” Io sono un grande utilizzatore e sostenitore di un‘integrazione alimentare fatta con intelligenza, eppure ti sarà già capitato di sentir dire proprio dal tuo medico che gli integratori non servono a nulla o che addirittura fanno male, perché questo?

Avendo lavorato per anni come medico, voglio affrontare questo tema in maniera molto chiara e diretta: la ragione è che i medici non conoscono a sufficienza la materia. Non sono tenuti a studiare praticamente nulla riguardo a nutrizione, integrazione alimentare, allenamento fisico e lavoro interiore, che sono quelli che io chiamo i quattro fondamenti e che sono le tematiche di cui la gente ha più bisogno oggi per fare vera prevenzione.

A volte i medici mettono addirittura questi temi al fianco di pratiche alternative che non hanno nessuna base scientifica. La medicina e la facoltà di medicina ha un po’ messo in disparte il tema della promozione della salute.

Anche se stanno nascendo altre professioni in quest’area, per esempio i farmacisti specializzati in nutrizione, il medico non può non essere parte di questa evoluzione perché è l’unico che può davvero comprendere le condizioni e le necessità delle persone

Perché i medici faticano a parlare di integratori?

Vediamo di capire meglio perché si fa così fatica a parlare di integratori con il medico e perché invece dovremmo considerarli nella nostra alimentazione, e voglio ricordarti che tutte le cose che ti sto dicendo non sono mie invenzioni, ma provengono da dati pubblicati in letteratura.

  1. Il medico ragiona per macro carenze che provocano patologie gravi e acute (lo scorbuto, la pellagra, etc.) e siccome non vede le macro carenze, non riconosce che esistono anche le micro carenze croniche. Le micro carenze croniche non raggiungono mai un livello così intenso da creare una patologia importante, ma sono sufficienti ad alterare il metabolismo, ad aumentare il rischio di sviluppare malattie e ad accelerare l’invecchiamento.
  2. Il medico parte dal presupposto che una dieta equilibrata ti dà tutto ciò che ti serve. E la domanda vera è: che ti serve a far cosa? Perché se è a sopravvivere sono d’accordo, ma se è per vivere a lungo in perfetta salute non sono così convinto.
  3. La qualità degli alimenti non è mai stata così scarsa come oggi. Gli alimenti sono ricchi di una sola cosa: calorie; e sono poveri di tutto il resto: nutrienti. Oltre a questo c’è da considerare anche la cottura che altera le concentrazioni dei nutrienti, quindi non si può dare per scontato che l’alimentazione equilibrata ci dia tutto quello che serve.
  4. Oggi lo stress non è più acuto e momentaneo, ma è uno stress cronico che logora l’organismo e che ovviamente aumenta il consumo di determinati nutrienti. È una condizione che non esisteva in passato.
  5. Nella medicina che riguarda le terapie e i farmaci, oggi ci sono formidabili linee guida che vengono costruite da dati scientifici immensi e facilitano quindi l’operatività del medico perché può dare delle indicazioni molto chiare su cosa funziona e cosa non funziona. Nell’ambito della nutrizione questo c’è ma in maniera non così categorica e nell’ambito degli integratori sostanzialmente manca. L’appassionato della materia che va a guardare gli studi, trova indicazioni scientifiche assolutamente sufficienti soprattutto su alcuni integratori ma occorre studiare. La persona che fa altro di mestiere, che si occupa di altre problematiche, di pazienti, di patologie, non ha il tempo di andare in profondità su questi temi e siccome quelle linee guida chiare mancano, allora ti risponde dicendo “non ci sono evidenze scientifiche”, ma così non è!

Credo che sia veramente augurabile che sempre più medici si interessino a questa materia. Questo non è un atto d’accusa nei confronti del medico, anzi è un invito ad un’alleanza. Il medico è un tassello fondamentale e lo diventa ancora di più se si impossessa pienamente dei temi della nutrizione, della nutraceutica, dell’allenamento fisico e del lavoro interiore.

Se sei medico cerca di capire come affrontare questi temi e stare così più vicino ai tui pazienti perché oggi più che mai abbiamo bisogno di evitare che i pazienti delusi dal rapporto col medico, finiscano con il seguire delle strade che sono assolutamente non scientifiche e pericolose. Ogni medico ha la responsabilità di tenere vicino i propri pazienti soprattutto sviluppando grande capacità di ascolto.

Io personalmente ci tengo ad informare correttamente le persone per aiutarle a raggiungere un più alto grado di salute e benessere, per questo motivo il Metodo Ongaro® si fonda su basi scientifiche.

Se sei un professionista della salute e il tuo obiettivo è quello di migliorare la vita delle persone che ti seguono, è importante che tu conosca anche queste dinamiche in modo tale da poter veramente trasformare in meglio la vita delle persone.

Io da tempo ormai faccio il coach a tempo pieno. Ma tu come medico o professionista della salute, se sei interessato a collaborare con me, puoi candidarti al Metodo Ongaro® Certification Program, un programma di certificazione dedicato ai professionisti della salute che vogliono diventare sempre più autorevoli grazie all’acquisizione di nuove competenze”.

Biografia

Filippo Ongaro nasce a Milano il 30 giu­gno del 1970 e cresce tra Milano, Londra e Venezia seguendo gli spostamenti familiari legati al lavoro di giornalista e scrittore di suo padre Alberto, a lungo inviato speciale de L’Europeo.

Influenzato, oltre che dal lavoro del padre anche dai libri e dalla vita di sua zia Franca Ongaro Basaglia che, con il marito Franco Basaglia, riformò la psichiatria italiana, il Dr. Ongaro cresce in un ambiente familiare e culturale creativo che lo stimola costantemente ad andare oltre gli schemi prefissati.

Oltre a dedicarsi all’attività clinica, il Dr. Ongaro é autore di numerosi libri divulgativi e collabora regolarmente con varie testate giornalisti­che nazionali e con emittenti radiofoniche e televisive.

Formazione

Si Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’università di Ferrara e successivamente vince il concorso e frequenta la Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport diretta dal Prof. Francesco Conconi.

Durante la scuola di specializzazione lavora presso la Deutsche Sporthochschule (Scuola Superiore dello Sport) di Colonia (Germania) e inizia a frequentare lo European Astronaut Centre dell’Agenzia Spaziale Europea situato appunto a Colonia dove poco dopo inizierà a lavorare stabilmente.

In questo periodo collabora strettamente con il Prof. Carmelo Bosco, fisiologo dell’esercizio di fama internazionale.

Presso l’Agenzia Spaziale Europea il Dr. Ongaro lavora come medico degli astronauti occupandosi in parti­colare degli aspetti legati alla nutrizione, alla preparazione fisica e alla riabilitazione degli equipaggi.

In questa funzione collabora con gli esperti del Johnson Space Center della NASA (Houston) e del Gagarin Cosmonaut Training Center (Russia) e ha l’opportunità di lavorare a stretto contatto con numerosi centri di ricerca europei ed internazionali. E’ durante quest’intensa esperienza clinica che conosce sua moglie Sonja, psicologa tedesca e consulente dell’Agenzia Spaziale Europea che diventerà la sua principale collaboratrice.

Oltre ad occuparsi della salute degli astronauti, il Dr. Ongaro in questi anni da vita ad un vero e proprio pro­getto di trasferimento tecnologico: studiando la letteratura scientifica, entrando in contatto con i ricercatori e rielaborando i loro risultati in termini pratici, riesce ad apportare sostanziali miglioramenti ai programmi medici e riabilitativi riservati agli astronauti.

Approccio

È da questo lavoro negli ambienti più avanzati della medicina che il Dr. Ongaro matura l’idea che la medicina pratica, quella che viene offerta nel quotidiano ai pazienti negli ambulatori e negli ospedali necessiti di una profonda trasformazione.

Si tratta infatti nella maggior parte dei casi di una medicina poco orientata alla prevenzione e che tende ad intervenire tardivamente, quando la malattia ha già preso il sopravvento sulla salute fisica e psichica della persona.

La medicina anti­aging non è né una disciplina alternativa né una nuova specialità medica ma piuttosto il primo approccio preventivo completo all’invecchiamento e alle sue malattie che trae le sue origini dalle più recenti scoperte scientifiche.

Attività ed incarichi

Il Dr. Ongaro è il primo italiano ad avere ottenuto il Diploma in Medicina Funzionale presso l’Institute for Functional Medicine (AFMCP) e la Board Certification in medicina anti-aging (ABAARM) presso l’Ame­rican Academy of Anti­aging & Regenerative Medicine.

Avendo compreso in profondità il potenziale di prevenzione e cura di questo nuovo approccio alla medicina, il Dr. Ongaro e sua moglie contribuiscono a fondare l’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging (ISMERIAN, Treviso) di cui il Dr. Ongaro è tuttora Diret tore Scientifico. 

ISMERIAN diventerà rapidamente un punto di riferimento italiano ed europeo per pazienti e medici che cercano un approccio nuovo ma altamente scientifico alla prevenzione delle patologie croniche ed è la sede principale del lavoro clinico del Dr. Ongaro.

Oltre ad intervenire a numerosi congressi nazionali ed esteri, il Dr. Ongaro é docente al Master in Space Physiology & Health presso il King’s Col­lege di Londra ed é membro del Human Health & Performance Center della NASA. Per scelta il Dr. Ongaro non si é mai dedicato alla ricerca preferendo la sfera dello studio, dell’applicazione clinica e della divulgazione, ritenendo per altro che troppo spesso i risultati delle ricerche pubblicate non vengano utilizzati nella medicina pratica. Socio Fondatore & CEO Metodo Ongaro Switzerland SA.

Il Dr. Ongaro è Vice Presidente dell’Associazione Medici Italiani Anti-Aging e membro delle seguenti associazioni scientifiche: American Academy of Anti-Aging Medicine, Institute for Functional Medicine, European Society of Preventive, Regenerative and Anti-Aging Medicine ed ha ottenuto una certificazione dall’International School of Gynecological Endocrinology.

