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Antiossidanti e sistema immunitario

Il sistema immunitario è particolarmente sensibile allo stress ossidativo. Le cellule immunitarie fanno molto affidamento sulla comunicazione cellula-cellula, in particolare tramite i recettori di membrana, per funzionare in modo efficace.

Le membrane cellulari sono ricche di acidi grassi polinsaturi che, se perossidati, possono portare a una perdita di integrità della membrana, alterazione della fluidità e provocare alterazioni nella segnalazione intracellulare e nella funzione cellulare.

È stato dimostrato che l’esposizione a ROS può condurre a una riduzione dell’espressione dei recettore di membrana. Inoltre, la produzione di ROS da parte delle cellule immunitarie fagocitiche può danneggiare le cellule stesse, se non sufficientemente protette dagli antiossidanti.

Una condizione di stress ossidativo è stata a lungo associata ad una maggiore suscettibilità alle malattie infettive: si ritiene che l’aumento della gravità e la suscettibilità alle malattie infettive sia il risultato di una ridotta risposta immunitaria conseguente a un cattivo bilancio tra ROS e antiossidanti, inducendo una meno efficace capacità di gestione della malattia infettiva.

Immaginando l’equilibrio tra specie radicaliche e antiossidanti come una bilancia a due piatti, con ROS da una parte e antiossidanti dall’altra, si ritiene che “ribaltare” l’equilibrio a favore del “piatto ROS” sia uno dei principali fattori che contribuiscono alla patogenesi di numerosi disturbi degenerativi come il cancro, malattie autoimmuni, cardiovascolari e al processo di invecchiamento in generale.

 

Notevoli miglioramenti della funzione immunitaria sono stati osservati in soggetti anziani a seguito di integrazione con nutrienti antiossidanti, ma esistono prove crescenti che tali effetti possono essere osservati anche in soggetti giovani sani.

L’associazione tra diete ricche di nutrienti antiossidanti e una ridotta incidenza di cancro sono state osservate in numerosi studi epidemiologici ed è stato suggerito che un’attivazione del sistema immunitario da parte degli antiossidanti potrebbe, almeno in parte, giustificare tale evidenza.

Ragion per cui può risultare cruciale mantenere l’equilibrio tra specie radicaliche e ROS tramite l’impiego di antiossidanti, al fine di rallentare, se non prevenire, l’insorgenza di molti disturbi legati all’età.

Un sistema immunitario “vigile” e “ben regolato” è determinante per salvaguardare la salute dell’organismo e prevenire la patogenesi di malattie cronico-degenerative, infezioni virali e batteriche.

ACIDO ASCORBICO (VITAMINA C)

L’acido ascorbico (noto anche come vitamina C) è un micronutriente essenziale per l’uomo, con funzioni pleiotropiche legate alla sua capacità di donare elettroni. È un potente antiossidante e cofattore di una famiglia di enzimi biosintetici e regolatori genici della monossigenasi e della diossigenasi: sono coinvolti nella sintesi di collagene, carnitina, catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e ormoni peptidici (vasopressina), oltre a svolgere un ruolo di rilievo nella trascrizione genica e nella regolazione epigenetica.

La vitamina C contribuisce alla difesa immunitaria supportando varie funzioni cellulari del sistema immunitario innato e adattivo, regolando l’attivazione sia della risposta cellulare che umorale, sostiene la funzione della barriera epiteliale contro i patogeni e promuove l’attività scavenger della pelle, proteggendo quindi potenzialmente dallo stress ossidativo ambientale.

La vitamina C si accumula nelle cellule fagocitiche, come i neutrofili, e può migliorare la chemiotassi, la fagocitosi, la generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e infine l’uccisione microbica. È anche necessaria per l’apoptosi e l’eliminazione dei neutrofili esauriti dai siti di infezione da parte dei macrofagi, riducendo così la necrosi/NETosi e il potenziale danno tissutale. Il ruolo della vitamina C nei linfociti è meno chiaro, ma è stato dimostrato che migliora la differenziazione e la proliferazione delle cellule B e T, probabilmente grazie ai suoi effetti sulla regolazione genica.

La carenza di vitamina C provoca un’immunità compromessa e una maggiore suscettibilità alle infezioni.

A loro volta le infezioni hanno un impatto significativo sui livelli di vitamina C per l’aumento dell’infiammazione e del fabbisogno metabolico. L’integrazione con vitamina C favorisce la prevenzione e la cura delle infezioni respiratorie e sistemiche. La prevenzione profilattica dell’infezione richiede assunzioni dietetiche di vitamina C che forniscano livelli plasmatici almeno adeguati, se non saturi (cioè, 100-200 mg/die), che ottimizzano i livelli di cellule e tessuti.

PROANTOCIANIDINE (OPC)

Le proantocianidine oligomeriche, anche note come OPC, sono sostanze antiossidanti appartenenti al gruppo dei flavonoidi, ovvero polifenoli metaboliti secondari delle piante. Alcuni flavonoidi sono in grado di inibire la lipoossigenasi altri, come la luteolina e la galangina, sono in grado di inibire la cicloossigenasi. Si ha in questo modo una doppia inibizione sulla cascata dell’acido arachidonico (antinfiammatorio e antiaggregante).

