell’estratto pari al 100% rispetto al 72% dell’ alcool etilico.

Azione citoprotettiva e riparatrice: recenti studi, condotti da un gruppo di ricercatori polacchi presso il Jagiellonian University MedicaI College a Cracovia, hanno dimostrato altre straordinarie proprietà dell’Estratto di semi di Pompelmo. Gli studiosi hanno indagato per verificare la capacità del GSE di esercitare un’azione protettiva sulla mucosa gastro-intestinale, come ipotizzato da studi preliminari. I risultati hanno confermato l’incredibile ruolo cito protettivo del GSE e ne hanno messo in luce anche la capacità di accelerare la guarigione delle lesioni a livello della mucosa gastro-intestinale. Non solo protettivo, quindi, ma anche riparatore!

Il GSE si è dimostrato in grado di esplicare tale azione riparatrice attraverso la stimolazione della sintesi di alcune sostanze, fisiologicamente presenti nel nostro organismo, che hanno un ruolo protettivo nei confronti della mucosa gastrica. Tali sostanze, quali le prostanglandine, i fattori di crescita cellulari e l’ossido nitrico, determinano un aumento del flusso sanguigno nella sottomucosa che garantisce un continuo apporto di ossigeno ed elementi nutritivi necessari, sostengono il ricambio e la crescita cellulare, favoriscono la rapida reintegrazione dell’ epitelio mucosale e lo proteggono dai danni dello stress ossidativo. Queste scoperte, unite alle note proprietà antibatteriche anche nei confronti dell’Helicobacter pylori, esaltano la funzionalità del GSE nei confronti della mucosa gastro-duodenale e lo rendono ideale per un approccio naturale ed efficace, volto al ripristino dell’integrità funzionale e protettiva della mucosa stessa.

IMPIEGHI ED APPLICAZIONI DEL GSE

Il GSE è quindi indicato nelle infezioni da batteri, protozoi, virus, lieviti e funghi; è particolarmente idoneo nel caso di malattie da raffreddamento, nei disturbi del tratto gastro-intestinale, negli squilibri cronici della flora batterica intestinale, nelle affezioni vaginali, urologiche e nelle infestazioni parassitarie.

Le sue caratteristiche di potentissimo disinfettante naturale consentono innumerevoli applicazioni; oramai in moltissimi Paesi al mondo il GSE è largamente diffuso come alternativa naturale agli antibiotici, come antivirale, antimicotico ed antiparassitario per uso umano; è inoltre impiegato in zootecnia ed in floricoltura.

INNOCUITA’ DEL GSE
Il GSE è sicuro e privo di tossicità anche a dosaggi che superano di gran lunga la dose raccomandata. Uno studio tossico logico accurato condotto dal Northview Pacific Laboratori ha portato al riscontro che il GSE è sicuro a livelli che superano i 5000 mg per Kg di peso corporeo! Perciò una persona che pesa 60 Kg è al sicuro anche con una dose di 300.000 mg al giorno, quantità assolutamente smisurata dato che solitamente il consumo tipico giornaliero di GSE non supera i 1000 mg. In altre parole, ricerche tossicologiche confermano che il GSE non presenta alcuna tossicità alle dosi consigliate né a breve né a lungo termine. Anche il parere degli omeopati non è contrario al trattamento con il GSE, ritenendolo non interferente con la terapia omeopatica.

IL GSE IN ITALIA
Anche in Italia sono commercializzati in ambito salutistico prodotti a base di Estratto di semi di Pompelmo (GSE) e principi vegetali specifici; ne riportiamo le varie applicazioni, in relazione alle problematiche o alle zone del corpo verso le quali tali prodotti si sono dimostrati un valido aiuto.

INFEZIONI MICROBICHE DI VARIA NATURA (influenza, ecc.) Prevenzione, per favorire il riequilibrio del sistema immunitario e consentire all’organismo di affrontare e respingere efficacemente le affezioni microbiche, prevenendo le malattie stagionali e non, sono reperibili in commercio prodotti a base di Estratto di semi di Pompelmo, Biosterine® (fitocomposto costituito da Basilico santo + Salvia officinalis, tit. 40% ac. Rosmarinico), Boswellia ed Uncaria, in versione per adulti (compresse in confezione da 40 cpr) e bambini (bustine solubili in confezione da 20 bustine monodose) da assumere ciclicamente all’occorrenza per due mesi.

Trattamento: Per combattere le infezioni microbiche e contemporaneamente potenziare l’efficienza del sistema immunitario nei confronti dell’aggressore. La versione per adulti è in compresse (confezione da 60 cpr) contenenti ciascuna 150 mg di Estratto di semi di Pompelmo associato a componenti naturali (Te a tree oil, Echinacea, Rhodiola rosea, Uncaria) per potenziare l’azione del GSE e rafforzare la capacità di risposta del sistema immunitario; prodotto utile per sintomi influenzali, raffreddori, tutte le affezioni respiratorie (comprese le otiti all’orecchio medio) e per le problematiche in genere in cui vi sia un’infezione in corso ma non sia strettamente necessario assumere l’antibiotico. La versione per i bambini è in bevibile (flacone da 250 mI) con simile composizione e analoga funzione delle compresse ma in forma e gusto adatti alla somministrazione ai più piccoli. L’efficacia sistemica dI entrambe le formulazioni può essere ulteriormente rafforzata grazie ali ’uso concomitante (consigliato) di ulteriori rimedi, a base di GSE, specifici per le varie possibili affezioni microbiche (raffreddori, mal “di gola, otiti, bronchiti, congiuntiviti, micosi, ecc.)

CANDIDA
L’Estratto di semi di Pompelmo si è dimostrato straordinariamente efficace nel contrastare infestazioni acute o recidivanti da Candida (albicans, glabrata, tropicalis, parapsilosis, krusei) sia delle mucose (genitale in modo particolare, ma anche orale ed auricolare) che a livello sistemico/intestinale. La patologia, in qualunque modo si manifesti, ha sempre origine dalla proliferazione della candida a livello intestinale; l’efficacia del trattamento si realizza perciò tramite l’uso di formulazioni ad uso sistemico/intestinale ed il contemporaneo utilizzo di prodotti ad impiego locale, specifici per l’area del corpo che manifesta sintomi di candidosi.
Azione sistemica lintestinale: due prodotti da usare nei singoli episodi acuti, nelle candidosi recidivanti e in cicli preventivi; il primo, in tavolette (confezione da 90 tav.), a base di Estratto di semi di Pompelmo e principi vegetali, per contrastare direttamente la candida a livello intestinale, il secondo, in capsule (confezione da 30 cps), a base di un ceppo selezionato di lactobacillus acidophilus, per la ricolonizzazione della flora batterica fisiologica e contrastare così, in modo indiretto, la proliferazione della candida stessa.
Azione locale vaginale/genitale: un insieme di prodotti, a base di Estratto di semi di Pompelmo e principi vegetali, a pH bilanciato e con tensioattivi delicati (no SLS), per contrastare in loco la candida vaginale/genitale, sia che si tratti di infestazione acuta che recidivante, e favorire il ripristino del naturale equilibrio “autodifensivo” della mucosa (detergente intimo da 200 o 400 mI, lavanda vaginale con cannula incorporata, salviette intime imbustate singolarmente, deodorante-igienizzante intimo in nebulizzatore ecologico da 50 mI, crema intimo da 30 mI). Anche se con frequenza minore rispetto alla vaginite micotica, l’infestazione da candida può colpire le mucose del cavo orale e dell’orecchio esterno; analogamente a quanto descritto precedentemente, in questi casi l’approccio sistemico va associato a prodotti specifici con azione locale.
Azione orale: collutorio igienizzante da 250 mI, spray orale da 30 mI, compresse (confezione da 20 cpr) da sciogliere in bocca gusto menta e gusto agrumi, per contrastare la candida a livello della mucosa orale, grazie all’Estratto di semi di Pompelmo, e contemporaneamente esercitare azione lenitiva e cicatrizzante per la presenza di principi vegetali specifici.
Azione sulla mucosa dell’orecchio esterno: gocce auricolari in 10 pipette monodose, un prodotto a base di Estratto di semi di Pompelmo in glicerina vegetale per contrastare la candida sulla mucosa auricolare.

IGIENIZZAZIONE E SCARSA LUBRIFICAZIONE VAGINALE
Una formulazione in gel specifica per l’impiego vaginale, in due tubi da 20 ml, a base di GSE e principi vegetali, con contemporanee funzioni igienizzanti, lenitive e lubrificanti.

CISTITE
L’Estratto di semi di Pompelmo ha dimostrata efficacia contro gli agenti microbici comunemente responsabili di infezioni alle vie urinarie, normalmente provenienti dal serbatoio fecale (E. coli, S. faecalis, Proteus, Klebsiella, Enterobatteri) ed è perciò indicato per trattare sia cistiti acute che recidivanti, nonché a scopo preventivo.
L’approccio risolutivo prevede l’utilizzo di prodotti: ad uso sistemico, per svolgere al contempo azione antibiotica naturale, azione di pulizia selettiva intestinale, favorire la diuresi ed attenuare l’infiammazione (compresse in confezione da 60 cpr a base di Estratto di semi di Pompelmo e principi vegetali specifici per le vie urinarie) e per riequilibrare ed integrare la flora batterica fisiologica (capsule in confezione da 30 cps a base di lactobacillus acidophilus 10 miliardi); per igienizzare l’area uro-ano-genitale, ostacolando così l’ascesa dei patogeni verso l’uretra e riequilibrando il pH, consentendo la capacità autodifensiva delle mucose interessate (detergente intimo da 200 mI o 400 mI, lavanda vaginale con cannula incorporata, salviette intime, deodorante-igienizzante intimo in spray ecologico da 50 mI).