Libri

Da diversi anni Filippo Ongaro è un autore molto seguito ed apprezzato. I suoi numerosi libri hanno aiutato moltissime persone più persone possibili a cambiare stile di vita e a migliorare la loro esistenza (https://www.metodo-ongaro.com/libri).

 

Socio Fondatore & CEO Metodo Ongaro Switzerland SA

(https://www.metodo-ongaro.com/)

 

 

La cura dei capelli passa dalla testa

BELLEZZA – INCANTO – GIOIA è tutto racchiuso in un SEGRETO!

I problemi di capelli non sono tutti uguali, e hanno cause molto diverse tra loro: dagli ormoni, ai virus, alla psicologia. Sono problemi molto diffusi, sia tra gli uomini che tra le donne, e spesso diventano forte motivo di stress e ansia. Condizioni che non aiutano, ma che, anzi, rischiano di aggravare la situazione.

Riduci lo stress partendo dalla testa. La tua Bellezza è racchiusa in piccoli gesti quotidiani e i tuoi capelli ne sono l’espressione. Prendersene cura è fondamentale.

Oggi la funzione dei peli e dei capelli è di tipo sociale, sessuale e psicologico.

I vari tipi di capelli sono diversi per forma, spessore e flessibilità, tutti hanno le stesse caratteristiche chimiche, la cheratina risulta essere l’elemento prevalente.

I capelli mediamente crescono con una velocità di circa 0,3 mm al giorno, ovvero 1 cm al mese e si allungano maggiormente nella donna. Crescita che tende a diminuire con l’età.

Il ciclo di crescita dei capelli dura in media dai 2 ai 6 anni, salvo alcune eccezioni in cui il capello può arrivare anche ai 10 anni. Al termine di ogni ciclo, il capello cade e viene sostituito da un nuovo capello.

Si possono distinguere tre tipologie di capelli a seconda della forma, dell’aspetto e della sua sezione capillare che risulta essere geneticamente determinata.

Ciò che conta è nutrire i capelli durante la loro crescita utilizzando prodotti che agiscono in profondità, alla radice dei capelli: partendo dalla cura della testa.

I nostri prodotti sono a base naturale, lavorati a mano e, ogni linea, è studiata per mantenere il cuoio capelluto, idrato e ridurre gli eccessi di sebo.

Linee studiate ad hoc per capelli normali, capelli grassi, forfora, caduta capelli, capelli danneggiati, capelli fini e spenti.

Prodotti ricchi di proprietà antiossidanti, Sali minerali, Vitamine derivati dal Radicchio Rosso di Treviso.

Da cosa dipende la crescita dei capelli?

La crescita dei capelli dipende da un equilibrio delle funzioni germinative, sebacee e biologiche dell’insieme del complesso pilifero, cutaneo ed epidermico del cuoio capelluto. Quando per diversi e vari motivi questi equilibri vengono compromessi e i capelli non crescono, o si indeboliscono, è importante intervenire con operazioni igienico-cosmetiche per normalizzarne le varie funzioni.
È in quel momento che l’intervento del nostro Trattamento Tricologico Radicchio si rivela perfetto per risolvere i vari problemi dei capelli e del cuoio capelluto.

Il trattamento prende il nome dal radicchio Cychorium Intybus, costituente principale delle prime formulazioni, al quale negli anni abbiamo aggiunto altri ingredienti.
Integrata e migliorata la ricetta, oggi prepariamo Lozione Radicchio con decine di erbe tritate fresche e macerate in alcool per novanta giorni. Il Trattamento Tricologico Radicchio è unico ed esclusivo. Perfetto per la salute e la bellezza di tutti i tipi di capelli, è particolarmente indicato per tutte le più comuni patologie del capello maschile e femminile, quali calvizie, alopecia, forfora, seborrea, telogen effluvium…

Mario Lorenzin è un rinomato brand italiano specializzato nella produzione e distribuzione di prodotti per capelli e barba. Fondata da Mario Lorenzin nel 1975, l’azienda ha sede a Resana, in provincia di Treviso. Il marchio Mario Lorenzin si distingue per l’utilizzo del radicchio, un vegetale ricco di vitamine, minerali e antiossidanti, come ingrediente principale dei suoi prodotti.

La marca Mario Lorenzin si impegna nella coltivazione del radicchio nei propri orti situati nella rinomata regione trevigiana. Il radicchio utilizzato viene raccolto a mano e successivamente macerato ed estratto sul posto, a km 0, mantenendo intatte le sue preziose proprietà e i principi attivi. Questo approccio permette di offrire prodotti di alta qualità, nel pieno rispetto delle persone, dell’ambiente e della natura.

Ancora oggi il brand produce prodotti “fatti a Mario”: creati proprio come faceva Mario. Selezionano il radicchio migliore e estraggono le parti più preziose tramite macerazione a freddo.

Secondo Andy Warhol, avere la terra e non rovinarla è la più bella forma d’arte che si possa desiderare. I loro prodotti naturali per capelli sono ispirati alla natura e sono integratori di salute e benessere per la chioma e per la persona.

Sono lavorati a mano e custodiscono i segreti di antiche ricette erboristiche tramandate da generazioni, totalmente made in Italy.

In un mondo in cui tutto viene consumato in fretta, i loro trattamenti invitano a rallentare, a riscoprire i gesti semplici e assaporare il piacere dell’attesa, prendendosi cura di sé in una dimensione del tempo più lenta e riflessiva. Le loro linee di prodotto sono un’esclusiva sorgente di bellezza e cura per tutti i tipi di capelli, e una preziosa fonte di benessere per la persona.

Prodotti cura dei capelli:

  • Mario Lorenzin CARISMA Natural Shampoo for men: un detergente di alta qualità studiato per i capelli dell’uomo, adatto a lavaggi frequenti, che permette un’igiene quotidiana del capello. È un prodotto iso-epidermico, chimicamente simile alla cute, e mantiene l’equilibrio lipidico dei tessuti. Con il suo PH fisiologico non lascia i capelli grassi, non provoca l’effetto rimbalzo, ovvero la produzione aggiuntiva di grasso da parte del cuoio capelluto, e non irrita gli strati dell’epidermide.
  • Mario Lorenzin RINASCITA Lotion Radicchio: “Sono due settimane che lo uso e mi ha conquistato! ho notato una significativa riduzione della caduta dei capelli e una ricrescita più sana. La lozione si assorbe rapidamente e non lascia residui appiccicosi. Consiglio!” Luca
  • Mario Lorenzin TENACIA Strengthening Natural Shampoo for Men: un detergente di alta qualità che riunisce in un solo prodotto l’efficacia della Lozione Radicchio RINASCITA e il lavaggio delicato dello Shampoo Organico Radicchio. Il lavaggio costante aiuta a normalizzare lo stato del cuoio capelluto e il ciclo di vita del capello. Indicato sia per uomo che per donna.
  • Mario Lorenzin BELLEZZA Natural shampoo for women: “Un vero toccasana per i miei capelli danneggiati. Dopo l’utilizzo, i miei capelli sono più setosi, luminosi e facili da pettinare. Inoltre, adoro il delicato profumo che lascia sui miei capelli. Ne vale la pena, lo consiglio a tutti coloro che cercano una soluzione delicata per i capelli.” Martina
  • Mario Lorenzin RUGIADA Beard Oil: “Ogni volta che metto Goccia di Rugiada mi sento come se fossi appena stato dal barbiere. L’olio è leggero, non unge e lascia la mia barba morbida e lucente. Il profumo leggermente speziato è molto piacevole e dura a lungo. È diventato un must nella mia routine di cura della barba e non solo: spesso lo uso come olio capelli per le punte:” Marco
  • Mario Lorenzin RESPIRO Beard Shampoo“La mia ragazza mi ha regalato lo shampoo e l’olio per la barba Mario Lorenzin per il compleanno, e devo dire che mi sto trovando molto bene: lasciano la barba ben pulita e profumata, senza che risulti secca o ispida.” Vin

Dopo anni di ricerca, Hifas da Terra presenta la linea 2.0, una nuova generazione di adiuvanti naturali con maggiore effetto sul microbiota e sulla mucosa intestinale, che aiutano a mitigare gli effetti collaterali associati ai trattamenti, migliorando la vita quotidiana dei pazienti.

Hifas da Terra è una società di biotecnologie galiziana con sede a Pontevedra (Bora). Fondata nel 1999, nasce con l’impegno di migliorare la qualità di vita e la nutrizione della popolazione utilizzando una fonte naturale inesplorata: i funghi.

A tal fine, e con una vasta conoscenza in micologia, sviluppiamo soluzioni innovative su misura per queste esigenze e bisogni insoddisfatti, scommettendo sull’innovazione, la sostenibilità e l’impegno ambientale. In Hifas da Terra possediamo una delle più grandi coltivazioni private di funghi su ceppo d’Europa, sviluppando tecniche di coltivazione ottimali e realizzando produzioni omogenee con alte concentrazioni di principi attivi da cui otteniamo estratti standardizzati biologici puri che commercializziamo nelle nostre formule.

Con il marchio Micosalud offriamo una gamma completa di nutraceutici ad alta concentrazione di principi attivi. Sviluppiamo formule uniche adattando le concentrazioni e le dosi giornalieri minime raccomandate per ottenere effetti sull’organismo. I nostri prodotti sono venduti in paesi europei come Francia, Italia, Regno Unito, Svizzera e Germania. In collaborazione con la nostra rete strategica di partner, speriamo che Hifas da Terra diventerà nei prossimi anni un’azienda presente nei cinque continenti.