Esplicano importante attività antiossidante di cui sono ipotizzati due meccanismi: chelazione di metalli di transizione (in particolare ferro e rame) e inattivazione dei radicali liberi. In sinergia con la vitamina C, gli OPC funzionano come antiossidanti per l’acido ascorbico, probabilmente perché chelano il rame ed altri metalli, ritardando così la sua conversione a deidroascorbato; agiscono come accettori di radicali liberi, poiché quest’ultimi sono responsabili dell’ossidazione dell’ascorbato; aumentano l’assorbimento intestinale dell’acido ascorbico.

OLEUROPEINA DELL’OLEA EUROPAEA

Le proprietà farmacologiche dell’olio d’oliva, del frutto dell’olivo e delle sue foglie sono state riconosciute come componenti importanti della medicina e una dieta sana grazie al contenuto fenolico. Tra i composti fenolici che si trovano in tutte le parti della pianta di olivo il più importante è indubbiamente l’oleuropeina. Essa, come tutte le fitoalessine, ha diverse proprietà farmacologiche:
antiossidante
– antinfiammatora
– anti-aterogenica
– anti-cancro
– antimicrobici
– antivirali

Inoltre, l’oleuropeina ha dimostrato di essere cardioprotettiva[41] e ha dimostrato di esibire attività anti-ischemiche e ipolipidemizzante[42]. Azione antinfettiva. L’oleuropeina ha dimostrato possedere una forte attività antimicrobica nei confronti di batteri Gram-negativi, Gram-positivi e micoplasma. Strutture fenoliche simili all’oleuropeina sembrano produrre questo effetto antibatterico danneggiando la membrana batterica e/o degradando i peptidoglicani cellulari.

L’attività antinfettiva si esplica anche nei confronti dei virus: gli studi hanno evidenziato potenti attività antivirali contro Epstein-Barr Virus (EBV), virus dell’epatite, rotavirus, rinovirus, parvovirus canino e virus della leucemia felina. Gli studi hanno anche dimostrato che l’oleuropeina mostra una significativa attività antivirale contro il virus respiratorio sinciziale e il virus para-influenza.

Azione antiossidante

L’oleuropeina riduce i livelli intracellulari di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e la quantità di proteine ossidate. È importante sottolineare che le colture cellulari trattate con oleuropeina presentano un ritardo nella comparsa della morfologia della senescenza.

Azione Ipoglicemizzante

L’azione antidiabetica dell’oleuropeina è supportata da recenti ricerche sperimentali e da studi clinici: la somministrazione giornaliera di circa 50 mg del polifenolo per 12 settimane a un gruppo di soggetti di mezza età, sovrappeso e, pertanto a rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2, ha ridotto la glicemia e migliorato sia la secrezione che la sensibilità all’insulina. A livello dei tessuti periferici, l’effetto sulla riduzione della resistenza all’attività insulinica appare essere basato su meccanismi comuni a quelli ipotizzati per la metformina.

Azione neuroprotettiva

Gli effetti anti-neurodegenerativi sono stati oggetto di una serie di studi effettuati sia su cellule neuronali in coltura che su animali modello, in situazione cerebrale simile a quella presente nel morbo di Alzheimer, la principale forma di demenza associata all’invecchiamento nell’uomo. Questi effetti, che mostrano una chiara dose-dipendenza, almeno in parte, essere ricondotti alla mobilizzazione del calcio dai depositi intracellulari con la conseguente attivazione di segnali che risultano nell’attivazione dell’autofagia.

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Micoterapia

Il termine “Funghi” non identifica una categoria tassonomica. Questo termine dovrebbe indicare, secondo la definizione di Chang e Miles, “un macrofungo con un corpo fruttifero distintivo che può essere sia ipogeo o epigeo, grande abbastanza per essere visto ad occhio nudo ed essere raccolto con le mani”(1).

I funghi costituiscono almeno 14.000 specie conosciute, numero che può arrivare forse fino a 22.000.

Il numero di specie di funghi sulla terra è stimato essere approssimativamente intorno a 140.000, il che suggerisce che solo il 10% sono noti. Supponendo che la percentuale di funghi utili tra i funghi sconosciuti e non esaminate sarà solo il 5%, ciò implica che 7.000 specie ancora sconosciute potrebbero essere benefiche per l’umanità(2).

Anche tra le specie note la percentuale di funghi saggiate è molto bassa.

L’utilizzo dei funghi per il benessere dell’organismo, ha iniziato a prendere sempre più piede anche nel sistema occidentale; molte cose devono essere ancora scoperte, molte ricerche devono ancora essere effettuate, ma ciò che sappiamo sul loro conto e sul benessere che possono apportare alla nostra salute è di certo di buon auspicio.

 

I funghi più studiati in questo campo, ad oggi, sono:

– Agaricus blazei Murrill

– Cordyceps sinensis

– Coriolus versicolor

– Ganoderma lucidum

– Grifola frondosa

– Lentinula edodes

I loro composti bioattivi, soprattutto i polisaccaridi, i beta-glucani e i triterpeni, sono molto studiati e sembrano possedere importanti attività antibatterica e antivirale.