AFFEZIONI ALLA PROSTATA
L’Estratto di semi di Pompelmo è risultato essere molto efficace nei casi di prostatiti ed ipertrofia prostatica benigna. In queste situazioni il prodotto consigliato, in compresse (confezione da 60 cpr), esplica, grazie al GSE e a principi vegetali, le seguenti funzioni: contrasta i batteri responsabili di infezione, attenua l’infiammazione, favorisce la minzione ed apporta fitosteroli con riconosciuti benefici per la sfera sessuale maschile. Poiché spesso i problemi alla prostata sono accompagnati da difficoltà erettili e calo di desiderio, un aiuto potente dalla natura si ha associando il prodotto sopradescritto con un altro, sempre in compresse (confezione da 60 cpr), a base di Muira puama e Maca, da assumere nei quantitativi giornalieri rispettivamente di 1200 mg e 600 mg, indispensabili per ottenere i risultati desiderati.

EMORROIDI
L’Estratto di semi di Pompelmo, grazie alle sue proprietà antimicrobiche “selettive” è l’aiuto indispensabile per correggere la disbiosi intestinale, spesso all’origine di problemi emorroidali; inoltre grazie alle proprietà citoprotettive difende i tessuti dal danno infiammatorio e mantiene l’integrità e la salute del microcircolo della zona anale. Le sue capacità igienizzanti lo rendono ideale anche per l’applicazione locale, poiché, a causa dei frequenti sanguinamenti, è necessario mantenere “pulita” la zona, favorendo la cicatrizzazione. Il GSE, coadiuvato da componenti naturali ad azione venotonica, è un aiuto concreto sia nel risolvere le crisi acute sia nella prevenzione delle ricadute.
Uso sistemico: compresse (confezioni da 60 o 30 cpr) i cui componenti dalle proprietà antinfiammatorie, vasocostrittrici e vaso toniche sono efficaci nel migliorare le condizioni della circolazione venosa e rafforzare e proteggere l’integrità del tessuto connettivo di sostegno dei vasi, senza esplicare alcun tipo di azione astringente.
Uso locale: pomata in tubo da 50 ml per dare sollievo, risolvere rapidamente la crisi emorroidale e coadiuvare l’azione sistemica delle compresse; i principi funzionaI i agiscono con un’azione lenitiva, contenitiva e trofica sul microcircolo della zona anale. Salviette umidificate in bustine monouso per detergere, igienizzare e lenire delicatamente la zona interessata; durante la fase acuta, al bisogno, tamponare l’epidermide per alcuni minuti prima dell’ applicazione della pomata.

VERMI INTESTINALI
Le proprietà antiparassitarie del GSE lo rendono l’aiuto di base indispensabile per intervenire nelle problematiche legate all’infestazione da vermi intestinali, in particolare da ossiuri (specie più diffusa in Occidente: 30% adulti, 50% bambini). L’approccio risolutivo, nei casi conclamati, in quelli sospetti e anche in prevenzione, prevede l’utilizzo per gli adulti di un prodotto ad azione intestinale, in compresse (confezione da 90 cpr), e per i bambini di un bevibile ad azione intestinale, in flacone da 250 ml, all’interno dei quali l’Estratto di semi di Pompelmo è associato a principi vegetali con funzione di causare l’immobilizzazione o la morte del parassita e di favorirne l’espulsione con le feci; prodotto in crema ad azione perianale, in tubo da 75 mi, che completa l’azione antiparassitaria, impedisce alla femmina di ossiuri di deporre le uova, lenisce la zona perianale evitando cosi il prurito, il grattamento e il conseguente pericolo di trasmettere le uova nell’ambiente o di reinfestarsi; un prodotto indispensabile per interrompere il ciclo vitale del parassita e portare alla definitiva risoluzione del problema; prodotto in salviette monouso ad azione antiitrasmissibilità, formulato per la detersione di parti del corpo e di oggetti con cui l’individuo infestato può essere venuto a contatto e che potrebbero perciò diventare veicolo di trasmissibilità dei parassiti nell’ambiente.

PROBLEMATICHE INTESTINALI
Il GSE è un “pulitore” intestinale selettivo, in grado cioè di spazzare via i patogeni senza intaccare i batteri fisiologici. Questa sua straordinaria caratteristica lo rende l’aiuto indispensabile per trattare le più svariate problematiche intestinali (stipsi, diarrea, meteorismo, gonfiore, infezioni batteriche o virali, ecc.) ognuna delle quali è riconducibile all’alterazione dell’equilibrio della flora intestinale, ossia ad una disbiosi. Di seguito una breve descrizione delle formulazioni consigliate a seconda della problematica:

– intestino in disordine, stitichezza, gonfiore, coliti, diarree episodiche, dolori addominali, ecc.: GSE, fibre e maltodestrine fermentate, ricche di enzimi, in busti ne monodose solubili (confezione da da 14 bust.), utili per ripristinare le fisiologiche funzionalità intestinali.

– diarree da intossicazioni virali, influenzali, batteriche, ecc.: un prodotto in compresse (confezioni da 60 o 15 cpr) con GSE, efficace sui più comuni patogeni intestinali (virus, salmonelle, shigelle, ecc.) associato a componenti naturali con azione astringente in grado di dare sollievo immediato nelle “emergenze”. – meteorismo, fermentazioni, gas intestinali: un prodotto in compresse (confezione da 60 cpr) a base di GSE, utile contro la proliferazione batterica tipica dei processi fermentativi, e principi vegetali con azione riduttiva ed assorbente dei gas intestinali.

PROBLEMATICHE GASTRICHE
Difficoltà digestive: compresse (confezioni da 60 o 15 cpr) con Estratto di semi di Pompelmo e componenti naturali che favoriscono il processo digestivo. Helicobacter pylori: l’Estratto di semi di Pompelmo svolge un’azione specifica contro l’Helicobacter pylori. In queste circostanze, unitamente al prodotto in tavolette sopra menzionato, è indispensabile l’integrazione con un prodotto in compresse (confezione da 60 cpr) contenenti quantità di Estratto di semi di Pompelmo e principi vegetali adatti ad affrontare e risolvere efficacemente il problema. Ulcere e gastriti: le proprietà citoprotettive dell’Estratto di semi di Pompelmo risultano particolarmente indicate per favorire la riparazione di lesioni a carico della mucosa gastro-duodenale. A tale scopo, il GSE è associato ad altri principi vegetali specifici ed è reperibile in compresse (confezione da 45 cpr).

Le informazioni sul GSE qui riportate sono tratte da letteratura pubblicata a livello mondiale (in Italia i testi più rappresentativi sono: “Le incredibili proprietà terapeutiche dei semi di pompelmo” di Al1an Sachs Ed. Il Punto d’Incontro; “Le virtù terapeutiche dei semi di pompelmo” di S.Sharamon e B.J,Baginski Ed.Tecniche nuove e “Intolleranze Alimentari” di A. Targhetta Ed. Il Punto d’Incontro) ed hanno uno scopo esclusivamente informativo, ben lungi dal voler dare consigli terapeutici su patologie che rimangono di esclusiva competenza dei medici specialisti. Il nostro unico fine è di divulgare in Italia la conoscenza dell’Estratto di semi di Pompelmo.

GSE: infinite possibilità di applicazione
Le proprietà dell’Estratto di semi di Pompelmo, efficace antibatterico, antivirale, antiparassitario, antimicotico, citoprotettivo e riparatore delle mucose unite alla duttilità del prodotto (l’estratto fluido e secco sono veicolabili sia in acqua che in olio) ne permettono infinite possibilità di applicazione.

E’ assolutamente fuor di dubbio che per sfruttare appieno un rimedio di tale potenza ed efficacia per uno spettro così ampio di possibilità è d’obbligo, più che un utilizzo come singolo componente, un impiego in associazione ad ulteriori elementi naturali con specificità d’azione.
Il risultato sarà quello di ottenere dei veri e propri “pacchetti completi” mirati alla risoluzione di precise problematiche, nei quali il GSE sarà il cardine, inserito con i dosaggi corretti per lo scopo che si vuole ottenere e con il veicolo più consono alla specifica problematica ed al determinato uso.

E’ esattamente con questo approccio che sono state concepite delle vere e proprie linee di prodotti mirate alla risoluzione di numerose affezioni. Di seguito, l’elenco delle problematiche verso cui sono attualmente disponibili soluzioni specifiche con prodotti o linee di prodotti a base di estratto di semi di pompelmo:

In sintesi GSE può essere un vero aiuto in tutti i casi di:

CANDIDA (in tutte le sue forme ed evidenze: sistemica, vaginale, orale, etc.)
SECCHEZZA VAGINALE
CISTITE
AFFEZIONI PROSTATICHE
EMORROIDI
VERMI INTESTINALI
DISORDINI INTESTINALI (stitichezza, coliti, diarree episodiche, dolori addominali, etc.)
ALITOSI
DIARREE (virali, batteriche, etc.)
METEORISMO, FERMENTAZIONI, GAS INTESTINALI
INTOLLERANZE ALIMENTARI
PROBLEMATICHE GASTRICHE (difficoltà digestive, infezioni da Helicobacter pilori, etc.)
ULCERE E GASTRITI
AFFEZIONI DELL’APPARATO RESPIRATORIO (raffreddori, sinusiti, tracheiti, bronchiti, etc.)
OTITI
CONGIUNTIVITI (batteriche, virali, allergiche, da agenti chimici o fisici, blefariti, orzaioli, etc.)
DETERSIONE DELLA PELLE
ACNE (brufoli e punti neri)
DERMATITI (eczemi, eritemi, piede d’atleta, ferite, piaghe, ustioni, etc.)
MICOSI (della pelle, delle unghie, verruche, etc.)
IGIENE ORALE
HERPES LABIALE
PIDOCCHI (infestazione e prevenzione dell’infestazione)

Sono oramai milioni le persone che in tutto il mondo traggono beneficio dalle straordinarie virtù dell’Estratto di semi di Pompelmo, ma nonostante questo rimane un rimedio per certi aspetti “elitario”. Sarebbe veramente grandioso se l’umanità tutta potesse beneficiare di questo prezioso dono della natura ed in tal senso possiamo sperare ed auspicarci che la globalizzazione, termine che a volte ha risvolti non del tutto positivi, riguardo al GSE sia un sogno realizzabile, con la consapevolezza che il piacere non sta solo nel raggiungere la meta, quanto nel percorso per conquistarla.

https://www.erboristeriarcobaleno.it/semi-di-pompelmo-gse

 

 

 

La pediculosi è un’infestazione da parte dei Pidocchi, piccoli insetti grigio-biancastri che parassitano il corpo umano, alimentandosi di sangue.