La Micologia è la scienza dedicata allo studio dei funghi. È un regno completo e relativamente inesplorato che sta mostrando un grande potenziale come fonte di molecole bioattive. Oggi si stima che in natura ci siano 10.000.000 di specie di funghi, delle quali solo 100.000 sono state formalmente descritte e di queste solo poche centinaia di proprietà sono sommariamente conosciute.

Dall’inizio del tempo, i funghi si sono evoluti, adattandosi alle mutevoli condizioni del clima e della pedologia. L’uomo li ha usati come alleati nel corso della storia , sia come cibo sia come medicina. Lo dimostra Ötzi, la mummia con più di 5.300 anni trovata nelle Alpi che trasportava con se dei funghi a scopo curativo.

FORMULE SICURE, SCIENTIFICAMENTE AVALLATE

Queste nuove formule si basano sui risultati della ricerca d’avanguardia in Oncologia Clinica dell’Università di Santiago de Compostela e sono oggetto di studi clinici in corso. Si tratta quindi di formule testate in studi clinici in doppio cieco, randomizzati contro placebo.

POWERED BY INNOVATION: MicoImmunoBiotica in Nanoemulsione

Le formule 2.0 si basano sulla micoimmunobiotica, un nuovo concetto di trattamento integrativo coniato dal team di R&S Hifas da Terra, che si traduce nella combinazione di prebiotici e probiotici a base di funghi medicinali in un formato esclusivo, la nanoemulsione (patent pending), che aumenta la biodisponibilità e l’assorbimento dei funghi medicinali fino al 70%.

EFFICACIA DIMOSTRATA

La strategia combinata di prebiotici+probiotici è scientificamente provata per affrontare gli organismi secondari e migliorare il microbiota intestinale, uno dei principali biomarcatori dello stato di salute.  Nel frattempo, gli estratti in nanoemulsione hanno dimostrato una maggiore biodisponibilità, ovvero una maggiore e migliore assimilazione dei principi attivi contenuti nella formula.

DOSAGGIO PIÙ PRECISO, ASSUNZIONE PIÙ SEMPLICE

In questa evoluzione della linea di adiuvanti naturali, abbiamo introdotto anche una siringa dosatrice per adattare la dose giornaliera al peso (negli adulti e nei bambini) e facilitare l’assunzione del prodotto. Vedere le istruzioni per l’uso. Una migliore formulazione e una maggiore biodisponibilità ci permettono di raggiungere la dose ottimale, perché più non è sempre meglio.

Come per la linea estratti, anche per le nuove formule 2.0 il packaging è in vetro. La scelta di questo materiale e l’uso di siringhe dosatrici al posto delle fiale non solo è più sostenibile, ma migliora anche la conservazione dei principi attivi.

Questa nuova gamma di prodotti Mycotherapy è il risultato di molti anni di intenso lavoro e di ricerca, che ha incluso la consultazione con le autorità più importanti nella cura del cancro: medici, terapisti e gli stessi pazienti.

Grazie a questa ricerca attiva e la nostra collaborazione con un team multidisciplinare di scienziati, abbiamo prodotto una serie di nutraceutici che possiamo essere veramente orgogliosi, che contiene la più alta concentrazione di estratti di funghi bioattivi attualmente disponibili sul mercato.

Hifas da Terra coniuga l’antica conoscenza e il rispetto per l’agricoltura biologica per l’applicazione delle biotecnologie, le migliori e più moderne tecniche di estrazione, concentrazione di principi attivi e composti analitici e processi. Mico-Onco Care è il risultato di anni di intenso lavoro di ricerca scientifica in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni di prestigio nazionale ed internazionale.

Mico-Onco cura è efficace e sicuro. Miglioriamo la galenica evitando un gran numero di protocolli specifici in capsule ottenendo un eccellente assorbimento. La decisione è semplificata, è facile da digerire e ha un sapore gradevole.

La Mico-OncoTerapia è una nuova linea di integratori micoterapici, studiati per soddisfare specifici bisogni dei pazienti. I prodotti Mico Onco Care si basano su alcune delle nostre specie di funghi più studiate. Queste includono Reishi (Ganoderma lucidum), Sun Mushroom (Agaricus blazei), Maitake (Grifola frondosa), Lion Mane (Hericium erinaceus), Shiitake (Lentinula edodes) Cordyceps sinensis, Polyporus umbellatus, Pleurotus ostreatus and Pleurotus eryngii. Questi funghi contengono una varietà dicomponenti bioattivi benefici per la salute del paziente, inclusi beta-glucani, alfa-glucani, triterpeni, oligosaccaridi, proteine, antiossidanti, aminoacidi essenziali, elementi in traccia, vitamine e minerali.

I componenti attivi in questi funghi possono aiutare a:

  • Bilanciare e sostenere la funzione immunitaria
  • Supportare lo stato nutrizionale
  • Sostenere una migliore qualità di vita

I risultati possono includere:

  • Migliorata tolleranza ai trattamenti e/o ridotti effetti collaterali
  • Migliorata difesa immunitaria(NK,IL,linfociti BeT).
  • Migliorata prestazione fisica e motilità, grazie alla riduzione dei periodi di convalescenza
  • Promozione di uno stato emotivo positivo: riduzione di depressione, stanchezza, ansia.
  • Sostegno al normale funzionamento dei diversi organi e sistemi del corpo umano.

La linea Onco-Care rappresenta una nuova frontiera del supporto oncologico. Questa innovativa formulazione infatti offre una terapia d’attacco permettendo di raggiungere la grammatura raccomandata dalla letteratura scientifica: con una singola assunzione ogni 12 o 24 ore consente di eguagliare un dosaggio di trenta/quaranta capsule al giorno. Inoltre, la formulazione liquida, trattandosi di una sospensione, permette una più facile assunzione.

 

La linea 2.0 è la soluzione naturale per ringiovanire il microbiota intestinale e sostenere la qualità della vita nelle terapie integrative. Sicura e compatibile con altri protocolli. Le formule 2.0 sono testate in studi clinici randomizzati in doppio cieco contro placebo. Come per la linea estratti, anche per le nuove formule 2.0 il packaging è in vetro. La scelta di questo materiale e l’uso di siringhe dosatrici al posto delle fiale non solo è più sostenibile, ma migliora anche la conservazione dei principi attivi.

selenio e iodio per la tiroide

Iodio e Selenio rappresentano due microelementi entrambi fondamentali per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea.

Lo Iodio, in quanto componente strutturale degli ormoni tiroidei, è indispensabile per garantire la sintesi di T3 e T4 in quantità sufficienti, mentre il Selenio svolge un ruolo fondamentale nei meccanismi antiossidanti di difesa della tiroide contro i danni indotti dai radicali liberi e nel metabolismo periferico degli ormoni tiroidei. A livello tiroideo, il Selenio e lo Iodio operano dunque in sinergia, per cui garantire sempre un apporto ottimale di questi due micronutrienti è fondamentale per mantenere una normale funzione tiroidea. Laddove, per svariate ragioni, la quota integrata con l’alimentazione non dovesse essere sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero di questi microelementi, gli esperti consigliano il ricorso a specialità nutraceutiche che contengano questi principi attivi in forma concentrata.

CHE COS’E’ IL SELENIO?

Il Selenio (Se) è un oligoelemento la cui presenza è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea[1]. La tiroide ha la più alta concentrazione per grammo di questo elemento, rispetto a qualsiasi altro tessuto o organo dell’organismo. A livello tiroideo il Selenio funge da cofattore di un gruppo molto importante di enzimi noti come Selenoproteine[2]; tra questi troviamo:

1. Glutatione perossidasi (GPx): il più importante enzima endogeno ad azione antiossidante, in grado di:

neutralizzare l’eccesso di Perossido d’idrogeno (H2O2) che si viene a formare in sede tiroidea durante il processo di sintesi degli ormoni tiroidei;
ridurre la morte cellulare per apoptosi dei tireociti;
modulare la sintesi della Tireoglobulina (TG) e degli Ormoni tiroidei (T4, T3);
2. Desiosasi (D1, D2 e D3): enzimi responsabili della conversione del T4 (Ormone inattivo) nel T3 (ormone attivo).

3. Tioredoxina reduttasi (TR): altro importante enzima ad azione antiossidante

A bassi livelli ematici di Selenio, corrisponde pertanto:

un aumento dello stress ossidativo, con conseguente iperproduzione di autoanticopri (Anticorpi anti-TPO e Anticorpi anti- Tireoglobulina) che vanno ad attaccare le strutture tiroidee provocando la morte dei tireociti (le cellule della tiroide) con progressiva sostituzione del tessuto ghiandolare con tessuto fibroso[3-5];
una minore efficienza di conversione dell’ormone tiroidei inattivo (T4), nella sua forma biologicamente attiva (T3), con conseguente rischio di ipofunzione ghiandolare[3-5].

La supplementazione di Selenio è dunque utile per:

– preservare l’integrità strutturale della tiroide, proteggendo le strutture tiroidee dai danni indotti dai radicali liberi e modulando il processo infiammatorio autoimmune, con conseguente riduzione del titolo autoanticorpale e della fibrosi ghiandolare (necrosi dei tireociti)[6].
– aumentare l’efficienza di conversione dell’fT4 nell’ormone attivo fT3[6].

CHE COS’E’ LO IODIO?

Lo Iodio è un oligoelemento di fondamentale importanza per garantire il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea[7]. La dose giornaliera di iodio raccomandata per gli adulti è pari a 150 mcg/die (valore di riferimento europeo). La presenza di adeguate quantità di Iodio a livello tiroideo rappresenta il fattore limitante per garantire la sintesi di ormoni tiroidei in quantità sufficienti[8]. In età adulta la principale manifestazione clinica della carenza iodica è rappresentata difatti dall’Ipotiroidismo, spesso associato a Gozzo e/o Patologia nodulare[8]. L’organismo cerca di adattarsi alla condizione di iodio-deficienza, mettendo in atto dei meccanismi il cui scopo è quello di preservare il più a lungo possibile lo stato eutiroideo[9]:

  • aumento della captazione dello Ioduro
  • incremento della produzione e della secrezione del T3 rispetto al T4
  • aumento della conversione periferica T4 → T3
  • aumento delle dimensioni della ghiandola tiroidea (Gozzo).