AZIONE ANTIBATTERICA

I funghi necessitano di composti antibatterici e antimicotici per sopravvivere nel loro ambiente naturale; non sorprende quindi che composti antimicrobici, con attività più o meno forte ed efficace, potrebbero essere isolati da diversi funghi che potrebbero essere di beneficio per l’uomo(3). Ad esempio, l’acido ossalico è l’agente responsabile dell’effetto antimicrobico svolto dalla Lentinula edodes contro lo Staphylococcus aureus e altri batteri(4). Gli estratti etanolici di questo fungo possiedono attività antiprotozoaria contro il Paramecium caudatum(5).

AZIONE ANTIVIRALE

Diversi triterpeni estratti da Ganoderma lucidum (cioè Ganoderiol F(6), Ganodermanontriol(7), acido Ganodermico B(8)) sono agenti antivirali attivi contro il virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1). È stato calcolato che la concentrazione minima di Ganoderiol F e Ganodermanontriol, per completa l’inibizione dell’infezione da HIV-1 ad effetto citopatico in cellule MT-4, è di 7,8 microgrammi/ml.
È stata segnalata un’attività anti-HIV del terreno di coltura del micelio di Lentinula edodes (Shiitake) e della lignina idrosolubile di questo fungo(9,10). Il Lentinano solfato, estratto dallo Shiitake, ha completamente impedito l’effetto citopatico HIV-indotto(11). I polisaccaridi legati alle proteine PSK e PSP isolate da Coriolus versicolor (o Trametes versicolor) è stato trovato possedere un effetto antivirale in vitro sul virus dell’HIV e il citomegalovirus(12). Oltre l’efficace immunostimolazione operata da questi composti che caratterizzano il fungo, altri effetti svolti dai complessi polisaccaride-proteina contribuiscono all’attività antivirale, ad esempio all’inibizione del legame della glicoproteina 120 (gp120) dell’HIV-1 al recettore CD4 immobilizzato e all’inibizione dell’attività della trascrittasi inversa del virus(13). Inoltre, la Frazione D (MD-fraction) estratta dalla Grifola frondosa (Maitake) è stata testata in un trial a lungo termine in 35 pazienti affetti da HIV. L’85% di questi, dopo somministrazione della frazione estratta, ha segnalato un maggiore senso di benessere per quanto riguarda i vari sintomi e le malattie secondarie opportunistiche causate dall’HIV. Venti pazienti hanno mostrato un aumento della conta delle cellule CD4+ di 1,4-1,8 volte e otto pazienti una diminuzione di 0,8-0,5 volte(14).
Questo dimostra la possibile azione che i vari funghi possono avere in questo campo. Ovviamente bisogna sempre avere il parere di uno specialista medico e non eseguire mai di proprio conto un possibile piano di cura, questo peggiorerà solamente il decorso della malattia. È importante, inoltre, informarsi sull’origine, la coltivazione e i metodi di produzione dei funghi e dei loro estratti: funghi non biologici e non lavorati con le metodiche opportune possono causare gravi intossicazioni, reazioni allergiche anche gravi e provocare un peggioramento nella patologia.

Sono stati valutati vari funghi ad azione antivirale, in particolare:

– Inonotus obliquus (Chaga)
Contrasta lo stress ossidativo aberrante derivante dall’attività immunitaria conseguente a infezione virale acuta.
– Agaricus blazei Murrill (AbM)
La somministrazione di ABM ha portato alla negativizzazione degli indici di attività virale in pazienti con epatite B cronicizzata.
– Lentinus edodes (Shiitake)
Agisce antagonizzando le replicazione sia di RNA-virus che DNAvirus, in particolare: herpes, encefalite, poliovirus, morbillo, parotite, HIV.
– Grifola frondosa (Maitake)
Ha un effetto antivirale nei confronti del virus dell’epatite B. E’ utile nel trattamento dell’HIV perché protegge i linfociti T dalla distruzione, ritardando il progredire della malattia.
– Ganoderma lucidum (Reishi)
E’ utile per il suo effetto di stimolo immunologico che si esplica soprattutto in soggetti che si ammalano spesso per virosi in relazione ad uno stato di deficit immunologico fisiologico (età) o iatrogeno. L’azione antivirale diretta si esplica nei confronti di RNA-virus: due terpenoidi specifici hanno evidenziato la capacità di interagire con la neuraminidasi e inibire l’attività di rilascio della struttura virale neoformata.

 

FONTI BIBLIOGRAFICHE

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colostro di capra

Il colostro di capra è la prima secrezione delle ghiandole mammarie durante la gravidanza o dopo il parto. È costituito da acqua, grassi, carboidrati, immunoglobuline e fattori di crescita. Il colostro è il mezzo mediante il quale la madre trasmette al neonato le proprie difese immunitarie ed è molto importante per proteggerne la salute intestinale.

 

Nel colostro, oltre agli anticorpi (immunoglobuline secretorie IgA), alle cellule immunitarie (macrofagi, neutrofili, linfociti ecc.) e agli importantissimi fattori di crescita epiteliale, sono presenti le prostaglandine (PG) che hanno una importante funzione protettiva dell’apparato digerente ed intervengono nella liberazione degli enzimi e nella regolazione dell’acidità. Il colostro di capra contiene inoltre vitamine – in particolare A, E, B12, ma anche D e pro vitamina A (betacarotene). Per quanto riguarda i minerali è invece ricco di zolfo – importante per la riparazione dei tessuti e la sintesi con il collagene – e il ferro contenuto risulta particolarmente assorbitile grazie alla lattoferrina: una proteina antivirale, antibatterica e antinfiammatoria. La lattoferrina rilascia ferro nei globuli rossi aumentando così l’ossigenazione dei tessuti e ne priva i batteri che lo utilizzano per la replicazione.