In base alla forma e alla parte del corpo nella quale si insediano, si distinguono tre tipi di pidocchi:

•    Pediculus humanus capitis, o pidocchio del capo, che vive esclusivamente tra i capelli;

•    Pediculus humanus corporis, o pidocchio del corpo, specie assai simile al precedente, ma colonizzante il corpo e gli abiti;

•    Phthirus pubis, o pidocchio del pube, detto volgarmente piattola, ben differenziato morfologicamente dalle prime duespecie e localizzato nella regione pubica, ma che eccezionalmente può rinvenirsi sulle sopracciglia, ciglia e sotto le ascelle.

La pediculosi del capo interessa soprattutto i bambini di età scolare dai 3 anni in su (con un picco all’età di 9 anni) ed è estremamente frequente nelle comunità infantili, soprattutto nelle scuole, dove colpisce dal 5 al 22% dei bambini,  indipendentemente dallo stato sociale. Il fenomeno è in continuo incremento e costituisce un problema dal punto di vista socio-sanitario.

Il pidocchio adulto, visibile ad occhio nudo, è lungo 1-3 millimetri, è di colore grigio e presenta arti con estremità ad uncino che gli consentono di attaccarsi tenacemente al capello. Il pidocchiocompie il suo intero ciclo vitale sulla testa della persona parassitata in 1-2 mesi. La femmina produce 5-10 uova al giorno, dette lendini, per un totale di circa 300, deposte strettamente attaccate ai capelli a circa un centimetro dal cuoio capelluto, perché la temperatura prossima ai 37°C è ottimale per la maturazione.

Le lendini hanno una forma a goccia, con un diametro massimo di un millimetro e sono di colorito giallo-grigio opaco. Da esse, dopo 7-10 giorni, nasce il giovane insetto, detto ninfa, che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una settimana, diventando in grado di deporre nuove uova. Ogni 4-6 ore, per nutrirsi, il pidocchio appoggia alla pelle dell’ospite la sua bocca, da cui fuoriesce una struttura tubulare che penetra attraverso la pelle e secerne una sostanza anticoagulante e vasodilatatrice che facilita la suzione del sangue. Il pidocchio non sopravvive senza nutrirsi e lontano dall’ospite muore in 1-2 giorni. Le lendini sono invece molto più resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente fino a 10 giorni.

Come avviene il contagio

Il passaggio del pidocchio da una testa all’altra può avvenire sia per contatto diretto (i capelli si toccano) che indiretto (con lo scambio di pettini, cappelli, sciarpe, cuscini, etc.). L’avvenuto contagio non è indice di cattiva igiene.

Come si manifesta

I punti in cui i pidocchi si localizzano con maggiore frequenza sono la zona della nuca e dietro le orecchie, ma possono ritrovarsi anche tra le sopracciglia, le ciglia e la barba. Il sintomo caratteristico della pediculosi è il prurito, che è dovuto ad una reazione irritativa-allergica agli enzimi della saliva del pidocchio. È importante sottolineare che tale reazione impiega giorni o settimane per estrinsecarsi, per cui, quando il prurito si manifesta, l’infestazione è già vecchia, può essere ad uno stadio avanzato e inoltre può già essere stata causa di trasmissione ad un altro individuo.

Le lesioni superficiali prodotte dal grattarsi possono provocare impetigine del cuoio capelluto e infiammazioni delle ghiandole linfatiche dietro le orecchie e nella parte posteriore del collo (linfoadenopatie regionali). A volte l’infestazione può essere priva di sintomi particolari, il che rende difficile la sua identificazione.

I trattamenti “tradizionali”

I prodotti in commercio per il trattamento della pediculosi contengono uno o più antiparassitari e sono disponibili in diverse formulazioni. Sulla base dell’esperienza di questi ultimi anni si può affermare che nessun principio attivo rappresenta la scelta ideale sia per efficacia che per effettiva mancanza di tossicità e, comunque, nessuno può essere utilizzato ad azione preventiva; i più impiegati sono: il malathion, le piretrine e la permetrina. Il malathion è un estere fosforico discretamente efficace nel trattamento della pediculosi.

Agisce determinando il blocco irreversibile dell’acetilcolinesterasi; ne deriva l’accumulo dell’acetilcolina a livello recettoriale e la conseguente paralisi respiratoria del pidocchio. Gli stessi effetti possono però risultare tossici anche per l’uomo, a concentrazioni elevate per ingestione, determinando l’insorgenza di sintomi colinergici (nausea, vomito, aumento delle secrezioni, bradicardia, bradipnea, coma, arresto cardio-respiratorio). La sintomatologia si instaura, in relazione alla quantità ingerita, dopo 30/60 minuti. Inoltre, non è nota la sicurezza del malathion in bambini di età inferiore ai sei anni ed ultimamente sono stati evidenziati casi di resistenza al trattamento.

Le piretrine (estratti di piretro) e la permetrina (derivato sintetico del piretro) agiscono principalmente attraverso il blocco del sistema nervoso periferico del pidocchio, provocandone prima l’immobilizzazione, quindi la morte. Sono sostanze a ridotta tossicità per l’uomo, se non a dosi elevate nel qual caso possono dar luogo a nausea, dolori addominali, dermatiti da contatto, riniti, asma. Tuttavia in questi ultimi anni la loro efficacia verso la pediculosi è fortemente diminuita a causa dell’enorme crescita di fenomeni di resistenza da parte delle ultime generazioni di pidocchi.

Il problema delle resistenze

È riconosciuto che lo sviluppo di resistenze è la causa principale dell’aumento dell’incidenza della pediculosi riscontrato a partire dagli anni Novanta. Le infestazioni di pidocchi nelle scuole e nelle comunità si ripropongono ogni anno e sono sempre più difficili da debellare. L’abuso di antiparassitari porta ad una sorta di “assuefazione” da parte dei pidocchi che diventano sempre più resistenti con conseguente maggiore diffusione.

Tutto ciò, unito ai rischi di tossicità per l’uomo, pone l’esigenza di strategie alternative, in cui possano coniugarsi efficacia, assenza di resistenze ed innocuità per l’uomo. È inoltre opportuno attuare misure preventive per evitare le infestazioni e la trasmissione delle stesse nelle scuole e nelle comunità, attraverso non solo l’accurata periodica ispezione dei capelli e del cuoio capelluto, ma anche tramite l’utilizzo di prodotti che possano essere applicati, anche quotidianamente, a scopo preventivo.

La natura ti aiuta in caso di pediculosi.

L’approccio naturale ed efficace

Come è stato evidenziato, il sospetto di pediculosi si ha al manifestarsi del caratteristico prurito. Il sintomo però si evidenzia ad infestazione già in atto, talvolta dopo alcune settimane, quando questa è ad uno stadio avanzato e probabilmente è già stata causa di trasmissione ad altri individui; non di rado la pediculosi è addirittura asintomatica. Una volta riconosciuta, l’infestazione può essere insensibile ai trattamenti tradizionali, a causa di fenomeni di resistenza sempre più frequenti, se non con dosi elevate o somministrazioni ripetute di parassiticidi, peraltro tossici per l’uomo.

Questi fatti sottolineano la crescente necessità di attuare metodiche preventive, volte a ridurre al minimo i rischi di infestazione e di trasmissibilità. È bene chiarire che non si può intendere, parlando di prevenzione, l’assicurare al 100% che il pidocchio non si trasferisca da una testa all’altra; al contrario è invece possibile evitare che un pidocchio si insedi nel cuoio capelluto deponendo uova che nel giro di qualche settimana, una volta schiuse, diano origine ad una vera e propria infestazione.

Se il sintomo del prurito non è immediato e quindi non è utile per la diagnosi tempestiva della presenza del pidocchio, l’unica strada possibile per evitare infestazione, trasmissibilità e conseguente utilizzo di parassiticidi “pericolosi”, è l’utilizzo costante di prodotti naturali, in grado di contrastare l’insediamento iniziale del pidocchio e quindi di prevenire l’infestazione. Questa è la prevenzione attuabile e questa è la via percorribile per salvaguardare non solo il singolo ma anche gli interessi socio-sanitari dell’intera comunità.
La natura può ancora una volta venire in aiuto, associando a principi vegetali per uso topico, le straordinarie proprietà dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), garantendo così anche una contemporanea attività antiparassitaria.

GSE e pediculosi

Oltre che come antibatterico, antivirale, antimicotico, l’Estratto di semi di Pomplemo (GSE) è largamente sfruttato per le sorprendenti proprietà antiparassitarie; numerosi tests effettuati da Laboratori ed Istituti di tutto il mondo ne dimostrano l’efficacia nei confronti di uno svariato numero di parassiti fra cui, oltre a quelli che colpiscono gli animali o aggrediscono i vegetali, ritroviamo i principali parassiti dell’uomo: i pidocchi. Il GSE ha evidenziato risultati stupefacenti verso la pediculosi del cuoio capelluto manifestando efficacia anche nei confronti delle lendini.

Per le considerazioni sopraccitate, il GSE costituisce perciò il cardine di un approccio di indubbia efficacia nei confronti di questa infestazione parassitaria. L’associazione con estratti vegetali specifici, prevede essenzialmente di:

1.    prevenire attraverso l’utilizzo costante e continuativo di prodotti innocui per l’uomo ma in grado di esercitare un’azione parassiticida e repellente naturale;

2.    trattare la pediculosi con prodotti in grado di risolvere rapidamente ed efficacemente l’infestazione senza rischi di tossicità per l’uomo.

Questo approccio, associato come sempre ad un sano stile di vita (alimentare, ma non solo)  prevede l’utilizzo di rimedi naturali che per tradizione popolare, confermata da recenti studi, rappresentano un’opportunità per riuscire sia a prevenire che a trattare e risolvere la pediculosi.