Di conseguenza, il pattern ormonale caratteristico in corso di Iodio deficienza sarà: TSH aumentato e bassi livelli di T4; il T3 può essere normale o ridotto a seconda del grado di Iodio-deficienza.

IODIO E SELENIO PER IL BENESSERE DELLA TIROIDE

A livello tiroideo lo Iodio e il Selenio operano in sinergia per garantire il giusto funzionamento della ghiandola tiroidea[10]; lo Iodio è difatti essenziale per la corretta sintesi degli ormoni tiroidei, mentre il Selenio gioca un ruolo fondamentale nei meccanismi di difesa della tiroide dai danni indotti dai radicali liberi e nel metabolismo periferico degli ormoni tiroidei[11]. Ne deriva dunque che la carenza di Selenio può esacerbare alcuni degli effetti della carenza iodica, aumentando lo stress ipotiroideo sulla ghiandola tiroidea. In animali da esperimento carenti di entrambi gli oligoelementi si è visto ad esempio che i livelli intra-tiroidei di T4 e di T3, nonché lo Iodio totale intra-tiroideo, erano significativamente inferiori che nei ratti carenti di solo Iodio[12,13]. Analogamente, ratti con deficit combinato di Selenio e Iodio avevano ghiandole tiroidee più grandi e concentrazioni plasmatiche di TSH più elevate rispetto ai ratti solo Iodio-deficienti[12,13]. Questo accade perchè, quando l’apporto di iodio è insufficiente, si assiste ad una diminuzione dei livelli sierici di T4, con conseguente incremento compensatorio della produzione di TSH da parte dell’ipofisi. L’eccesso di TSH si traduce in un’iperstimolazione della ghiandola tiroidea e quindi in una sovrapproduzione di H2O2. Se tuttavia il Selenio è disponibile in quantità sufficienti, la carenza iodica innesca una maggiore produzione di Glutatione perossidasi e Tioredoxina reduttasi e dunque un miglioramento dell’attività antiossidante. In caso di deficienza combinata invece l’eccesso di perossidi non viene compensato da un aumento dell’efficienza dei sistemi antiossidanti, per cui i perossidi in eccesso vanno ad attaccare le strutture cellulari dei tireociti causandone la necrosi, con conseguente ingrossamento, fibrosi e ipofunzione ghiandolare. Allo stesso modo, la sola supplementazione di Iodio, in presenza di Selenio-deficienza, può esacerbare il danno alle strutture tiroidee indotto dai perossidi, a causa di una ridotta attività degli enzimi antiossidanti.

La deficienza combinata di Selenio e Iodio causa profonde alterazioni anche a carico del metabolismo periferico degli ormoni tiroidei, attraverso modulazioni dell’attività delle Desiodasi. Come discusso poc’anzi, nella carenza iodica la sintesi di T4 è inibita, mentre le concentrazioni plasmatiche di T3 vengono mantenute costanti grazie ai meccanismi compensatori tiroidei che agiscono aumentando la sintesi e la secrezione del T3 rispetto al T4[14] e aumentando la conversione intratiroidea di T4 per dare T3[15]. Naturalmente l’efficienza di quest’ultimo meccanismo dipende dalla disponibilità di Selenio, necessario per garantire il giusto livello di attività delle Desiosasi (per la conversione T4 → T3). La supplementazione di una giusta quantità di Selenio, in corso di Iodio-deficienza, consentirebbe dunque il ritorno dei livelli sierici di T4 nel range di controllo. La normalizzazione dei livelli di T4 consentirebbe di riflesso anche una normalizzazione dei livelli di TSH, in quanto si evita l’attivazione dei meccanismi compensatori a livello tiroideo.

In conclusione questi dati dimostrano che il selenio può svolgere un ruolo importante nel determinare la gravità dell’ipotiroidismo associato alla carenza iodica e che la carenza concomitante di selenio può esacerbare il gozzo e l’ipotiroidismo associato a carenza iodica.

I contenuti di questo articolo sono pubblicati solo a scopo informativo, pertanto non sostituiscono il parere del medico.

BIBLIOGRAFIA
Beckett GJ, Arthur JR. Selenium and endocrine systems. J. Endocrinol. 2005 Mar;184(3):455-65.
Rayman MP. The importance of selenium to human health. Lancet 2000 Jul 15;356(9225):233-41
Gärtner R, Gasnier BC, Dietrich JW, Krebs B, Angstwurm MW. Selenium supplementation in patients with autoimmune thyroiditis decreases thyroid peroxydase antibodies concentrations. J. Clin. Endocrinol. Metab. 2002 Apr;87(4):1687-91.
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Fonte: medinservice.it

La fibromialgia è uno stato patologico caratterizzato da un diffuso dolore muscoloscheletrico, iperalgesia, deterioramento della qualità del sonno, alterato stato dell’umore e difficoltà nella gestione dello stress.

Le cause alla base della sindrome fibromialgica sono ancora poco conosciute, tuttavia recenti studi puntano ad una intossicazione di metalli pesanti tra i vari fattori che deviano il funzionamento del sistema immunitario. Oltre ai metalli, altre intossicazioni ambientali come quelle derivanti da erbicidipesticidi muffa possono scatenare una risposta infiammatoria cronica che è alla base del dolore acuto a carico del tessuto fibroso e connettivo – tendini, legamenti, cartilagine e muscoli.

A complicare il quadro clinico c’è la predisposizione genetica. In particolare persone con mutazioni a carico del gene COMT sembrano maggiormente penalizzate in quanto a dolore e stati di ansia.

Correlazione tra CBD e Fibromialgia

Il beneficio derivante dalla somministrazione degli endocannabinoidi trova riscontro nella letteratura scientifica (dutch study e Israel study). I recettori degli endocannabinoidi sono quelli più numerosi nel nostro organismo.

Essi si dividono in CB1 CB2 presenti nel sistema nervoso centrale e periferico rispettivamente.

Il punto di forza maggiore degli endocannabinoidi è quello di abbassare l’infiammazione sistemica e poiché i recettori si trovano sia nel cervello che in periferia il beneficio è psicosomatico, migliorando sia il controllo muscolare, il dolore e soprattutto promuovendo il rilassamento, la riduzione di stadi di ansia e una migliore qualità del sonno.

Qual è il dosaggio più efficace per un disturbo come la fibromialgia?

La risposta non è univoca e spesso il dosaggio è relativo alla capacità di assorbimento della molecola e alla sensibilità agli endocannabinoidi, che dipende dalla distribuzione e numerosità dei recettori per ogni individuo.

Detto ciò, in un disturbo come la fibromialgia il presupposto base affinché l’olio di CBD eserciti una efficacia è partire da una titolazione del 30%, solitamente 4 gocce. A seconda dell’effetto che esercita, questo dosaggio può essere gradualmente aumentato fino a 8 e successivamente 12 gocce per somministrazione.

Si consiglia, dato l’effetto tangibile su rilassamento e qualità del sonno, di assumerlo di sera un po’ prima di andare a letto. Tuttavia, nel caso in cui gli episodi di dolore ricorrano fortemente durante la giornata si può optare per una distribuzione equa del dosaggio, per esempio 4 gocce dopo colazione, 4 dopo pranzo e 4 dopo cena. Anche in questo caso, bisogna valutare l’effetto individuale su rilassamento e stato d’animo e adattarsi di conseguenza. Se assunto 3 volte al giorno si consiglia di non superare una somministrazione singola di 8-10 gocce (in particolare per l’effetto sul sonno).

È bene sottolineare che all’uso di CBD dovrebbe essere associato un programma nutrizionale che elimini dalla dieta tutte le componenti infiammatorie che possono innescare una risposta di citochine ed inasprire la sintomatologia. Quando la somministrazione dell’olio di CBD è coadiuvata da una selezione di cibi la resa viene massimizzata e i benefici aumentano notevolmente. Infine, a seconda della predisposizione genetica e di altri disturbi – come quelli intestinali che sono tipici di tale disordine – bisognerebbe intervenire con altri fitoterapici, ma sempre in modo naturale.

Dott. Antonio Candela su https://crystalweed.it/

Il dott. Antonio Candela ottiene la sua laurea Magistrale in Biologia dall’Universita Federico II di Napoli con 110 e lode. La sua formazione nel campo delle Neuroscience parte nel 2013 con un master di ricerca di un anno all’Università di Edimburgo e continua nel 2015 con un secondo master all’University College London. Nel 2018 viene a conoscenza dell’approccio di medicina funzionale del dott. Bredesen per l’inversione del declino cognitivo. Lascia la ricerca e comincia ad approfondire il potenziale terapeutico alla base di una dieta mirata e si certifica nell’esecuzione del protocollo Bredesen alla fine del Dicembre 2020.

Glicemia e funghi terapici

Glicemia e funghi terapici

Il 1 febbraio 2018 è stato pubblicato un allarmante articolo su ANSA: “Diabete, 3,7 milioni i malati ma 7 milioni a rischio di svilupparlo”. Dati decisamente preoccupanti, soprattutto per il fatto che molte persone affette da sovrappeso e alterazioni del metabolismo (sindrome metabolica) son sono coscienti del fatto che si tratta di sintomi che predispongono allo sviluppo del diabete 2.

Con la “civiltà del benessere” la sindrome metabolica e il diabete 2 sono in crescita continua. Tali condizioni predispongono all’aumento della mortalità per malattie cardiovascolari (infarto, inctus…), per problemi renali e aumentano il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative e oncologiche. Esistono numerosi farmaci per la gestione del diabete efficaci nel controllo dell’iperglicemia, ma hanno numerosi effetti collaterali e nel tempo non riescono comunque a gestire le complicazioni associate alla malattia diabetica.