La capra è in assoluto l’animale con le difese immunitarie più alte presente in natura. Essa riesce infatti  a sopravvivere ai veleni degli animali più letali (ragni, serpenti ecc.) senza bisogno di alcun aiuto esterno. Secondo gli studi effettuati, è proprio grazie al colostro che questo patrimonio immunitario viene trasmesso alle nuove generazioni.

L’assunzione di colostro può essere di aiuto:

  • nei casi di disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari
  • per rinforzare il sistema immunitario
  • per l’attività sportiva
  • per combatte l’invecchiamento precoce
  • per facilitare la riparazione dei tessuti
  • per stimolare la produzione di particolari enzimi

funghi

Funghi medicinali: quasi per ogni disturbo è nato un fungo!

Né piante né animali, ma esseri viventi peculiari, da poco inseriti in un regno a parte denominato appunto regno dei funghi. Organismi che, si è scoperto, svolgono un ruolo essenziale nell’equilibrio dell’ambiente ma anche per la salute dell’uomo. I funghi esercitano infatti un’azione rigenerativa, sia per l’ecosistema che per l’organismo umano.

Reishi
Il Reishi, noto anche con il suo nome scientifico, Ganoderma lucidum, è un fungo saprofita della quercia e del castagno. È uno dei funghi orientali più̀ noti ed apprezzati. È conosciuto anche come “fungo della vita eterna”. Ha la proprietà di rinforzare le difese dell’organismo, inoltre i suoi polisaccaridi hanno un’azione immunomodulatoria, per questo ha la capacità di migliorare la funzione immune. È un fungo adattogeno, ha proprietà antiossidanti, rilassanti, e come detto è un ottimi supporto per il sistema immunitario. Inoltre il Reishi esplica un’azione antinfiammatoria e può essere utile anche nel trattamento delle problematiche allergiche.

Cordyceps
Anche questo fungo,il Cordyceps sinensis, è un adattogeno. Ha la proprietà di aiutare il corpo a sfruttare meglio l’ossigeno. Per questo motivo può essere consigliato per migliorare la resistenza fisica e per i periodi di convalescenza da malattia.
Inoltre, Cordyceps è un ottimo supporto per il trattamento di tutti i tipi di debolezza, rafforza il sistema immunitario ed ha un’azione anti-invecchiamento.
Recenti studi hanno anche riconosciuto al Cordyceps proprietà stimolanti del sistema immunitario e proprietà̀ antibatteriche e antivirali.

Maitake
Il Maitake, o Grifola frondosa, ha proprietà toniche adattogene, con la capacità di ristabilire l’armonia dell’organismo dopo uno stress fisico e mentale. Inoltre, in Giappone viene assunto come integratore alimentare per rinforzare le difese immunitarie. Ne beneficiano particolarmente le persone debilitate e che si ammalano frequentemente. Il Maitake è anche chiamato “Re dei funghi” grazie ad una miscela di betaglucani, conosciuti come Frazione-D e MD, in grado di stimolare in modo significativo il sistema immunitario, inibendo anche la crescita tumorale.
Al Maitake è, inoltre, riconosciuta la capacità di ridurre i principali fattori di rischio della sindrome metabolica: glicemia e trigliceridi elevati, valori bassi colesterolo “buono” (HDL), ipertensione, obesità a mela, alti valori di acidi urici.

Shiitake
Lo Shiitake o Lentinus edodes, è forse uno dei più noti funghi medicinali, molto utilizzato ed apprezzato anche nella cucina macrobiotica. Sui tratta infatti di un fungo nutriente con molte proprietà nutrizionali, che svolge azione tonificante, antiage dell’intero organismo. Alcuni studi scientifici hanno verificato un’azione preventiva nei confronti di alcuni tumori

Agaricus (ABM)
Il fungo Agaricus blazei murill è originario del Brasile ed è molto utilizzato anche in oriente nell’ambito delle terapie naturali. Svolge funzione immunostimolante. Inoltre, ha proprietà antiossidanti ed è un coadiuvante del fisiologico metabolismo dei carboidrati. Migliora le naturali difese dell’organismo.

Coriolus
Coriolus versicolor ha un effetto di potenziamento del sistema immunitario (aumenta le difese cellulari di 1° livello (Th1), che sono la linea difensiva più importante contro i batteri, composto da globuli bianchi, linfociti naturali killer, macrofagi; aumenta le difese anticorpali, di 2° livello (Th2), la linea difensiva che interviene, per potenziare l’azione immunitaria in generale o quando serve l’intervento degli anticorpi). Stimola le difese dell’ospite soprattutto nei confronti di malattie virali. Questo fungo è un componente fondamentale dell’armamentario della medicina tradizionale asiatica. Negli anni 80 il governo Giapponese ha approvato l’uso di estratti di questo fungo (PSK e PSP) come supporto al trattamento di varie forme tumorali.