1.    Prevenire attraverso l’utilizzo costante e continuativo di prodotti innocui per l’uomo ma in grado di esercitare un’azione parassiticida e repellente naturale

LOZIONE

La natura può aiutarti con

Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.

Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.

Olio di Neem (Melia azadirachta): Da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali.

Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi. Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.

Lavanda: l’olio essenziale ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche ed antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.

D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.

Veicolo ideale per questi componenti funzionali è una lozione facilmente nebulizzabile su capelli e cuoio capelluto, con ecospray.

SHAMPOO

La natura può aiutarti con

Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.

Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.

Olio di Neem (Melia azadirachta): Da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali. Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi.

Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.

D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.

Veicolo ideale per questi componenti funzionali è uno shampoo, sia in fase preventiva che come coadiuvante del trattamento.

2.    Trattare la pediculosi con prodotti in grado di risolvere rapidamente ed efficacemente l’infestazione senza rischi di tossicità per l’uomo

GEL

La natura può aiutarti con

Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di emi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.

Olio di Cade (Juniperus Oxycedrus): l’olio di cade, ricavato per distillazione dalla corteccia di Juniperus oxycedrus, è una sostanza aromatica (ricca di idrocarburi sesquiterpenici e di sostanze fenoliche, guajacolo e cresolo) con spiccate proprietà antiparassitarie e parassiticide evidenziate anche verso il pediculus humanus capitis.

Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.

Olio di Neem (Melia azadirachta): da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali. Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi.

Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.

Lavanda: l’olio essenziale di Lavanda ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche e antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.

Questi funzionali vengono facilmente veicolati in un gel leggero e non appiccicoso che si distribuisce facilmente su capelli e cuoio capelluto.

SCHIUMA

La natura può aiutarti con

D-Pantenolo (Vitamina B5): ha attività antipruriginosa e contribuisce alla formazione di un film protettivo del capello, ostacolando l’adesione delle lendini e facilitando la rimozione delle stesse con il pettine.

Estratto di semi di Pompelmo: i risultati ottenuti circa l’efficacia antiparassitaria dell’Estratto di emi di Pompelmo (GSE) confermano l’impiego del GSE anche per uso locale. La sinergia con estratti vegetali specifici conferisce alla formulazione efficacia e sicurezza d’uso.

Sassafrasso: contiene un olio essenziale ricco di terpeni il cui componente principale è il safrolo, con spiccata azione parassiticida nei confronti del pediculus humanus capitis; in soluzioni dallo 0,5 all’1% è innocuo per l’uomo e può essere utilizzato oltre che come antiparassitario anche come repellente nei confronti dei pidocchi, per un’azione di prevenzione.

Olio di Neem (Melia azadirachta): da circa tremila anni, gli Indiani sfruttano le proprietà d’insetticida naturale del Neem, utilizzandone l’olio diluito con acqua per proteggere i propri raccolti dagli insetti predatori. Per limitare le infestazioni di tarme e cimici, le foglie ed i ramoscelli di Neem vengono posti nei letti, dentro gli armadi, tra gli indumenti e nei depositi di stoccaggio dei cereali.

Negli ultimi vent’anni, vari studi scientifici hanno riscoperto e riesaminato in dettaglio il potenziale di quest’albero, avvalorandone le straordinarie proprietà come parassiticida e repellente dei pidocchi. Tale azione è imputabile in modo particolare all’azadiractina (principio attivo contenuto nelle foglie e nei semi) che esercita sul pidocchio una potentissima azione antiappetente, impedendone la maturazione, lo sviluppo e la riproduzione.

Lavanda: l’olio essenziale di Lavanda ha dimostrate proprietà antifungine, antibatteriche e antiparassitarie. I componenti di cui è ricco, linaiolo, acetato di linalile, eugenolo, canfora, p-cimene, terpinen-4-olo, esercitano in particolar modo un’azione repellente nei confronti del pidocchio del capo.

Veicolo ideale di questi funzionali è una schiuma di facile applicazione, con erogatore meccanico di schiuma istantanea, senza propellenti.

Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato che il GSE ha un’importante funzione nel controllo di centinaia di microrganismi patogeni, fra cui anche la candida.

Il Dr. Leo Galland (New York) riferisce che su 297 pazienti affetti da candidosi intestinale, 295 sono guariti, grazie al GSE: “Ho fortemente riconsiderato il valore del GSE nella mia pratica medica. GSE non è tossico. Nell’ultimo anno ho utilizzato il GSE nel trattamento dei parassiti intestinali e candidosi cronica con risultati eccellenti. Nel trattamento della candidosi è risultato efficace quanto la nistatina, l’acido caprilico ed altre sostanze antifungine. Molte persone sensibili ai farmaci tollerano molto più facilmente il GSE rispetto ai preparati antifungini ed ho potuto curare parecchi pazienti affetti da candidosi cronica che non tolleravano nessun altro trattamento. Nelle infezioni intestinali da protozoi (Giardia lambia e Entamoeba histolytica) GSE si è dimostrato più efficace del metronidazolo ed altri antiprotozoici.”

A Monterrey, in Messico, presso la Universidad Autonoma de Nuevo Leon, il GSE ha dato ottimi risultati nel controllo della Candida Albican Vaginitis. A 20 donne, affette da candida vaginale, è stato chiesto di utilizzare delle lavande con il GSE ogni 12 ore per 3 giorni consecutivi. I soggetti avevano un’età compresa tra i 22 ed i 44 anni ed una vita sessuale attiva. Il Dr. Luis E. Todd, riporta che, “15 donne sono guarite con la prima applicazione, mentre 4 alla seconda applicazione e l’ultima alla terza.”

Il Dr. Jeffrey Anderson Mill Valley, CA, USA riferisce: “Come specialista in medicina dell’ambiente ed immunologia ho un significativo numero di pazienti con candidosi intestinale cronica e parassitosi protozoiche occulte. Ho trovato il GSE un eccellente agente antifungino dandomi grosse soddisfazioni con pazienti affetti da candidosi intestinali croniche ed ho avuto buoni risultati anche in certe infezioni da protozoi. Sembra non avere effetti collaterali e nessuna tossicità. Continuerò ad usare sempre più questo prodotto.”

Il Dr. David Bayley, N.D. North Vancouver, BC dichiara:
“Dopo aver trattato per molti anni pazienti con mughetto e Candidosi intestinale ho trovato GSE veramente efficace per questi problemi, inoltre, non ha controindicazioni. Ha un’efficacia comparabile alla nistatina.”

I semi di pompelmo sono una delle più efficaci sostanze naturali che possono essere paragonate agli antibiotici (sempre rimanendo nell’ambito naturale, quindi senza tutti gli effetti collaterali e la pesantezza che comportano quelli di sintesi). La scoperta delle loro proprietà è avvenuta quasi casualmente, ovvero quando Jakob Harich, medico statunitense, nel 1964 aveva notato che semi e bucce di pompelmo che lui aveva gettato impiegavano molto più tempo di tutte le altre materie presenti a decomporsi. Questo altro non voleva dire che semi e bucce resistevano all’attacco dei batteri. Infatti più avanti lo stesso Harich scoprì che i semi di pompelmo sono efficaci contro ben 100 tipi di funghi e 800 batteri grazie alle sostanze in essi presenti.

L’estratto di semi di pompelmo contiene prevalentemente bioflavonoidi e glucosidi (tra cui la naringina, che gli conferisce il sapore amaro), la cui sinergia rappresenta l’efficacia del rimedio. I bioflavonoidi sono dei costituenti chimici che si trovano nella frutta insieme alla vitamina C, svolgono azione coagulante, antinfiammatoria, emostatica e antiallergica. Di questa “famiglia”ne sono stati individuati 20.000 tipi diversi, ma quelli presenti nei semi di pompelmo sono tra i più efficaci per quanto riguarda il rallentamento della formazione dei radicali liberi. I glucosidi hanno invece effetti molto vari: alcuni hanno un potente effetto antinfettivo, altri agiscono direttamente su cuore e fegato.

L’estratto di semi di pompelmo è un liquido viscoso, concentrato e molto amaro che solitamente si diluisce in acqua o in tisane. Lo si trova nelle erboristerie, anche in compresse, che però hanno una concentrazione minore rispetto all’estratto.

Trova largo impiego nelle affezioni causate da virus, batteri e funghi. In caso di influenza assumerne 5 gocce in un po’ di acqua due volte al giorno. Lo stesso dosaggio è impiegato per le infezioni della gola, della bocca e dei genitali. Si può impiegare come colluttorio diluendo 10 gocce in un bicchere d’acqua: usare anche in caso di sanguinamento delle gengive o dopo intervento dentistico.

Per l’herpes labiale diluire una goccia di estratto in 9 gocce di acqua minerale naturale e applicarla direttamente sul labbro con l’aiuto di un cotton fioc o di una garza. Sempre diluito in questa proporzione è utile per l’acne, le micosi della pelle e delle unghie. Nel caso delle unghie, se la micosi è tenace si può anche usare l’estratto puro fino a 2-3 volte al giorno.

Uno dei campi specifici in cui è usato l’estratto dei semi di pompelmo è quello del trattamento della candida albicans, un tipo di fungo simile ad un lievito che è presente naturalmente a livello della cute e delle mucose, ma che a causa di vari motivi (ad esempio uso prolungato di antibiotici, danneggiamento della flora intestinale, cattiva alimentazione,…) diventa patogeno. Ne conseguono differenti disturbi come allergie, neurodermatiti, infezioni, asma, cefalee, depressioni. A seconda delle patologie si impiega un maggiore o minore numero di gocce. Utile anche nell’aterosclerosi e nelle malattie coronariche in quanto rende più elastiche le pareti dei vasi sanguigni.

La cistite è una fastidiosa infiammazione (flogosi) della mucosa vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, è per importanza la terza malattia infettiva tipicamente femminile tanto che ne sono colpite tre donne su dieci all’anno.

La cistite insorge talvolta senza sintomi o cause evidenti, altre volte è secondaria a pratiche anticoncezionali o a rapporti sessuali. L’infezione è causata da batteri che popolano l’ultimo tratto dell’intestino, fra cui in prima linea il colibacillo. Tali germi possono raggiungere la vescica dall’esterno, passando attraverso l’uretra, o dall’interno, per propagazioni da organi vicini, o ancora per via ematica. Si calcola che una percentuale di donne compresa tra il 10 ed il 20% soffrirà, almeno una volta nel corso della sua vita, di un’infezione del tratto urinario.