La combinazione di un’alimentazione adeguata, attività fisica e utilizzo di sostanze naturali tra cui i funghi medicinali, si è dimostrata efficace nella prevenzione e controllo sia del diabete 2 che delle sue complicazioni, ed è completamente priva di effetti collaterali.

Ci sono 2 tipi di diabete: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.

Il diabete di tipo 1 è una malattia caratterizzata dalla distruzione da parte del sistema immunitario delle cellule beta del pancreas adibite alla produzione di insulina con conseguente deficit di insulina che deve essere ripristinata dall’esterno. Per questo si chiama diabete insulino-dipendente. È spesso giovanile, anche se può comparire ad ogni età, e ha un’insorgenza “acuta”.

Il diabete di tipo 2 invece mantiene integra la funzione del pancreas, ma è caratterizzato da insulino-resistenza. È legato ad alterazioni del metabolismo e alla presenza di infiammazione cronica di basso grado. Comporta aumento di grasso di deposito nell’area viscerale (addominale) e l’alterazione di numerosi parametri come l’alterazione della glicemia, del profilo lipidico (colesterolo, HDL, trigliceridi) e la comparsa di sintomatologie quali ipertensione, obesità, aumentato rischio cardiovascolare, alterazioni della funzione renale e molte altre. Nei paesi sviluppati, con l’aumento della sedentarietà e la modifica delle abitudini alimentari, il diabete 2 è in aumento esponenziale. Tipicamente si sviluppa nell’adulto, ma si assiste recentemente a un aumento anche nella popolazione giovane anche in età scolastica.

I funghi possono essere definiti “cibi funzionali o nutraceutici ad azione adattogena”. Sono in effetti alimenti ricchi di sostanze nutrienti che permettono di regolare le funzioni immunitarie e neurologiche e di migliorare il metabolismo. Contengono minerali, aminoacidi, metaboliti secondari con azioni importanti sulla salute, polisaccaridi attivi nel sostegno del sistema immunitario, precursori della vitamina D e della vitamina E, e molto altro. Nella storia e nella tradizione medicinale antica sono stati selezionati alcuni funghi considerati particolarmente potenti per il mantenimento e il recupero della salute.

Nell’area metabolica per molti funghi è stata descritta un’azione terapeutica sul controllo della glicemia, dell’ipercolesterolemia, dell’ipertrigliceridemia, dell’ipertensione e del diabete 2. Tali effetti sono stati correlati alla presenza di fibre e polisaccaridi (beta-glucani), ma nel tempo gli studi scientifici hanno dimostrato un’azione ben più profonda e articolata orientata al recupero della salute effettuata da numerose altre molecole bioattive in essi contenute. Per molti funghi è stata infatti dimostrata azione antitumorale, antivirale, antitrombotica, anti-ipertensiva, di controllo della glicemia, di miglioramento della memoria e della concentrazione e anti-aging.

Tra i funghi più studiati per la sindrome metabolica e il diabete 2 vi sono la Grifola frondosa o Maitake e il Coprinus comatus, ma si sono dimostrati molto utili anche l’Agaricus blazei Murrill (ABM), il Ganoderma lucidum (Reishi), l’Auricularia auricula judae e il Cordyceps sinensis.

La Grifola frondosa (Maitake) è chiamato anche il fungo del metabolismo. Oltre all’elevata quantità di beta-glucani, ha dimostrata attività anti-amilasica e anti-glucosidasica, la più potente tra tutti i funghi ad oggi studiati, che permette un elevato controllo dell’iperglicemia. In pratica inibisce la funzione di enzimi, come l’alfa-glucosidasi, che sono deputati al processo di digestione e utilizzazione dei caboidrati nell’intestino, riducendo l’iperglicemia post-prandiale. (1,2)

Inoltre sono ampiamente dimostrati in letteratura i suoi effetti di miglioramento della sensibilità insulinica e di riduzione della resistenza insulinica periferica, di regolazione dei livelli di glicemia, di emoglobina glicata, dei grassi nel sangue e di tutta una serie di parametri metabolici che possono risultare alterati in questa condizione clinica; conseguentemente contribuisce al controllo del peso e delle sintomatologie associate al diabete 2 quali ad esempio l’ipertensione. (3-7)

Il Coprinus comatus è un fungo ricco in vanadio che è stato studiato in modelli di diabete sia di tipo 1 che di tipo 2. Il vanadio ha infatti attività revitalizzante delle cellule beta del pancreas deputate alla produzione di insulina, quindi la sua assunzione può essere di aiuto anche in presenza di diabete 1 (autoimmune). In ogni caso è risultato molto efficace nella riduzione della glicemia e dell’emoglobina glicata anche nel diabete di tipo 2. Da questo fungo è stata isolata una sostanza chiamata “comatina” con effetti ipoglicemizzanti, in grado di inibire la glicosilazione non enzimatica e di migliorare la sensibilità periferica all’insulina. (8-11)

Il Ganoderma lucidum (Reishi) è un fungo con storia millenaria di utilizzo in Cina, ed è conosciuto anche come fungo della longevità o dell’immortalità. La sua somministrazione migliora la gestione della glicemia nel topo e i suoi effetti, oltre che alla riduzione dell’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, sono stati attribuiti anche alla sua importante azione anti-infiammatoria e anti-ossidante. È stato dimostrato che facilità il rilascio di insulina da parte delle cellule pancreatiche e che migliora significativamente la sensibilità periferica all’insulina e riduce la glicazione proteica. Tali effetti dipendono molto anche dalla sua capacità di migliorare la composizione e l’attività della flora microbica intestinale (microbiota e microbioma). Una peculiarità importante del Ganoderma lucidum nella gestione del diabete 2 è la sua importante protezione cardiovascolare, soprattutto in considerazione del fatto che il rischio cardiovascolare nei soggetti affetti da diabete 2 è di 10 volte superiore rispetto a soggetti sani. (12-16)

L’Auricularia auricula-judae è un fungo gelatinoso a forma di orecchio (chiamato anche orecchio di Giuda) e di colore rosso scuro a volte quasi nero. È molto popolare in Cina dove viene usato per ridurre il “calore” del corpo, ossia l’infiammazione. Ha effetto ipoglicemizzante grazie alla grande quantità di fibre e mucillagini che contiene; contiene un elevato livello di melanina e polifenoli che gli conferiscono attività anti-ossidante e anti-infiammatoria che contribuiscono a migliorare la resistenza insulinica. È un fungo molto interessante anche per la sua funzione di protezione epatica, di fluidificazione della bile e di miglioramento delle funzioni intestinali. Nel diabete 2 la funzione epato-biliare è in genere compromessa e condiziona la salute dell’intestino; per questo motivo il sostegno con Auricularia potrebbe risultare particolarmente efficace. Come il Ganoderma inoltre, esercita un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare con riduzione del rischio di aterosclerosi e di infarto e ictus. (17-22)

Il Cordyceps sinensis è un fungo che cresce nell’altopiano Tibetano, tra i 3600 e i 5000 metri, parassita di un insetto (Hepialis armoricanus) che ha una lunga storia di utilizzo nella medicina tibetana.

È uno dei funghi più interessanti per le sue articolate proprietà sulla salute. La sua efficacia è stata dimostrata anche nella gestione della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2 dove migliora la gestione della glicemia e riduce efficacemente la glicazione proteica. Uno degli effetti più interessanti del Cordyceps, probabilmente correlato alla sua azione di riequilibrio ormonale, è la sua capacità di migliorare il rapporto massa magra/massa grassa che corrisponde ad un miglioramento del metabolismo e della salute. Ha azione antiossidante e anti-infiammatoria che contribuiscono a migliorare la sensibilità periferica all’insulina e ha dimostrato effetti protettivi a livello cardiovascolare, renale e neurologico. La sua azione ossigenante e antiossidante permettono di migliorare il metabolismo a livello cellulare riducendo anche il rischio di degenerazione oncologica. (23-30)

L’Agaricus blazei Murrill è molto studiato per la sua attività di potenziamento immunitario e antitumorale. La sua assunzione nell’uomo è stata associata a riduzione della massa grassa, in particolare viscerale, a miglioramento dei rapporti dei lipidi nel sangue (colesterolo, HDL, trigliceridi) e ad un miglioramento della gestione della glicemia. La sua associazione con il Corpinus comatus migliora la sintomatologia associata al diabete 1. In numerosi studi è stata dimostrata la sua attività anti-iperglicemica, ipocolesterolemica e antisclerotica evidenziando un’attività antidiabetica generale con miglioramento della resistenza insulinica. Interessante la sua capacità di aumentare la concentrazione di adiponectina (sostanza chiamata anche “bruciagrassi”) che favorisce la perdita del grasso accumulato nell’area viscerale.

La sua azione è stata studiata anche insieme a farmaci antidiabetici con miglioramento della funzione e riduzione degli effetti collaterali. (31-33)

Questa generale panoramica dell’azione dei funghi sul metabolismo e sulla prevenzione e gestione del diabete 2 permette di comprendere come essi agiscano in modo profondo e articolato. Ognuno di essi ha peculiarità che possono influire sulla scelta di quale fungo utilizzare in particolari condizioni e sintomatologie. È anche molto interessante notare che il loro utilizzo può essere effettuato in concomitanza con i farmaci con i quali non interferiscono, anzi, ne ottimizzano la funzione riducendone gli effetti collaterali.

Poiché la sindrome metabolica e il diabete di tipo 2 sono in crescita esponenziale e condizionano in modo importante la salute e la qualità della vita delle persone affette, può essere molto utile considerare l’utilizzo di questi “super-alimenti funzionali” soprattutto in prevenzione, per ridurre il rischio di sviluppo di tali patologie.