Hericium erinaceus
L’Hericium è un fungo raro considerato una prelibatezza anche se un pò coriaceo, si sviluppa preferibilmente su alberi di quercia ancora vivi oppure faggio, noce, platano e altre latifoglie. È un fungo parassita, il corpo fruttifero somiglia al corpo di una scimmia per cui in Asia è chiamato testa di Scimmia. Contiene potassio, zinco, ferro, germanio, selenio e fosforo. Ricco di amminoacidi essenziali e contiene ß-glucani e vari polisaccaridi. Utilizzato storicamente nella medicina tradizionale cinese (MTC) per migliorare la digestione e le intolleranze alimentari.

Polyporus umbellatus
Fungo commestibile che cresce in Europa e in Asia su terreni boschivi costituiti da querce e faggi, in ammassi anche di oltre 20 kg, di colore marrone chiaro. In Medicina Tradizionale Cinese il Polyporus è molto utilizzato come diuretico naturale e tali sue proprietà sono state confermate dalla ricerca medica moderna. n particolare stimola l’escrezione urinaria di sodio e cloro senza però perdita di potassio, grazie alla sua funzione drenante migliora la stasi linfatica ed aumenta l’eliminazione dei liquidi attraverso le urine.

Coprinus
Fungo commestibile comune in tutto il mondo che cresce a gruppi in prati o luoghi insoliti come il verde urbano e con l’invecchiamento assume un colore bluastro ed è per questo comunemente chiamato Fungo dell’Inchiostro. Molto interessante dal punto di vista benefico perché contenente vit.C, D, B (soprattutto Niacina), E, minerali, potassio (in grande quantità), calcio, vanadio, ferro, rame, zinco, molte proteine e 20 amminoacidi tra cui 8 essenziali. Grazie al contenuto di vanadio il Coprinus è un fungo che in MTC è usato prevalentemente come supporto ipoglicemizzante.

Auricularia
Comune fungo commestibile sessile, con brevissimo gambo a forma di orecchio, di colore rosso-brunasco scuro, cresce su vecchi alberi morti o su parti morte di alberi vivi. In Oriente viene spesso aggiunto ai vari piatti, non tanto per il sapore ma per la credenza tradizionale che migliori respirazione, circolazione ed in generale il benessere. Oltre a molte vitamine e polipeptidi, il fungo contiene importanti minerali, quali: potassio, calcio, magnesio, rame e silicio.

Pleurotus ostreatus
Si tratta di un fungo commestibile dalla carne bianca, incorporato in un corpo bianco, grigio o marrone, senza piedi e con una forma che ricorda un ostrica e può raggiungere i 25 cm di diametro. La sua carne è molto apprezzata sia per il suo gusto sia per la sua fragranza, in Occidente come in Oriente . Nutrizionalmente, oltre al suo contenuto proteico, si evidenzia per la relativa abbondanza di vitamine del gruppo B, vitamina D e zinco. Ampiamente impiegato in Cina come rilassante muscolare e soprattutto contro contratture e tendiniti. È anche usato per il mal di schiena e dolori muscolari in generale.

Chaga
Il chaga e’ un fungo terapeutico conosciuto e utilizzato dai popoli siberiani da tempi remoti. Il termine (traslitterazione dal cirillico caga – in occidente piu’ diffuso come chaga) deriva dalla lingua dei Komi-Permiacchi, una minoranza etnica che si era insediata in Siberia nella valle del fiume Kama, ad ovest degli Urali. In lingua Komi con il termine tšak venivano un tempo designati tutti o funghi legnosi e spugnosi che crescono sugli alberi. Oggi invece con il nome “chaga” si intende solo una specie di questi funghi, piu’ precisamente l‘inonotus obliquus, famoso in tutta la Russia e ora anche al di la’ dei suoi confini grazie alle sue proprieta’ terapeutiche e nella fattispecie antitumorali.
Il chaga si riproduce tramite spore, che germinano infiltrandosi nelle zone danneggiate della corteccia di alberi vivi e formano col tempo un’escrescenza legnosa. Ama il clima freddo e nella maggiorparte dei casi cresce sul tronco delle betulle per questo viene comunemente chiamato “fungo nero di betulla”.

I funghi medicinali sono catalizzatori di tossine ed anticrittogamici. Perció i funghi di bosco o funghi che crescono spontanei sul territorio non possono essere utilizzati come terapici perché sono giá caricati con tossine dal fondo dove crescono e dall´inquinamento.

Nella scelta di prodotti micoterapici, i funghi medicinali e per un’alimentazione sicura è necessario porre al venditore domande in merito ai punti qui di seguito:
• I funghi sono certificati di produzione biologica?
• Dove si trova la coltivazione?
• Dov’è lavorato il prodotto?
• Ci sono informazioni sui metodi di essiccazione?
• Ci sono informazioni sulla lavorazione?
Controllate sempre la provenienza dei funghi terapici.