L’incidenza della cistite aumenta notevolmente con l’avanzare dell’età, si stima infatti che circa il 20-50% delle donne over 60 soffra di tale disturbo. La causa va ricercata in alcuni problemi legati alla menopausa, come la carenza estrogenica e le dislocazioni degli organi pelvici. Chiunque ne abbia sofferto almeno una volta, farebbe di tutto per evitare un altro attacco e spesso non sa che la prevenzione è l’arma più efficace contro questo tormento.

Le buone regole della prevenzione sono:
1. bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno
2. consumare con moderazione le bibite gassate
3. evitare gli indumenti attillati e la biancheria in fibra sintetica
4. curare l’igiene intima: specialmente durante il ciclo (il sangue favorisce la proliferazione dei batteri) e dopo i rapporti sessuali
5. combattere la stitichezza (la stitichezza può causare una migrazione deri germi dell’intestino verso la vescica)
Un ottimo rimedio naturale per prevenire ulteriori infezioni e combattere le infezioni in atto è il Mirtillo rosso, protegge le vie urinarie aiutando a ostacolare l’attacco dei germi. Ha anche una buona azione diuretica e disinfettante.

In associazione con Frutto – oligosaccaridi e olio essenziale di Timo, è ottimo per il benessere delle vie urinarie. I Frutto – oligosaccaridi sono carboidrati presenti in diverse specie di vegetali e costituiscono gran parte della cosiddetta fibra alimentare. Non vengono assorbiti dalla mucosa intestinale, per cui arrivano inalterati nel colon dove regolano la microflora intestinale, ostacolano la crescita di microrganismi patogeni e aumentano la capacità di assorbimento di alcuni minerali importanti (in particolare calcio e magnesio). L’olio essenziale di Timo ha un’azione disinfettante e antidolorifica. Particolarmente importante l’efficacia dell’estratto dei semi di pompelmo, un vero portento per la salute.

Il GSE è la denominazione commerciale di un estratto standardizzato, composto dal 60% di semi di pompelmo con aggiunta della membrana cellulare del pompelmo e dal 40% di soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco). Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato, con studi e pubblicazioni, che l’estratto di semi di pompelmo possiede un ampio spettro germicida: antivirale, antibatterico, compresi Gram+ e Gram-, antimicotico ed antiparassitario.

La forza di questo “antimicrobico naturale”, rispetto ad altri farmaci ed antimicrobici chimici deriva dalla sua notevole efficacia associata ad un’assoluta mancanza di tossicità; a questo proposito uno studio pubblicato sul “Journal of Orthomolecular Medicine” n.5 del 1990 dimostra che il GSE è efficace contro centinaia di batteri patogeni, mentre pressoché innocuo sui batteri fisiologici, cioè quelli utili al nostro organismo. Questa selettività è straordinaria ed unica nel suo genere, basti pensare ai tradizionali antibiotici che non fanno distinzioni flagellando anche la flora batterica fisiologica. Azione antibatterica:il GSE si è dimostrato essere attivo contro circa 800 ceppi di batteri: Salmonella, E. coli, Vibrio cholerae, Staph, Strep, Lysteria, Shigella dysenteriae, Clamydia, etc. L’interesse per l’azione antibatterica dell’agrume risulta essere, inoltre, alimentato dal problema della resistenza al trattamento con antibiotici da parte di un numero sempre più in crescita di ceppi batterici.

Tutto ciò suggerisce che il GSE potrebbe, dato il suo vasto spettro di azione, rappresentare un’efficace alternativa agli antibiotici convenzionali.

E’ di questo parere Allan Sachs (Certified Clinical Nutritionist) che considera il GSE un valido rimedio alternativo al trattamento antibiotico per la sua efficacia contro funghi e batteri associata ad una non tossicità; molti antibiotici, infatti, afferma il Dottore, sono tossici, sopprimono le normali funzioni del sistema immunitario e distruggono batteri definibili “benefici”.

Azione antivirale: la potenzialità del GSE contro infezioni virali è ancor oggi oggetto di studio, ma ci sono tests effettuati che evidenziano una certa efficacia dell’estratto nell’agire contro ceppi virali. Studi scientifici effettuati dal Dr. Shannon presso la Divisione di Microbiologia-Virologia, Southern Research Institute, dimostrano che il GSE è in grado di inattivare l’HSV-1 (herpes simplex virus type 1), dopo un’esposizione di 10 minuti ad una diluizione pari a 1:256. Tale concentrazione è risultata ugualmente efficace contro influenze indotte da virus quali A2/Aichi/2/68. L’efficacia del GSE contro alcuni tipi di virus animali (Foot and Mouth Disease, African Swine Fever, Swine Vesicular Disease, Avian Influenza) è stata invece evidenziata dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Sono comunque note testimonianze di pazienti che attribuiscono al GSE la capacità di curare i sintomi delle affezioni da virus influenzali.

Azione disinfettante: in test effettuati dal Dr. John Mainarich nei Laboratori di Bio-Ricerca di Redmond, Washington, il GSE è risultato incredibilmente più efficace dell’Argento Colloidale, del Tea Tree Oil e della Candeggina a base di Cloro, nell’azione disinfettante contro cinque comuni microrganismi: Candida albicans, Staphylococcus aureus, Salmonella typhi, Streptococcus faecium, Escherichia coli. Anche all’Università della Georgia ad Atene sono stati condotti tests sulle proprietà disinfettanti dell’estratto contro E. coli, Salmonella sps e Staphylococcus aureus: il Dr. Roger Wyatt, Ph. D., Dipartimento di Microbiologia, ne ha evidenziato non solo l’eccellente potenzialità, ma anche, da studi tossicologici, il basso rischio di tossicità.

L’Estratto di Semi di Pompelmo (GSE), con le sue proprietà antibatteriche, antivirali,antimicotiche ed antiparassitarie, scientificamente dimostrate, ha infinite possibilità di applicazione e chi ha letto questa pubblicazione concorderà sicuramente con noi che il seme del pompelmo è un regalo della natura del tutto particolare che non mancherà di conquistarci con le sue molteplici virtù.
La ricerca su questa sostanza prosegue e sicuramente sentiremo parlare presto di qualche nuova interessante scoperta.
Quindi, dobbiamo essere attenti e riconoscenti e gioire delle benedizioni della natura, che ci regala cose meravigliose come i semi di pompelmo, affinché li utilizziamo con successo per il nostro benessere.

Recenti ricerche hanno messo in evidenza ulteriori straordinarie capacità dell’ Estratto di semi di Pompelmo (GSE), già noto per le proprietà antibatteriche, antimicotiche, antivirali ed antiparassitarie, riconosciute da laboratori ed istituti di tutto il mondo.Gli studiosi hanno indagato per verificare la capacità del GSE di esercitare azione protettiva sulla mucosa gastrica, come ipotizzato da studi preliminari.

Quante volte, leggendo i foglietti illustrativi che accompagnano le specialità, medicinali, ci è capitato di trovare indicati, alla voce “effetti indesiderati”, i disturbi o i danni a livello gastrico!? Assai di frequente… Con ciò si intendono tutta una serie di problematiche, direttamente conseguenti all’assunzione del farmaco, che insorgono a causa dell’azione aggressiva del principio attivo verso la barriera mucosa di stomaco e duodeno (il primo tratto dell’intestino). Le evidenze possono essere di varia natura: dalla comparsa dei più comuni bruciori o dolori di stomaco, alle gastriti, o ad eventi più seri come lesioni con ulcerazioni, erosioni e perforazioni alle pareti dello stomaco, fino ad arrivare a veri e propri sanguinamenti.

Il tipo di farmaco assunto, le dosi e la durata della terapia, l’assunzione di più farmaci concomitanti sono tutti elementi direttamente implicati nell’insorgenza del problema; a tutto questo possono concorrere altri fattori di rischio quali l’avanzare dell’ età, gli stati d’ansia, lo stress, uno stile di vita e alimentare scorretti.

Nei casi più semplici il problema gastrico può risolversi con la sospensione del farmaco implicato, ma molto più spesso, a causa di terapie protratte per lungo tempo o quando ci sono condizioni patologiche per cui non è possibile sospendere l’assunzione, ecco che il danno può diventare cronico, e ci si ritrova ad avere a che fare con una nuova “malattia” da curare.

LA MUCOSA GASTRICA.
Per svolgere le sue funzioni di digestione dei nutrienti e protezione dai patogeni, lo stomaco secerne un succo dal pH fortemente acido per la presenza di acido cloridrico. La mucosa gastrica, per proteggersi dall’ azione aggressiva di questo secreto, sotto lo stimolo di sostanze fisiologiche (le prostaglandine), produce uno strato di muco alcalino che ne assicura integrità ed efficienza. In condizioni di salute quindi, fattori aggressivi e fattori protettivi convivono in equilibrio;
se però quest’equilibrio si sposta a danno dei meccanismi protettivi ecco che insorgono le lesioni, più o meno profonde, alle pareti dello stomaco, che possono complicarsi in eventi emorragici. Molti farmaci di largo consumo hanno insita, nel meccanismo d’azione, la capacità di agire, in modo negativo, sui meccanismi protettivi, che venendo meno, lasciano la mucosa esposta all’aggressione acida del secreto gastrico.