 

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Fonte: Stefania Cazzavillan, biologa molecolare e ricercatrice. In: stefaniacazzavillan.it

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testosterone e integratori

Testosterone: vitamina D e integratori naturali

La libido che cala e qualche episodio di disfunzione erettile dopo i 40 anni potrebbero essere sintomi importanti di un problema da non sottovalutare: una carenza di testosterone.

Questo ormone, l’ormone maschile per eccellenza, è infatti strettamente legato non solo alla salute sessuale dell’uomo, ma anche a quella cardiovascolare e metabolica.
I risultati di una ricerca presentata al Congresso Europeo di Endocrinologia indicano che la somministrazione di vitamina D induce modificazioni delle concentrazioni nel sangue degli ormoni negli uomini di mezza età.

Aumenterebbe, tra l’altro, il livello di testosterone libero.

Al Congresso Europeo di Endocrinologia è stato presentato uno studio eseguito in Austria, nel quale sono stati valutati maschi di mezza età con livelli ridotti di vitamina D, suddivisi in due gruppi, rispettivamente con concentrazioni nel sangue normali e ridotte di testosterone.

I risultati presentati al Congresso hanno riguardato il gruppo di soggetti che, prima di iniziare la ricerca, avevano livelli normali di testosterone.

In questo gruppo, la somministrazione di vitamina D ha determinato la riduzione significativa di una molecola denominata in inglese Sex Steroid Hormone-Binding Globulin (SHBG) traducibile in italiano in Globulina Legante l’Ormone Steroide Sessuale.

Nello stesso gruppo si è rilevato un aumento dell’estradiolo e del testosterone.

Riguardo all’importanza della vitamina D per il buon funzionamento dell’apparato riproduttivo, Elisabeth Lerchbaum, che ha presentato i dati di questo studio, ha ricordato che recettori della vitamina D ed enzimi per il metabolismo di questa vitamina sono presenti nei tessuti dell’apparato riproduttivo, che essa è coinvolta nella produzione e nella maturazione di spermatozoi e ovociti, svolge un ruolo nella preparazione dell’endometrio all’impianto dell’embrione e contribuisce a regolare la secrezione di estrogeni e testosterone, sia nei maschi, che nelle femmine.

La ricercatrice ha aggiunto che la carenza della vitamina D è frequente nelle coppie infertili e che, secondo alcuni studi, i cicli fertili hanno maggiori probabilità di successo in estate e in autunno, stagioni nelle quali i livelli di vitamina D nell’organismo sono più alti.

Tornando ai risultati presentati al Congresso, essi sono stati raccolti in 100 maschi con concentrazione di testosterone al basale ≥3.0 ng/ml, Indice di Massa Corporea di 25.3 kg/m2, quindi normopeso, concentrazione nel sangue di 25 (OH) vitamina D di 21.3 ng/ml ed età media 39 anni.

Elisabeth Lerchbaum si è dichiarata sorpresa dall’aumento significativo del testosterone e ha anticipato che ancora più interessanti potrebbero essere i risultati relativi al gruppo di soggetti con bassi livelli di testosterone prima dell’arruolamento nello studio.

I risultati della ricerca hanno suscitato molto interesse fra gli specialisti presenti al Congresso che, commentandoli, hanno ricordato che precedenti evidenze hanno dimostrato una relazione fra carenza di vitamina D e disfunzione dell’erezione e che anche l’aumento dell’estradiolo potrebbe avere effetti positivi sul metabolismo dell’osso nei maschi di mezza età.

Rimedi naturali per aumentare il livello di testosterone

Il ruolo della supplementazione esterna aiuta a sostenere la fertilità maschile e a tenere monitorato il livello di testosterone. Gli integratori per gli uomini è bene che posseggano i nutrienti adatti a supportare la sfera riproduttiva, tra cui:

  • Vitamina D3, che può aiutare ad innalzare i livelli di testosterone.
  • Vitamina K2, insieme alla vitamina D, la K2 stimola la produzione di testosterone. Assumi un integratore alimentare per aumentare facilmente i livelli con una soluzione naturale.
  • Vitamina B6, capace di regolare l’attività ormonale e di avere un effetto positivo sul testosterone basso.
  • Minerali come zinco, selenio e magnesio che regolano la produzione di testosterone circolante, anche in seguito ad una attività fisica intensa e contribuiscono alla normale spermatogenesi.
  • Cordyceps Sinensis: numerosi lavori scientifici hanno dimostrato i benefici del Cordyceps in disturbi specifici come la Disfunzione Erettile. È stato infatti certificato che l’assunzione di questo fungo stimola la produzione di testosterone, l’ormone che nell’uomo regola il desiderio e la virilità. Il Cordyceps fornisce benefici anche a livello circolatorio perché contiene l’Adenosina, un nucleoside dall’effetto vasodilatatore che aumenta l’afflusso del sangue nei corpi cavernosi. Il Cordycerps contiene anche numerose sostanze ansiolitiche e antidepressive. In particolare, stimola i circuiti mentali superiori che fanno capo “all’area limbica” del cervello. Il Cordyceps si è dimostrato un integratore sicuro e ben tollerato, privo di effetti tossici o rischi di altra natura.

Fonte: Steve Zanardi
Naturopata Professionale

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Acido aceteilsalicico

Acido aceteilsalicico naturale contro il cancro?

Secondo le ultime notizie in arrivo dal Regno Unito, pubblicate su una rivista scientifica, piccole dosi giornaliere di acido acetilsalicilico terrebbero lontano il cancro.

Tutto nasce da una pianta ad alto fusto, il Salice, apprezzata fin dall’antichità per il suo contenuto in sostanze curative. Dalla sua corteccia gli antichi ricavarono un rimedio efficace nell’alleviare il dolore, ma anche nella cura di altre condizioni associate a infiammazioni e febbre.

I salicilati hanno attività antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche e antireumatiche, proprietà conosciute già in tempi antichi; ne parlano infatti già Ippocrate nel suo De Materia Medica e Dioscoride (I sec. d.C.). Nel 1757 il reverendo Edward Stone, pastore di un piccolo villaggio dell’Oxfordshire, lo utilizzò come antimalarico, in alternativa alla costosa China. Nel 1824 gli italiani Rigatelli e Fontana, dimostrarono l’azione febbrifuga e riuscirono ad isolare la salicina, ma la svolta si ebbe nel 1897 quando il giovane chimico F. Hoffmann sintetizzò l’acido acetilsalicilico decretando la fortuna dell’azienda farmaceutica tedesca Bayer, diventando il più diffuso e popolare prodotto da banco al mondo.

Meccanismi e attività consolidate

Le attività antidolorifica e antifebbrile dell’Asa sono dovute al blocco della sintesi di sostanze che favoriscono l’infiammazione (le prostaglandine) perché il farmaco interferisce con l’attività degli enzimi destinati a produrle. Tale azione ne fa un rimedio efficace contro malanni di stagione, dolori, febbre e infiammazione. Così come nelle patologie infiammatorie croniche come l’artrite.

In più, è stato visto che possiede un’attività fluidificante sul sangue, sfruttata per ridurre il pericolo di infarto e ictus nelle persone predisposte.

Quando, dietro parere del medico, viene assunto giornalmente a basse dosi (minori di quelle che si usano contro dolore e infiammazione) offre un effetto protettivo contro le malattie cardiovascolari, prevenendo la formazione dei coaguli.

Le proprietà antitumorali

Ma non basta: sembra che 75 mg di acido acetilsalicilico al giorno, assunti regolarmente, siano in grado di contrastare l’insorgenza di tumori. Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori inglesi della Oxford University.

Riesaminando la storia clinica di oltre 25.500 persone che avevano assunto quotidianamente Asa come trattamento preventivo nei riguardi di eventi cardiovascolari agli studiosi, guidati da Peter Rothwell, è saltata all’occhio una particolare coincidenza.

Nel gruppo studiato il rischio di morire per tumore era più basso del 20% rispetto a chi non assumeva Asa. E questo effetto “scudo” anti cancro sembra mantenersi per 10 o addirittura 20 anni, anche quando la terapia con acido acetilsalicilico è stata interrotta dopo un tempo variabile compreso tra i quattro e gli otto anni.

In realtà, l’ipotesi che l’Asa avesse anche azione protettiva nei riguardi dei tumori, oltre che delle malattie cardiovascolari, non è nuova. Ma ancora nessuno aveva potuto raccogliere dati come quelli che il gruppo inglese ha pubblicato, nel dicembre del 2010, sulla rivista medica The Lancet.

Si conferma un’attività nella prevenzione dei tumori

I dati pubblicati parlano chiaro: dopo cinque anni dall’inizio dell’assunzione quotidiana di Asa l’incidenza di tutti i tumori si è ridotta del 34%, e del 54% se si prendono in considerazione soltanto i tumori gastrointestinali. Ma anche dopo 20 anni la protezione contro il cancro resta, riducendo del 20% in totale il pericolo di morirne.

Tumori e infiammazione: una relazione pericolosa

Rimane da stabilire come faccia l’Asa a interferire con l’insorgenza di neoplasie. L’ipotesi formulata già da tempo è che la molecola contrasti lo sviluppo dei tumori agendo sui meccanismi infiammatori legati a questi ultimi.

Sono necessarie maggiori ricerche poiché potrebbero esserci in causa anche altri effetti come quelli pro-apoptotici, cioè che favoriscono il “suicidio” delle cellule tumorali in sviluppo.

E, commenta la società italiana di Oncologia medica (Aiom), bisogna essere ancora un po’ cauti poiché gli elementi per raccomandare in modo allargato l’uso di Asa (75 mg al giorno per almeno cinque anni) per proteggersi dai tumori non sono ancora sufficienti.