Per maggiori informazioni visita anche la pagina MICOTERAPIA o QUI

Long Life

Il Long Life contribuisce a migliorare in maniera significativa la longevità del corpo, a  rigenerare gli organi e ripara il DNA e RNA danneggiati, migliorando la salute e la progressione all’evoluzione del nostro organismo in maniera naturale e sicura, con la miglior forma Colloidale Atomica attualmente sul mercato. Nessun accumulo nei tessuti massima penetrazione ed espulsione fisiologia (non carica i Reni). Le persone che hanno provato questo prodotto sono rimaste estasiate dai molteplici benefici avuti. Oro Rame e Argento sono le basi della Medicina Naturale Cinese di 5000 anni fa e ha un ruolo di primaria importanza nella Medicina Naturale Ayurvedica Indiana. Il prodotto si presenta in flaconi da 50 ml con gradazioni da 500 ppm,1000 ppm, 2000 ppm. Ottimo nel trattamento di Artriti, Artrosi, Artrite reumatoide, etc.

L’argento è efficace contro oltre 700 patologie, privo di effetti collaterali è un ottimo rimedio naturale, Anti radicali liberi, antibiotico naturale, antifungino, antinfiammatorio, antiparassitario, decongestionante delle mucose, antiossidante.

L’Oro migliora la capacità di apprendimento, rendendola più veloce; migliora notevolmente l’autostima, la vista, migliora l’energia, l’attenzione, la capacità di concentrazione e di meditazione, la stabilità emotiva, aumenta la libido, riduce lo stress e l’ansietà, riduce, fino ad eliminarla, la depressione, riduce il dolore causato da artrite, riduce il senso di stanchezza, migliora la coordinazione cervello-mano-occhio con migliori risultati in campo sportivo.

Il Rame viene usato per curare: calvizie, bruciature, artriti, parassiti, infezioni virali e batteriche, può uccidere oltre 600 microbi, viene usato per stabilizzare il flusso sanguigno nel corpo, aumenta le funzioni circolatorie, viene usato per pulire e disinfettare le ferite, stimola i processi metabolici. Viene usato per disturbi legati alla denutrizione e alla cattiva circolazione. È considerato un giusto rimedio per disturbi renali spasmodici e crampi formi.

A chi è consigliato?

Essendo un mix di prodotti è consigliato a tutti per riportare l’organismo ad uno stato di equilibrio psicofisico generale. Nello specifico è adatto a coloro che soffrono una condizione di privazione energetica, poca vitalità, spossatezza, scarsa memoria, senso di rinuncia, difficoltà a concentrarsi e vivere il momento presente. Per chi soffre di insonnia, irrequietezza, agitazione, ansia generalizzata o ha subito un trauma da cui non riesce a riprendersi. Il Long Life dona quella spinta necessaria a riprendere in mano la propria vita incrementando energia e vitalità.

Dopo 15 anni di ricerca e studi proponiamo il prodotto più performante in commercio che si differenzia da tutti gli altri per la miglior forma colloidale realizzata con particelle della dimensione di un Atomo.

 

Programma Antimicotico Detossificante

 Il Programma Antimicotico Detossificante è mirato a ristabilire l’eubiosi intestinale e l’omeostasi dell’intero organismo contrastando l’infezione di funghi patogeni opportunisti, simbionti in condizioni fisiologiche, come la Candida albicans.

Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da forte stress e ritmi frenetici, cattiva alimentazione, abuso delle terapie farmacologiche, scarsa attività fisica e ambiente fortemente inquinato, è la causa principale delle malattie cronico-degenerative e di tutto ciò che comportano, accomunate da un unico fattore: l’infezione micotica che altera l’omeostasi dell’organismo.  

Alterazioni del sistema immunitario, malattie metaboliche come diabete, trattamenti farmacologici per lunghi periodi (antibiotici, cortisoni e immunosoppressori) stress e scorretto regime alimentare caratterizzato da eccessivo consumo di zuccheri semplici, lieviti industriali e prodotti raffinati, sono importanti fattori predisponenti di infezione micotica sistemica.

I lieviti da Candida sono comunemente presenti nel cavo orale e nell’intestino degli esseri umani e la loro crescita è normalmente limitata dal sistema immunitario e da altri microrganismi che occupano le stesse nicchie nell’organismo. È in grado di produrre fino a 80 diversi tipi di tossine (tra le più importanti e dannose ricordiamo l’ammoniaca, l’acetaldeide, l’acido tartarico e numerose aflatossine) e, a partire da un’infezione locale a livello intestinale, può arrivare ad infestare vari distretti corporei, sviluppando un’infezione sistemica nota come candidemia che si verifica con l’ingresso delle micotossine nel flusso sanguigno.

Le micotossine prodotte da funghi patogeni provocano infiammazione della mucosa intestinale, impedendo all’organismo di assorbire correttamente i nutrienti (sindrome da malassorbimento) e causando un’alterazione della permeabilità intestinale (Leaky Gut Syndrome), della composizione del microbiota (disbiosi) e iperattivazione del sistema immunitario (autoimmunità e ipersensibilità).

Inoltre, attraverso il flusso ematico arrivano al fegato dove si accumulano, abbassando la barriera antiossidante (riduzione del livello di GSH), innalzando il livello delle transaminasi (ALT e AST) e alterando il flusso biliare (malassorbimento dei grassi che si traduce in feci poco formate e ricche di muco).

Non da meno, attraverso l’intestino, queste tossine possono andare ad interferire con la funzionalità del Sistema Neurovegetativo e provocare sintomi comuni quali insonnia, stanchezza cronica, irritabilità, mal di testa e depressione.