NON SOLO FANS
I farmaci sono sostanze chimiche estranee all’ organismo che esercitano fatalmente oltre agli effetti favorevoli e curativi che si ricercano, altri effetti indesiderati; di questo rapporto danno/beneficio si deve sempre tenere conto.
É noto che gli antinfiammatori non steroidei (FANS), di cui fa parte anche la famosa aspirina, sono tra i principali incriminati delle alterazioni della mucosa dello stomaco.
Questi farmaci agiscono inibendo direttamente la sintesi delle prostaglandine; di conseguenza viene meno la produzione di muco alcalino, così come la sua azione protettiva. Eppure se ne abusa! Sono assunti spesso, senza reale necessità, per una banale influenza o per il classico mal di testa. Ma non sono i soli: molti altri farmaci, che richiedono terapie croniche e assunzioni quotidiane, a lungo andare sono responsabili di lesioni gastro-duodenali. Ne sono un esempio gli anticoagulanti (ASA a basso dosaggio, eparina, warfarin) usati per fluidificare il sangue e assolutamente indispensabili per ridurre il rischio di trombosi. Lo stesso vale per i cortisonici che, grazie al loro potere antinflogistico, vengono ampiamente impiegati nelle malattie reumatiche, per i dolori articolari e muscolari, oltre che nei casi di allergia. Ma anche chi soffre di ipertensione deve fare attenzione, poiché con farmaci di prima scelta per abbassare la pressione (es. diuretici tiazidici) si sono osservati disturbi gastrici. E ancora, gli studi hanno dimostrato che anche farmaci comunemente impiegati nel trattamento della depressione, gli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina (es. fluoxetina), possono aumentare il rischio di sanguinamento gastro-duodenale. Nel caso di associazione di più farmaci poi, come spesso accade, il rischio di lesioni aumenta considerevolmente e gli effetti negativi diventano tanto più marcati e gravi.

L’APPROCCIO “UFFICIALE”
Negli ultimi anni si sta cercando di sensibilizzare sempre più medici e pazienti sulla necessità di associare alle cure farmacologiche prolungate un’ adeguata gastroprotezione, consiglio seguito però solo da un 10-15% di chi assume farmaci gastrolesivi. I farmaci maggiormente utilizzati sono gli inibitori di pompa protonica, che riducono la secrezione acida, e le prostaglandine sintetiche (misoprostolo) che stimolano la produzione del muco; tuttavia questi farmaci, se da un lato risolvono apparentemente parte del problema, dall’ altro alterano la normale fisiologia gastrica, rendendosi responsabili di altri effetti negativi, conseguenti al loro stesso uso (disturbi gastro-intestinali in genere, diarrea, stitichezza, dolori addominali, problemi digestivi e maggiore facilità alle infezioni gastro-intestinali). Vi è quindi la necessità di un approccio diverso, efficace e risolutivo, per contrastare i danni dei farmaci e favorire i naturali meccanismi protettivi della mucosa. Tutto ciò senza interferire con i fisiologici meccanismi secretivi e preservando l’efficienza dell’intero apparato digestivo.

LA SOLUZIONE NATURALE PARTE DALLE PROPRIETÀ GASTROPROTETTIVE DEL GSE
Recenti ricerche (eseguite dai ricercatori del Jagiellonian University Medical College a Cracovia) hanno messo in evidenza ulteriori straordinarie capacità dell’ Estratto di semi di Pompelmo (GSE), già, noto per le proprietà antibatteriche, antimicotiche, antivirali ed antiparassitarie, riconosciute da laboratori ed istituti di tutto il mondo. Gli studiosi hanno indagato per verificare la capacità del GSE di esercitare azione protettiva sulla mucosa gastrica, come ipotizzato da studi preliminari.
Le indagini hanno confermato l’incredibile ruolo gastroprotettivo del GSE e la sua capacità di accelerare la guarigione delle lesioni. Non solo protettivo, quindi, ma anche riparatore!
Il GSE si è dimostrato m grado di esplicare tale azione riparatrice attraverso la stimolazione della sintesi di alcune sostanze, fisiologicamente presenti nel nostro organismo, con un ruolo protettivo nei confronti della mucosa gastrica. Tali sostanze, quali le prostanglandine, i fattori di crescita cellulari e l’ossido nitrico, determinano un aumento del flusso sanguigno nella sottomucosa che garantisce un continuo apporto di ossigeno ed elementi nutritivi necessari, sostengono il ricambio e la crescita cellulare, favoriscono la rapida reintegrazione dell’ epitelio mucosale e lo proteggono dai danni dello stress ossidativo. Queste scoperte, unite alle note proprietà antimicrobiche, esaltano la funzionalità del GSE nei confronti della mucosa gastro-duodenale e lo rendono ideale per un approccio naturale ed efficace, volto al ripristino dell’ integrità funzionale e protettiva della mucosa stessa.

GSE E I PRINCIPI VEGETALI SPECIFICI: L’APPROCCIO NATURALE COMPLETO ED EFFICACE
Per affrontare in modo completo il problema dei danni dei farmaci ed offrire una soluzione efficace e risolutiva è necessario favorire il ripristino dell’equilibrio della mucosa gastrica, rafforzandola e potenziandone i naturali fattori protettivi, senza interferire in alcun modo con le fisiologiche funzionalità del processo digestivo. A questo scopo, ferma restando la particolare attenzione all’ alimentazione e allo stile di vita, un aiuto concreto viene dall’associazione di Estratto di semi di Pompelmo e principi vegetali specifici in un prodotto in compresse dalla straordinaria formulazione. Il GSE, da studi recenti, è risultato efficace nel proteggere la mucosa gastrica e nell’accelerare la riparazione delle lesioni, tutte proprietà che ne garantiscono l’efficacia come gastroprotettivo e riparatore della mucosa danneggiata. L’associazione con estratto di centella asiatica, ristrutturante della mucosa e dei vasi capillari danneggiati, ed estratto di foglie d’alloro, ricco in pectine, con azione protettiva e tamponante dello stomaco, rafforza la capacità della mucosa di difendersi dagli agenti aggressori. Completano il prodotto l’estratto di lythrum salicaria, indispensabile per bloccare la complicanza emorragica, eventualmente presente in caso di ulcera, larutina, per favorire la cicatrizzazione delle lesioni, e l’estratto di bosweIlia serrata, dalle note proprietà antinfiammatorie senza effetti collaterali per la mucosa stessa. Infine, per incidere sullo “stress”, ormai sempre presente per i ritmi della vita moderna e co-fattore nell’insorgenza di problematiche a carico dell’apparato gastro-intestinale, è presente nel prodotto la passiflora incarnata, preziosa anche per la capacita di alleviare gli spasmi gastro intestinali e per la conseguente azione antidolorifica.
Il prodotto con tale formulazione, commercializzato in ambito salutistico, è in confezione da 45 compresse. Se ne consiglia l’assunzione con la seguente modalità: deglutire con mezzo bicchiere d’acqua una compressa, per tre volte al dì, lontano dai pasti.

Le informazioni sul GSE qui riportate sono tratte da letteratura pubblicata a livello mondiale (in Italia i testi più rappresentativi sono: “Le incredibili proprietà terapeutiche dei semi di pompelmo” di Allan Sachs Ed. Il Punto d’Incontro e “Le virtù terapeutiche dei semi di pompelmo” d’i S.Sharamon e B.J.Baginski Ed.Tecniche nuove) ed hanno uno scopo esclusivamente informativo, ben lungi dal voler dare consigli terapeutici su patologie che rimangono di esclusiva competenza dei medici specialisti. Il nostro unico fine è di divulgare in Italia la conoscenza dell’Estratto di semi di Pompelmo.

A cura di: GSE FORUM ITALIA

L’incidenza di candidosi aumenta in casi d’immunosoppressione ed è aggravata dall’uso frequente di antibiotici, chemio e radioterapia, corticosteroidi, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS, tra i quali l’aspirina) e dalla pillola anticoncezionale che alterano l’equilibrio della flora batterica intestinale.

La Candida albicans è un organismo unicellulare appartenente alla famiglia dei funghi. È un saprofita, ossia si nutre dei residui organici che si formano in seguito ai processi digestivi.

In particolar modo si alimenta dei prodotti derivanti dal metabolismo dei carboidrati. In condizioni normali, con un sistema immunitario ben equilibrato, convive tranquillamente con l’individuo, abitando le mucose degli organi preposti alla digestione, l’intestino tenue in particolare, senza causare alcun disturbo.

In questa condizione la Candida albicans si presenta sotto forma di lievito, innocuo e non invasivo, caratterizzato da una conformazione a spore rotondeggianti raggruppate in minuscoli ammassi. La candida è però dotata di dimorfismo: ha la capacità di trasformarsi in un’altra forma, questa volta patogena ed invasiva. Infatti, in determinate condizioni, la candida si ramifica sviluppando tentacoli (ife) che si intrecciano a formare complicati reticoli, assumendo la conformazione di muffa. Invade così lo spazio esclusivo della flora batterica intestinale fisiologica, ostacolandone la proliferazione e la possibilità di adempiere al suo ruolo di protezione e di smaltimento di residui e tossine.

La candida può essere perciò la responsabile di numerosi disturbi gastrointestinali (alitosi, meteorismo, stipsi, diarrea, colite). Ma c’è di più: i tentacoli della muffa sono in grado di penetrare attraverso la mucosa intestinale e di infiltrarsi fino ai vasi sanguigni e linfatici profondi, alterando la permeabilità selettiva intestinale e predisponendo l’organismo ad infezioni ed allergie.

Una mucosa intestinale non selettiva si lascia infatti facilmente attraversare da residui non digeriti e da tossine, sostanze che avrebbero dovuto essere espulse e che invece finiscono con il riversarsi nel flusso sanguigno, innescando un’autointossicazione.

FATTORI PREDISPONENTI
In generale il passaggio dalla forma innocua a quella invasiva si verifica quando l’organismo è indebolito e perde la sua capacità di “controllo” sulla candida, organismo “opportunista” che sfrutta la situazione. I fattori che portano all’indebolimento delle difese dell’organismo sono molteplici tra i quali: l’alimentazione ricca di cibi raffinati e povera di nutrienti, gli inquinanti ambientali ed alimentari, le amalgame dentarie al mercurio, lo stress, l’assunzione/abuso di medicinali (in particolare antibiotici), la pillola anticoncezionale. Per quanto riguarda l’alimentazione va sottolineato che la candida si nutre di zuccheri, perciò un’alimentazione ricca di carboidrati (specie se raffinati) ne favorisce lo sviluppo.