Fonte: https://www.saperesalute.it/tumori-lacido-acetilsalicilico-li-toglie-di-torno

Salice Bianco come Aspirina Naturale

La corteccia del salice bianco – per essere efficace – deve provenire da un albero vecchio di almeno 2-3 anni. La salicina, i flavonoidi e i tannini presenti nella corteccia contribuiscono a rendere il salice bianco una vera e propria aspirina naturale che agisce da antinfiammatorioantifebbrile e analgesico.

Questa pianta, in particolare si è dimostrata efficace per la cura di stati dolorosi e infiammatori come dolori reumatici, artrite e tendinite, ma anche per la cura di ferite e bruciature.

Ecco alcuni dei casi in cui il salice bianco si rivela utile:

Febbre

L’acido salicilico agisce da antifebbrile e antipiretico: è capace, cioè, di far abbassare la temperatura corporea. In caso di febbre, dunque, gli effetti curativi del salice bianco possono essere sfruttati bevendone un infuso, che va preparato con due cucchiaini di corteccia in 200 ml di acqua bollente lasciati in infusione per almeno 10 minuti.

La bevanda può essere assunta 2-3 volte al giorno, al massimo per tre giorni. In alternativa si può assumere il salice bianco anche sotto forma di capsule, prendendone due al giorno in caso di influenza. Se la febbre supera i 39°, si consiglia di consultare il medico.

Mal di testa

Le proprietà analgesiche del salice bianco sono utili per lenire i dolori provocati dal mal di testa. Anche in questo caso l’infuso di corteccia di salice bianco potrebbe essere utile. Altrimenti, sono presenti in commercio anche polveri di corteccia o estratti sia secchi che liquidi.

L’importante è non superare i 240 mg di salicina al giorno (e i 120 mg per dose singola) se non si vuole incorrere in effetti collaterali.

Dolori mestruali

Le componenti presenti nella corteccia di salice bianco riducono le infiammazioni, presenti nella mucosa uterina, che provocano i crampi mestruali. L’infuso di salice bianco è efficace anche per contrastare altri dolori tipici del periodo mestruale come mal di schiena, mal di gambe e mal di testa.

Per preparare un infuso contro i dolori mestruali basta versare due cucchiaini da tè di corteccia di salice bianco in due bicchieri di acqua ben calda. Far riposare per qualche minuto, filtrare e dolcificare eventualmente con del miele. B

ere questo infuso qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo e durante la fase di dolore più acuta.

Mal di denti

La corteccia di salice bianco è utile anche per contrastare il mal di denti grazie alle sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie. In questo caso basta masticare un po’ di corteccia dove si avverte maggior dolore o in alternativa bere un infuso di corteccia.

Con l’infuso di salice bianco si possono anche fare dei gargarismi per lenire il fastidio del mal di denti o strofinare un po’ di polvere sulla parte dolorante.

Mal di schiena

Anche i dolori alla schiena possono essere alleviati dall’azione analgesica del salice bianco. Questa aspirina naturale difatti, assunta sotto forma di estratto o di compresse aiuta a disinfiammare la zona colpita dal dolore.

Lo stesso effetto si ottiene anche per altri tipi di dolori muscolari e articolari come quelli che colpiscono le ginocchia e il tunnel carpale.

Effetti Collaterali del Salice Bianco

Il salice bianco è controindicato per chi è allergico ai salicilati (e quindi all’aspirina), per chi è affetto da ulcera cronica e da asma bronchiale. È sconsigliato l’uso in caso di allattamento o gravidanza; inoltre, gli estratti di salice bianco non sono indicati per bambini e ragazzi sotto i 18 anni.

Tra gli effetti collaterali noti vi sono orticarie e in generale reazioni allergiche alla pelle, nausea, acidità di stomaco e diarrea. In ogni caso, è importante consultare un medico se si intende assumere il salice bianco, soprattutto se nel frattempo si stanno assumendo altri farmaci.

Dove comprare il Salice Bianco

Il salice bianco si acquista in erboristeria e può essere reperito in diverse forme. Si può acquistare sotto forma di cortecciacapsulecompresse, polvere, tè o tintura.

Omega 3 e telomeri – effetto anti-aging

Gli acidi grassi essenziali vengono definiti in questo modo perché non possono essere sintetizzati dal nostro organismo ed è, dunque, indispensabile che vengano forniti con l’alimentazione. Sono definiti, inoltre, poliinsaturi perché la loro catena comprende vari doppi legami, e si dividono un due grosse famiglie: acidi grassi polinsaturi Omega6 e acidi grassi polinsaturi Omega3.

Gli acidi grassi Omega 3 più comuni sono cinque:

Alfa-linolenico (18:3 omega-3);

Eicoisapentenoico (20:5 omega-3) EPA;

Docosapentenoico (22:5 omega-3);

Docosaesaenoico (22:6 omega-3) DHA.

Gli acidi grassi polinsaturi Omega6 sono di origine vegetale, mentre gli acidi grassi polinsaturi Omega3 sono prevalentemente di origine ittica, ma si trovano anche nel regno vegetale in noci, semi di lino e olio di semi di lino, alghe e legumi.

I popoli eschimesi della Groenlandia che mangiano cibo con alto contenuto di acidi grassi omega 3 hanno un ridotto livello ematico di colesterolo e trigliceridi, così come hanno un alto contenuto di lipoproteine ad alta densità (HDL) del colesterolo che proteggono le placche ateromatose, evitando così l’occlusione di importanti vasi sanguigni e i conseguenti problemi di salute. I Giapponesi che vivono lungo le coste hanno una dieta simile e simili risultati.

Nuovi dati della letteratura scientifica supportano “in modo schiacciante” i benefici degli acidi grassi omega-3 sulla lunghezza dei telomeri, considerati un marker dell’invecchiamento biologico.

Un recente studio* pubblicato sulla rivista “Nutrients” lo conferma ancora una volta.

I telomeri, sequenze di DNA all’estremità dei cromosomi che si accorciano quando le cellule si replicano e invecchiano, non sono sempre correlati all’età cronologica e ci sono prove che suggeriscono che l’accorciamento dei telomeri possa essere modificabile da fattori dello stile di vita.

Gli autori dello studio, cioè scienziati dell’Istituto di genetica e biotecnologia animale dell’Accademia polacca delle scienze dei nutrienti, spiegano:

“I fattori fortemente associati all’accorciamento e alla disfunzione accelerati dei telomeri sono lo stress ossidativo e l’infiammazione”,

“La capacità degli acidi grassi omega-3 di ridurre questi effetti negativi è correlata non solo al loro ben documentato effetto benefico su una serie di malattie dello ‘stile di vita’, ma anche ai loro effetti benefici sulla biologia dei telomeri.

“L’uso di acidi grassi omega-3 per ridurre l’attrito accelerato dei telomeri e, di conseguenza, contrastare l’invecchiamento precoce e ridurre il rischio di malattie legate all’età solleva grandi speranze”

L’invecchiamento e la durata della vita delle cellule normali e sane sono legati al cosiddetto meccanismo di accorciamento della telomerasi, che limita le cellule a un numero fisso di divisioni.

Durante la replicazione cellulare, i telomeri funzionano assicurando che i cromosomi della cellula non si fondano tra loro o non si riorganizzino, il che può portare al cancro.

Elizabeth Blackburn, una pioniera dei telomeri presso l’Università della California a San Francisco, ha paragonato i telomeri alle estremità dei lacci delle scarpe, senza i quali il laccio si sarebbe disfatto.

Ad ogni replicazione i telomeri si accorciano e quando i telomeri sono completamente consumati, le cellule vengono distrutte (apoptosi).

L’accorciamento o attrito dei telomeri è stato elencato come uno dei nove segni distintivi dell’invecchiamento in un articolo fondamentale pubblicato su Cell nel 2013 da Carlos López-Otín et al .

Telomeri

“Un fattore inversamente correlato alla lunghezza dei telomeri è lo stress cronico, sia durante il periodo prenatale che durante l’infanzia, così come nella vita adulta”, hanno scritto gli scienziati polacchi in Nutrients.

“Anche depressione, fumo, obesità e consumo di alcol accelerano l’attrito dei telomeri.

“È interessante notare che le restrizioni dietetiche e l’aumento degli antiossidanti dietetici proteggono dall’accorciamento dei telomeri. In questo contesto, gli acidi grassi omega-3 sono importanti composti alimentari che, a causa delle loro proprietà biochimiche, possono influenzare la biologia dei telomeri “

La loro nuova revisione della letteratura scientifica includeva sette studi che indicavano, in generale, che gli acidi grassi omega-3 possono svolgere un ruolo nella biologia dei telomeri.

Tali risultati, tuttavia, mostrano semplicemente una correlazione e non una causalità, il che ha portato i ricercatori a eseguire studi dietetici randomizzati utilizzando integratori di omega-3.

I ricercatori con sede in Polonia hanno riportato quattro di questi studi di intervento, che sono stati eseguiti in una serie di popolazioni, comprese le madri e i loro bambini, persone con insufficienza renale cronica, anziani affetti da lieve deterioramento cognitivo e sani, in sovrappeso, di mezza età e anziani le persone.

Le dosi utilizzate variavano da poco più di un grammo al giorno a quattro grammi al giorno di acidi grassi omega-3.

I dati degli studi randomizzati erano un miscuglio, con alcuni che indicavano un potenziale beneficio e altri che non trovavano effetti.

I revisori hanno anche cercato nella letteratura scientifica dati provenienti da studi sugli animali e hanno trovato tre studi che hanno mostrato un beneficio dall’integrazione di omega-3 nella dieta.

“Sebbene i risultati degli studi trasversali e randomizzati presentati sull’uomo e sui roditori non siano del tutto coerenti, il numero schiacciante di essi ha dimostrato gli effetti benefici degli acidi grassi omega-3 sulla lunghezza dei telomeri”, hanno scritto i revisori.

I fattori fortemente associati all’accorciamento e alla disfunzione accelerati dei telomeri sono lo stress ossidativo e l’infiammazione.