Prima di impostare una qualsiasi terapia, sia farmacologica che con l’impiego di adiuvanti fito e micoterapici naturali, iniziare un Programma Antimicotico Detossificante rappresenta una premessa indispensabile per migliorare e/o sinergizzare la terapia stessa: i farmaci impiegati per contrastare le infezioni micotiche e le patologie infiammatorie associate sono degli immunosoppressori che favoriscono la proliferazione della candida e di altri patogeni fungini, essi stessi causa di una condizione di immunodepressione (con attivazione del pattern TH2 pro-infiammatorio), creando un circolo vizioso sinergico che favorisce una proliferazione di carattere sistemico.

Il nostro sistema immunitario è potente mediatore del nostro stato di salute. Attraverso cellule specializzate definite linfociti, riesce a neutralizzare e distruggere virus e batteri. Una delle sue caratteristiche fondamentali è quello di essere finemente regolato in perfetto equilibrio con l’ambiente che ci circonda, ma in situazioni in cui l’alimentazione è fortemente sbilanciata, una vita troppo sedentaria, la mancanza di esercizio fisico e lo stress cronico, tendono a disregolare l’immunità aumentando le probabilità di andare incontro a infezioni o al contrario di sviluppare patologie autoimmunitarie (artrite reumatoide, sclerosi multipla, tiroiditi ecc.), allergie e intolleranze. 

Questo equilibrio è molto simile a una bilancia con i suoi piatti ben in equilibrio fra loro. Uno dei piatti serve per aiutare l’organismo a difendersi da virus e batteri (sistema TH1), mentre l’altro serve contro le aggressioni di parassiti e virus endocellulari (sistema TH2).

Quando questo equilibrio viene a mancare si ha uno sbilanciamento di un piatto rispetto all’altro. Un sistema TH1 troppo marcato (caratteristico delle donne) pur difendendo da molte infezioni, determina una maggiore probabilità di contrarre patologie autoimmunitarie come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla. Al contrario, se pesa di più il sistema TH2, si presentano spesso allergie e patologie da autoanticorpi come le tiroiditi o nei casi gravi anche una maggiore incidenza del cancro.

L’alimentazione attraverso i suoi nutrienti è capace di ristabilire l’equilibrio della bilancia. 

Studi recenti indicano che le vitamine svolgono un ruolo importante. In particolare le ricerche si sono concentrate sulla vitamina B6 e B12. È stato visto che queste due vitamine presenti soprattutto nei cereali integrali, uova e latte, svolgono una potente stimolazione del sistema TH1 contro tutte le infezioni virali e batteriche. Gli anziani sono più a rischio di un loro deficit, in quanto presentano una maggiore atrofizzazione dello stomaco, che compromette l’assorbimento di queste vitamine a livello intestinale.

La vitamina C scoperta nel 1970 da Pauling grazie alla quale è stato insignito del premio Nobel, fu molto reclamizzata come toccasana per il comune raffreddore. In effetti queste caratteristiche non furono mai confermate, ma fu visto che supplementazioni di vitamina C erano efficaci nel ridurre l’intensità e la durata di questo disturbo invernale.

La vitamina E è un potente stimolatore TH1, e inoltre è stata associata ad una minore incidenza del cancro alla prostata.

Il selenio alla dose di 200 microgrammi al giorno è capace di contrastare le infezioni virali stimolando il sistema TH1 e le cellule natural killer potenti distruttori di virus e batteri.

Lo zinco ha le stesse potenzialità del selenio ma ha un effetto diverso in base alla dose somministrata. Se si vogliono contrastare i malanni invernali, la dose giornaliera non deve superare i 25-35 milligrammi per un periodo non oltre le 2-3 settimane. Dosi superiore e per periodi più prolungati stimolano il sistema TH2 e dunque possono avere effetto su patologie autoimmunitarie, ma anche indurre allergie e tiroiditi.

L’utilizzo dei probiotici rafforzano il sistema immunitario dell’intestino contro tutti quei virus e batteri che prediligono il sistema gastro-intestinale.

A supporto dell’alimentazione, inoltre, esistono diverse piante ad effetto immunostimolante. Diversi studi hanno confermato l’efficacia dell’Echinacea, della Spirulina e un mix di piante cinesi la cui principale è la Sophora Flavescens, contro le infezioni. Queste piante potenziano efficacemente il sistema TH1.

La natura dunque ci ha dato diverse armi per combattere i malanni di stagione, e forse questo ci rende più sereni anche nei confronti della influenza A specialmente del ceppo H1N1.

Per maggiori informazioni visita anche la pagina DIFESE IMMUNITARIE o QUI

Umberto Trecroci è un Cardiologo italiano esperto in Medicina Fisiologica di Regolazione e Low Dose. È relatore a numerosi corsi e congressi di cardiologia clinica integrata e collaboratore dell’associazione del Prof. Franco Berrino “La Grande Via”, di cui è referente per la regione Emilia Romagna. Inoltre, Il Dott. Trecroci è esperto in Micoterapia e Micologia farmaceutica, Micro-immunoterapie, Omotossicologia e Nutrizione integrata.