Altri fattori predisponenti sono patologie come il diabete e le condizioni immunodepressive (malattie autoimmuni, cancro, trattamenti di chemioterapia e radioterapia, assunzione di corticosteroidi).

CANDIDA VAGINALE
In seguito all’invasione intestinale della candida, la mucosa degli organi genitali diviene facilmente terreno di proliferazione. L’incidenza è maggiore nella donna; gli andamenti ormonali, la pillola anticoncezionale, l’igiene non appropriata o troppo aggressiva possono infatti alterare i naturali meccanismi di difesa della mucosa vaginale portando a vaginiti caratterizzate da bruciore, prurito, fastidio o dolore e perdite maleodoranti (candida vaginale episodio acuto).

Se i fattori predisponenti (alimentazione, farmaci..) non mutano, è facile andare incontro a ricadute (candida vaginale recidivante). L’uomo non è immune da candidosi genitale, sia a causa dell’origine intestinale della patologia sia perché la candida si trasmette attraverso il contatto sessuale. È perciò indispensabile curare anche il partner della donna portatrice di questo tipo di vaginite, pena la possibile reinfestazione di entrambi ad ogni rapporto.

La medicina convenzionale prevede trattamenti farmacologici a base di antimicotici di sintesi che mirano a debellare il miceto, anche con una certa potenza e azione negativa nei confronti dell’organismo (pensiamo ad esempio a forti antibiotici che vanno ad intaccare la normale flora intestinale lasciandola gravemente alterata alla fine della terapia), ma che trascurano il ripristino delle condizioni fisiologiche ottimali tipiche di un organismo sano.

Inoltre può causare fenomeni di resistenza e la depauperazione della fisiologica flora batterica crea un terreno “fertile” per continue recidive.

Sottovalutando questi aspetti si rischia il verificarsi di una ricaduta di candida intestinale o vaginale poiché sono ancora presenti le cause e i fattori predisponenti della prima invasione (depressione immunologica, scorretta alimentazione…).

Quindi occorre ricorrere ad un approccio terapeutico che riesca a tenere sotto controllo la crescita della Candida albicans senza causare ulteriori danni all’organismo e a livello delle mucose invase, ma che invece lo aiuti a riacquistare il suo naturale equilibrio.

La natura ti aiuta nella risoluzione della candida.

E’ possibile affrontare in modo naturale e senza controindicazioni l’assai diffusa problematica dei parassiti intestinali.

L’argomento parassiti ed in particolare i grandi parassiti, ossia i vermi, merita un particolare approfondimento per l’importanza e la gravità di questo problema che viene sottodimensionato e sottovalutato (quasi ignorato) dalla medicina “ufficiale” odierna. Ogni generazione prima dell’epoca moderna ha sempre preso in considerazione l’importanza di depurarsi dai parassiti, ma la nostra generazione ha scelto di ignorare la questione. Eppure, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità stima che un quarto della popolazione mondiale è infestata da parassiti nell’intestino.

In realtà, recenti studi e statistiche riportano cifre ben più consistenti ed il mondo occidentale non ne è esonerato, anzi; piuttosto ciò che si evidenzia è la maggior diffusione, nei paesi industrializzati, di alcuni generi di parassiti rispetto ad altri maggiormente presenti nei paesi del terzo mondo, ma i fenomeni, sempre più comuni, di immigrazione, i viaggi e gli scambi commerciali favoriscono e continueranno a facilitare l’interscambio delle varie specie, la loro espansione e la generale crescita del fenomeno.

Il Dr. Louis Parrish, specialista in parassiti a New York scrisse nel 1991: “basandomi sulla mia esperienza, stimo che il 25% della popolazione di New York è infestata…in proiezione nel 2025 8,3 miliardi di persone sulla terra saranno infestate da parassiti.” Dal libro ‘Guess what came to dinner?’ di Anne Louise Gittleman leggiamo: “I parassiti sono un serio pericolo pubblico perché poche persone ne parlano e ancora meno li prendono in seria considerazione. Sono insidiosi a causa del concetto sbagliato, anche tra le persone che operano in campo medico, di considerare i parassiti come un problema del terzo mondo.” Fra l’altro, aver sottovalutato il problema ha inibito lo sviluppo e la ricerca di test diagnostici che, quindi, sono datati ed inadeguati; esistono circa 1000 specie di parassiti, tuttavia al giorno d’oggi è possibile testarne solo 50.

Inoltre, ciò che complica ulteriormente la definizione di una precisa diagnosi, oltre ad una manifestata evidenza del problema che si verifica però in una modesta percentuale di casi, è la numerosa e quanto più varia sintomatologa.

I sintomi dell’infestazione da vermi
I parassiti possono infestare qualsiasi parte del corpo umano, inclusi l’addome, il sangue, il torace, il diaframma, il tratto digerente, l’apparato respiratorio, il sistema nervoso, compreso il cervello, i piedi, le mani, i genitali, il fegato, i muscoli, la pelle e le braccia. Da ciò si comprende la difficoltà di effettuarne la diagnosi, che in mancanza di test adeguati, si affida quasi esclusivamente all’intuito del medico, poiché i sintomi possibili difficilmente conducono immediatamente a diagnosticare un infestazione da parassiti;

ne riportiamo i principali:

Costipazione: alcuni vermi, a causa della loro forma e dimensioni, possono fisicamente ostruire alcuni organi.  Infestazioni “pesanti” di vermi possono bloccare il condotto biliare ed il tratto intestinale rendendo l’evacuazione difficile e non frequente.

Gas e gonfiore: alcuni parassiti vivono nella parte superiore del piccolo intestino; l’infiammazione che ne segue porta a produzione di gas e a gonfiore con conseguente tensione addominale.

Sindrome dell’intestino irritabile: i vermi possono irritare ed infiammare le cellule della parete intestinale, portando a una varietà di sintomi gastrointestinali e a malassorbimento di sostanze nutritive, in particolare i grassi con conseguente evacuazione voluminosa.

Dolori ai muscoli ed alle articolazioni: alcuni tipi di vermi hanno la capacità di insediarsi nelle sacche sinoviali o addirittura di incistarsi nei muscoli provocando infiammazioni di tipo artritico e dolori muscolari.

Anemia: certi vermi si attaccano alla mucosa intestinale e succhiano le sostanze nutrienti dall’ospite. Se i parassiti sono presenti in numero considerevole, possono causare una perdita di sangue tale da rivelarsi una carenza di ferro, anche grave (anemia perniciosa).

Allergie: i vermi possono irritare e talvolta perforare la parete intestinale, aumentando la permeabilità a grosse molecole indigerite. Ciò può attivare la risposta immunitaria del corpo con incremento dei linfociti eosinofili. Questi a loro volta possono provocare infiammazione dei tessuti e reazione allergica.

Affezioni della pelle: i vermi intestinali possono causare eruzioni cutanee, orticarie, eczemi e altre tipologie di reazioni della pelle di tipo allergico.

Granulomi: sono masse simili ai tumori che incapsulano larve e uova di parassiti. Si sviluppano spesso nelle pareti del colon e del retto ma anche nei polmoni, nel peritoneo, nel fegato e nell’utero.

Nervosismo: rifiuti metabolici dei parassiti e sostanze tossiche possono agire da irritanti per il sistema nervoso centrale. Irrequietezza e ansietà sono spesso la risultante di infestazione parassitaria.

Disturbi del sonno: risvegli multipli durante la notte, in particolare tra le 2 e le 3 del mattino, è possibile che siano causati dal tentativo del corpo di eliminare rifiuti tossici attraverso il fegato. Secondo la medicina cinese queste ore notturne sono dominate dal fegato. Disturbi del sonno sono anche provocati dalle uscite notturne di alcuni parassiti attraverso l’ano con conseguente prurito e intenso disagio.

Bruxismo: un anomalo digrignare di denti è stato osservato nei casi di infestazione da parassiti. Questo può essere una risposta nervosa all’irritante interno. Tali sintomi si notano soprattutto nei bambini, durante il sonno.

Fatica cronica: i sintomi di fatica cronica includono stanchezza, febbre, apatia, depressione, mancanza di concentrazione e vuoti di memoria. I vermi possono essere la causa di questi sintomi perché provocano malassorbimento di proteine, carboidrati, grassi e vitamine A e B12.

Disfunzione immunitaria: i vermi deprimono il sistema immunitario attraverso il calo di secrezione di immunoglobulina A. La loro continua presenza stimola il sistema immunitario che a lungo andare può esaurire la sua risposta vitale e permettere l’aggressione di virus e batteri.

Altri sintomi di infestazione da vermi possono essere: aumento di peso, fame eccessiva, sensibilità a particolari alimenti e a situazioni ambientali, perdita di peso, alitosi, asma, diabete, epilessia, acne, mal di testa, prurito in particolari zone del corpo (orecchie, naso, ano, vulva), vuoti di memoria, riflessi lenti, ittero, bruciore di stomaco, disfunzione erettile, problemi legati al ciclo mestruale.

Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato, con studi e pubblicazioni, che l’Estratto di semi di Pompelmo possiede un ampio spettro germicida: antivirale, antibatterico, compresi Gram+ e Gram-, antimicotico ed antiparassitario.

L’efficacia dell’estratto di semi di pompelmo su batteri, virus, funghi e parassiti è stata dimostrata da numerosi studi clinici. Ciò che sorprende è oltre all’efficacia la rapidità d’azione, nel momento in cui i semi di pompelmo hanno reso inerme il microrganismo (100% batteriostasi), lo iodio, l’acido clorico e l’ossido d’argento sono ancora al 10%, 5% o ancor meno della loro azione.

Azione antibatterica: le innumerevoli pubblicazioni in seguito a studi clinici sia in vitro che in vivo dimostrano che l’estratto di semi di pompelmo si è dimostrato attivo contro oltre 800 ceppi di batteri. Considerando il problema della resistenza agli antibiotici da parte di un numero sempre maggiore di ceppi batterici l’estratto di semi di pomplemo potrebbe, in alcuni casi, rappresentare un’efficace alternativa agli antibiotici convenzionali, dato il suo vasto spettro d’azione, sia Gram+ che Gram-. Tutto senza intaccare la fisiologica flora batterica intestinale. L’ottima azione antibatterica dell’estratto di semi di pompelmo può essere sfruttata sia per uso interno che esterno, per esempio aggiunto ai saponi ed ai prodotti detergenti uccide i germi senza danneggiare la pelle e l’ambiente.