La capacità degli acidi grassi omega-3 di ridurre questi effetti negativi è correlata non solo al loro ben documentato effetto benefico su una serie di malattie dello “stile di vita”, ma anche ai loro effetti benefici sulla biologia dei telomeri, che sono entrambi sollevati in questa recensione .

L’uso degli acidi grassi omega-3 è indiscutibilmente utile per ridurre l’attrito accelerato dei telomeri e, di conseguenza, contrastare l’invecchiamento precoce e ridurre il rischio di malattie legate all’età.

Fonte: Kiecolt-Glaser JK, Epel ES, Belury MA, Andridge R, Lin J, Glaser R, Malarkey WB, Hwang BS, Blackburn E.“Omega-3 fatty acids, oxidative stress, and leukocyte telomere length: A randomized controlled trial”. Brain Behav Immun. 2013 Feb;28:16-24.

Fonte scientifica: QUI o QUI

collagene

Il collagene è una proteina che dà struttura alle parti più importanti del tuo corpo (come la pelle e le ossa). Senza, saresti fondamentalmente un grumo di sostanza appiccicosa.

Con l’avanzare dell’età, il tuo corpo crea meno di questo utile elemento costitutivo e potresti iniziare a notare i segni di questo normale rallentamento se avverti rughe o dolori articolari.

Significa che gli integratori di collagene sono la fonte della giovinezza?

No. Non sono una pozione magica.

Ma ci sono alcune prove scientifiche che l’assunzione di collagene extra può aiutarti.

Cos’è il collagene?

E’ una proteina fondamentale che fornisce struttura alle parti del tuo corpo. Crea una struttura rigida tra le cellule della pelle, le ossa, la cartilagine e i tendini. Fornisce anche struttura ai tuoi organi, muscoli e arterie.

Quali tipi di collagene ci sono?

In totale ce ne sono 28 tipi diversi che si distinguono per composizione, struttura e funzione. I più importanti sono i tipi I, II e III:

  • tipo I – rappresenta il 90% del collagene presente nell’organismo e fornisce la struttura a pelle, ossa, tendini, cartilagini, denti e tessuto connettivo.
  • tipo II – questo collagene, definito anche nativo, si trova nella cartilagine elastica a livello delle articolazioni, ed ha lo scopo di ammortizzare gli urti.
  • tipo III – ha la principale funzione di supportare muscoli, organi e arterie.

Se hai una carenza di vitamina C o determinate condizioni mediche (come l’osteogenesi imperfetta -fragilità scheletrica- o la sindrome di Ehlers-Danlos cioè ipermobilità articolare, la produzione di collagene del tuo corpo potrebbe essere compromessa.

Il collagene è importante, ma l’età, l’alimentazione, i fattori ambientali e le malattie possono influenzare il modo in cui il tuo corpo lo produce.

La carenza di produzione di collagene, da parte dell’organismo, può comportare:

  • Perdita o assottigliamento dei capelli;
  • Cellulite;
  • perdita della lucentezza e del colore naturale della pelle;
  • Occhiaie e borse sotto gli occhi accentuate;
  • Dolori alle giunture;
  • Rash cutanei;
  • Debolezza muscolare;
  • Mal di testa.

È qui che entrano in gioco gli integratori di collagene.

Ecco una carrellata di ciò che i ricercatori hanno scoperto su come può aiutare un’integrazione di collagene:

  1. Aiuta la tua pelle ad essere più lucida e piena.

La perdita di collagene porta al cedimento caratteristico e alle rughe associate all’invecchiamento. Livelli più bassi di acido ialuronico significano anche che sperimenterai una pelle più secca, che non è una grande barriera tra la tua carne tenera e il mondo esterno.

L’ uso di prodotti topici con peptidi di collagene (o idrolizzati) migliora la funzione della pelle come barriera per trattenere le cose buone e quelle cattive. Possono anche aiutare il tuo corpo a produrre collagene e acido ialuronico.

Uno studio del 2015 suggerisce che l’assunzione di integratori di peptidi di collagene potrebbe ridurre le rughe e aumentare l’idratazione della pelle. Dopo solo 4 settimane, la pelle presentava più collagene e una minore rottura della rete di collagene.

In un altro studio del 2015 , anche una bevanda contenente collagene, vitamine e minerali si è dimostrata promettente. Ha contribuito a ridurre la profondità delle rughe del viso e a migliorare l’idratazione e l’elasticità della pelle nelle donne in postmenopausa.

Gli studi in corso stanno esplorando i meccanismi nutrizionali coinvolti nel miglioramento della fisiologia e dell’aspetto della pelle.

  1. Promuove una cartilagine sana per articolazioni comode

L’idrolizzato di collagene (noto anche come peptide di collagene) stimola la produzione di collagene nella cartilagine e in altri tessuti. L’osteoartrite è una condizione degenerativa che provoca dolore e perdita di funzionalità delle articolazioni.

In una revisione del 2016 di nove studi (su esseri umani, animali e cellule umane in laboratorio), i ricercatori hanno concluso che l’idrolizzato di collagene potrebbe aiutare con l’osteoporosi e l’osteoartrite. Può anche aumentare la densità minerale ossea, proteggere la cartilagine e alleviare il dolore.

  1. Rinforza i muscoli

In uno studio del 2015 con 53 partecipanti maschi adulti più anziani, i soggetti hanno assunto integratori di collagene e hanno fatto un programma di allenamento di resistenza 3 volte a settimana per 12 settimane.

Il gruppo di test ha aumentato la massa corporea magra e la forza muscolare, diminuendo la massa grassa.

Ma non funziona solo per le persone anziane. Uno studio del 2019 su 77 donne in premenopausa ha avuto risultati simili.

I partecipanti che hanno assunto collagene durante l’allenamento della forza per 12 settimane hanno avuto guadagni in massa magra e forza superiori a quelli del gruppo placebo.

Un altro studio del 2019 su 57 giovani uomini attivi ha mostrato un aumento della massa muscolare dopo 12 settimane di integratori di collagene e allenamento di resistenza.

  1. Previene l’aterosclerosi

L’aterosclerosi è una condizione causata dall’accumulo di placca sulla parete interna di un’arteria. Di solito non ha sintomi fino alla rottura di una placca che potrebbe essere pericolosa per la tua vita.

Come potrebbe avvenire questo tipo di rottura? Il collagene può svolgere un ruolo. Se il collagene intorno alla placca diventa meno resistente alla tensione, la placca diventa meno stabile e le placche con più collagene sono meno vulnerabili alla rottura.

Uno studio del 2017 ha indicato che gli integratori di tripeptidi di collagene possono aiutare a prevenire e curare l’aterosclerosi. Nello studio, 32 soggetti sani hanno assunto l’integratore ogni giorno per 6 mesi. I loro rapporti tra colesterolo HDL (“buono”) e colesterolo LDL (“cattivo”) sono migliorati insieme ad altri marker per l’aterosclerosi.

  1. Riduce il dolore

In uno studio del 2017 , 139 atleti con dolore al ginocchio hanno assunto peptidi di collagene o un placebo per 12 settimane.

I partecipanti che assumevano peptidi di collagene avevano dolore meno intenso durante l’attività e avevano bisogno di meno interventi aggiuntivi (come terapia fisica o impacchi di ghiaccio) per trattare il loro dolore.

Inoltre, uno studio del 2021 su 90 persone di età compresa tra 40 e 65 anni ha rilevato che un integratore di collagene riduceva il dolore articolare e la rigidità meglio di un placebo.

  1. Costruisce le tue ossa

L’osteoporosi è una malattia che causa una riduzione della massa ossea e ciò può rendere le ossa fragili. Ma è possibile combattere questa condizione.

Una revisione del 2016 della ricerca su esseri umani, animali e cellule umane nei laboratori ha concluso che gli integratori di collagene possono essere utili per l’osteoporosi.

In uno studio del 2018 , 131 donne in postmenopausa hanno assunto un integratore giornaliero di collagene per 12 mesi. Hanno visto un aumento significativo della densità minerale ossea nelle loro spine e femori. Lo studio ha anche riscontrato un miglioramento negli indicatori che suggeriscono una migliore formazione ossea e un ridotto deterioramento osseo.

  1. Rinforza le tue unghie

Un piccolo studio del 2017 con 25 partecipanti suggerisce che l’assunzione di peptidi di collagene per via orale può aiutare le unghie a crescere più velocemente e renderle meno soggette a rotture.

Fonte: Steve Zanardi- Coral Club

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il   parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai   consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Letteratura scientifica

Effetti dell’integrazione di collagene idrolizzato su allenamento muscolare.

Ruolo anti-infiammatorio nell’artrite post-traumatica.

Miglioramenti sulla pelle via integrazione orale.

Uno studio sugli effetti sulla pelle.

Capacità anti-invecchiamento del collagene.

Effetti positivi sulle giunture degli atleti.

Ruolo del collagene idrolizzato nella salute delle ossa e dei legamenti.

Gli effetti sulla salute dei muscoli.

Bibliografia

Marine collagen: a promising biomaterial for wound healing, skin anti-aging, and bone regeneration. Mar Drugs. 2022 Jan 10;20(1):61.

Effects of hydrolyzed collagen supplementation on skin aging: a systematic review and meta-analysis. Int J Dermatol. 2021 Dec;60(12):1.449-1.461.

Oral supplementation with hydrolyzed fish cartilage improves the morphological and structural characteristics of the skin: a double-blind, placebo-controlled clinical study. Molecules. 2021 Aug 12;26(16):4.880.

A randomized, triple-blind, placebo-controlled, parallel study to evaluate the efficacy of a freshwater marine collagen on skin wrinkles and elasticity. J Cosmet Dermatol. 2021 Mar;20(3):825-834.

Collagen supplementation for skin health: a mechanistic systematic review. J Cosmet Dermatol. 2020 Nov;19(11):2820-2829.