Azione antivirale: sono stati presi in considerazione anche i risultati ottenuti sull’efficacia nei confronti di ceppi virali . Attualmente gli studi effettuati dal Dr. Shannon presso la Divisione di Microbiologia-Virologia, Southern Research Institute, dimostrano che l’estratto di semi di pompelmo è in grado di inattivare l’HSV-1 (herpes simplex virus type 1), dopo un’esposizione di 10 minuti ad una diluizione pari a 1:256. Tale concentrazione è risultata ugualmente effi cace contro infl uenze indotte da virus quali A2/Aichi/2/68. Sono inoltre note testimonianze sulle capacità di curare i sintomi delle affezioni da virus influenzali. Oltre all’effettiva azione diretta su alcuni virus c’è da sottolineare l’attività antivirale indiretta data dalla selettività; cioè la capacità di non danneggiare la fisiologica flora batterica alleggeriscono il “lavoro” del sistema immunitario che mantiene così efficienza e prontezza nella risposta alle aggressioni virali.

Azione antimicotica: è da sottolineare l’efficacia dell’estratto contro oltre 100 ceppi di lieviti e muffe compresa la Candida albicans, responsabile di infezioni ricorrenti e recidivanti alle mucose e di affezioni sistemiche. In particolare, la candida vaginale è un’affezione molto frequente nel mondo occidentale ed è oramai certa la relazione fra essa e la candidosi sistemica; l’approccio convenzionale che prevede l’assunzione di antimicotici di sintesi non dà risultati soddisfacenti sia per i sempre più frequenti fenomeni di resistenza sia, e soprattutto, per l’azione depauperante verso i batteri fisiologici che crea il terreno “fertile” per continue recidive. L’estratto di semi di pompelmo grazie all’efficacia versa la candida unita alla selettività risulta essere il rimedio d’elezione per la candidosi vaginale e sistemica. Ora, anche in Italia, i successi in tal senso hanno interessato ed interessano migliaia di donne che, deluse dai risultati insoddisfacenti dei trattamenti “convenzionali”, hanno potuto riacquistare salute e benessere.

Azione antiparassitaria: l’efficacia contro infezioni da protozoi è stata dimostrata dalla Food and Drug Administration. Numerose sono inoltre le testimonianze sull’efficacia dell’estratto di semi di pompelmo nei confronti dei vermi intestinali, fra cui i diffusissimi ossiuri. L’attività antiparassitaria del GSE è rilevante anche per l’uso esterno; l’estratto si è dimostrato utilissimo nel contrastare, debellare, ma anche prevenire le infestazioni da parte dei pidocchi.

L’estratto di semi di pomplemo è innocuo perchè
• ha una LD (dose letale) di 5000 mg/kg di peso corporeo
• non interferisce con i farmaci
• non intacca significativamente la flora batterica intestinale

Infinite possibilità di applicazione
• CANDIDA (in tutte le sue forme ed evidenze: sistemica, vaginale, orale, etc.)
• SECCHEZZA VAGINALE
• CISTITE
• AFFEZIONI PROSTATICHE
• EMORROIDI
• VERMI INTESTINALI
• DISORDINI INTESTINALI (stitichezza, coliti, diarree episodiche, dolori addominali, etc.)
• DIARREE (virali, batteriche, etc.)
• METEORISMO, FERMENTAZIONI, GAS INTESTINALI
• INTOLLERANZE ALIMENTARI
• PROBLEMATICHE GASTRICHE (difficoltà digestive, infezioni da Helicobacter pylori, etc.)
• ULCERE E GASTRITI
• AFFEZIONI DELL’APPARATO RESPIRATORIO (raffreddori, sinusiti, tracheiti, bronchiti, etc.)
• OTITI
• CONGIUNTIVITI (batteriche, virali, allergiche, da agenti chimici o fi sici, blefariti, orzaioli, etc.)
• DETERSIONE DELLA PELLE
• ACNE (brufoli e punti neri)
• DERMATITI (eczemi, eritemi, piede d’atleta, ferite, piaghe, ustioni, etc.)
• MICOSI (della pelle, delle unghie, verruche, etc.)
• IGIENE ORALE
• HERPES LABIALE
• PIDOCCHI (infestazione e prevenzione dell’infestazione)

Le emorroidi costituiscono la patologia anale più frequente, tanto che si stima colpiscano almeno una volta nella vita circa il 90% della popolazione. In realtà i sintomi caratteristici di questa malattia sono comuni a diversi disturbi proctologici, spesso erroneamente etichettati come emorroidari.

La patologia emorroidaria è una delle affezioni più comuni del mondo occidentale. Si stima che ne soffra almeno il 50% della popolazione adulta. Vengono chiamati in causa il diminuito consumo di fibre nell’alimentazione moderna, l’abuso di cibi raffinati e di farmaci, la vita sedentaria.

Pur essendo una problematica comune ad entrambi i sessi, le emorroidi si manifestano più spesso nella popolazione femminile; le cause di questa predisposizione sono da ricercare nelle gravidanze, nei cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale e nella maggiore tendenza alle varici.

Cosa sono

Con il termine di emorroidi si intende la dilatazione varicosa patologica a carico dei cuscinetti artero-venoso, detti plessi emorroidari, situati nella parte distale del retto. I plessi emorroidari provvedono, assieme allo sfintere, alle funzioni di evacuazione e di continenza dell’ano e si differenziano in plesso interno sottomucoso e plesso esterno sottocutaneo, in collegamento anatomico tra loro.

La patologia emorroidale è caratterizzata da vasi sanguigni che si dilatano in modo irregolare innescando la formazioni di varici. In seguito a ciò si può avere prolasso (fuoriuscita dei plessi emorroidari dallo sfintere anale), trombosi (formazione di noduli bluastri dolorosi) e sanguinamento (quando la parete venosa, dilatata ed assottigliata, si rompe). Dal punto di vista anatomico, a seconda del plesso maggiormente interessato, le emorroidi si distinguono in interne ed esterne.

Quest’ultime, a causa della ricca innervazione della parte terminale del retto, possono essere particolarmente dolorose. In relazione alla stadio del disturbo si differenziano in:

• emorroidi di 1° grado: in presenza di rigonfiamenti vascolari sanguinanti o meno, con prolasso assente;

• emorroidi di 2° grado: in presenza di prolasso che si verifica in seguito a sforzi eccessivi (evacuazione, gravidanza, parto, ecc.), con ritorno spontaneo al termine di questi;

• emorroidi di 3° grado: in presenza di prolasso che non rientra spontaneamente dopo lo sforzo, ma è ancora riducibile manualmente;

• emorroidi di 4° grado: in presenza di prolasso indipendente da qualsiasi sforzo, ormai irriducibile e spesso associato a trombosi. La progressione si verifica perchè i tessuti di sostegno e di contenimento dei vasi si stirano e, come risultato, le vene si dilatano, le loro pareti divengono più sottili e sanguinano. Se la tensione e la pressione continuano, le vene indebolite prolassano.

Perché si formano

Tra i fattori determinanti vi è prima di tutto la predisposizione ereditaria, caratterizzata da debolezza congenita delle pareti venose e tendenza a formazione di varici anche in altri distretti corporei. La stitichezza cronica, associata spesso ad un’alimentazione povera di fibre, il maggiore sforzo defecatorio che ne deriva e l’abuso di lassativi favoriscono l’irritazione e il prolasso emorroidale.

La prolungata stazione eretta o lo stare a lungo seduti possono provocare uno stato di aumentata pressione nelle vene anali, per gravità o per difficoltoso scarico venoso. Alcuni sport quali equitazione, motociclismo, ciclismo, possono causare alla lunga l’indebolimento delle strutture di sostegno del canale anale, esponendo al rischio emorroidale.

I cibi piccanti, il cacao, l’alcool e le carni suine irritano ed innescano la dilatazione venosa e agiscono da fattori scatenanti. Nella donna l’aumento di pressione pelvica, soprattutto durante la gravidanza ma anche in alcuni momenti del ciclo mestruale, costituisce un ulteriore fattore di predisposizione.

Frequenti ricadute

La crisi emorroidale acuta si manifesta con dolore pungente e sensazione di corpo estraneo a livello dell’orifizio anale. Si verifica in presenza di trombosi emorroidale, ossia in concomitanza alla formazione di tumefazioni bluastre di consistenza dura che generalmente prolassano, aggravate dalla contrazione dello sfintere anale. La trombosi emorroidale può presentarsi con frequenza in pazienti con malattia emorroidale, solitamente innescata da uno stress fisico o da “errori” alimentari, alternata a fasi di latenza in cui il soggetto convive con la sintomatologia, senza tuttavia averla risolta.

Il trattamento delle emorroidi con la medicina convenzionale

I farmaci disponibili in commercio sono soprattutto per uso topico, sottoforma di pomate e supposte, e hanno un’azione prevalentemente sintomatica. I principi attivi utilizzati sono i cortisonici, con effetto di attenuare l’infiammazione, e gli anestetici locali, con azione di alleviare il dolore. Spesso utilizzati assieme nella stessa formulazione, queste sostanze possono indurre sensibilizzazioni (eruzioni cutanee, irritazioni della zona anale), specie se utilizzate per lunghi periodi. Inoltre, trattano il sintomo senza agire sulle cause del disturbo, che risulta così senza soluzione concreta esponendo non solo a recidive ma anche all’aggravamento progressivo della patologia.

La frequenza delle ricadute, unitamente all’abitudine diffusa di trattare l’affezione solamente dal punto di vista sintomatico, pone la necessità di una valida alternativa naturale volta non solo a trattare efficacemente le crisi emorroidarie ma anche ad interrompere l’alternanza tra fase acuta e periodo di latenza, attraverso un’azione mirata volta a migliorare la salute del microcircolo della zona anale.

La natura ti aiuta nella risoluzione delle emorroidi.