La Micoterapia è una tecnica olistica che trae il suo fondamento dalla fitoterapia e che fa parte della Medicina Integrata, ovvero le pratiche mediche non convenzionali che sono integrate alla pratica clinica convenzionale, e che si avvale dell’impiego dei Funghi Medicinale per trattare o prevenire la formazione di diverse patologie. Questa branca della Medicina Integrata mira ad intervenire sulle cause che portano allo sviluppo del problema e non sul problema stesso.

Questo è uno dei fondamenti base su cui poggia la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) ed il tipo di approccio per l’utilizzo della Micoterapia, ovvero mirare alla rimozione della causa, portando a una riduzione e, con il tempo, alla scomparsa dei sintomi. Poiché le cause che hanno portato all’esordio di una patologia sono generalmente personali e dipendono dalla costituzione del soggetto, anche i funghi vengono utilizzati in un’ottica personalizzata che guarda, oltre alla malattia, anche le predisposizioni patologiche della persona.

Figure professionali specializzate in quest’ambito come il Dottor Trecroci sono fondamentali per il paziente affinché quest’ultimo possa ottenere il massimo risultato in ogni ambito di trattamento: è indispensabile realizzare la giusta anamnesi per ottenere una corretta diagnosi della patologia e adottare il regime terapeutico idoneo. Impostare un supporto di Medicina Integrata, con l’impiego della Micoterapia, deve seguire questa metodica che deve essere messa in atto da figure mediche specializzate, soprattutto per salvaguardare la salute del paziente.

Questo il link – https://www.umbertotrecroci.it/ – per collegarsi direttamente al sito del Dottor Trecroci e di seguito i video in cui parla di Micoterapia.

 

 

Fungo saprofita che cresce in estate e in autunno sulle radici di faggi, aceri e querce. Il corpo fruttifero consiste di molte cappelle piuttosto piccole, rotondeggianti di colore marroncino chiaro, con la parte sotto bianca, tutte fuse insieme in un’unica struttura che può raggiungere i 30-50 cm. Viene utilizzato tutto del fungo, ha un sapore dolce e per le sue proprietà diuretiche è molto utilizzato in MTC.

 

In Medicina Tradizionale Cinese il Polyporus umbellatus è indicato per le patologie conseguenti a umidità-ristagno ed è quindi estensivamente usato come diuretico naturale. È stato e viene utilizzato anche per molte affezioni urologiche. Ai gironi nostri, secondo l’Istituto Micologico Tedesco (Mycotroph), il Polyporus umbellatus è il fungo terapeutico con più spiccato tropismo per il sistema linfatico, è utile quindi in tutte quelle situazioni cliniche in cui spicchi il coinvolgimento di tale apparato.

LA LEGGENDA DEL POLYPORUS

Nella Medicina Tradizionale Cinese, il Polyporus umbellatus viene chiamato Zhu Ling ed è considerato un importante diuretico naturale. Il fungo aumenta la produzione di urina e stimola l’escrezione di sodio e cloro, senza però che ci sia una concomitante perdita di potassio, che protegge muscoli e nervi, come avviene con l’utilizzo dei normali diuretici. Riduce la ritenzione idrica e la stasi linfatica, aiutando a ridurre gonfiori ed edemi. È però sconsigliato un suo impiego prolungato nei soggetti che presentano debolezza renale e mancanza di liquidi, in quanto il fungo stimolerebbe un’azione di drenaggio su un organo, il rene, in deficit energetico, incapace di rispondere.

CARATTERISTICHE GENERALI

Il corpo fruttifero si compone di un unico gambo massiccio, biancastro da cui si dipartono varie ramificazioni cilindriche, che a loro volta si suddividono in rami più piccoli, più corti, sull’estremità dei quali si aprono numerosi cappelli sovrapposti e debordanti (a volte più di cento). I cappelli sono del diametro di 2-4 cm, tondeggianti, con l’orlo sottile ondulato, spesso fessurato. La superficie è squamosa e di colore grigio più o meno chiaro o nocciola-giallastro. La faccia inferiore è tappezzata di tubuli bianchi corti che terminano in altrettanti pori rotondi. Il corpo fruttifero, nel suo insieme, può raggiungere i 50 cm di diametro e può pesare anche alcuni chili.

La carne dei cappelli è bianca e tenera mentre quella delle ramificazioni è alquanto fibrosa. Il fungo odora di farina ed è di sapore gradevole. Il Polyporus umbellatus è un fungo commestibile e viene considerato una prelibatezza, purché giovane. Infatti, facilmente si altera e si decompone e in tale stato emana un cattivo odore. Una volto colto, va perciò consumato al più presto. Il Polyporus umbellatus spunta, in folti gruppi, a mazzo, da un corpo bulboso nerastro, lo sclerozio, nascosto nell’humus del bosco nelle vicinanze di vecchi faggi o querce, sopra tronchi d’alberi e su ceppaie. È un fungo saprofita o parassita, commestibile, non molto comune, diffuso nelle zone settentrionali temperate dell’Europa e dell’Asia, nel periodo estivo e autunnale. Si può confondere con la Grifola frondosa che però ha cappelli a forma di ventaglio e gambo laterale.

COMPONENTI GENERALI DEL POLYPORUS

Questo fungo contiene ergosterina, acido-alfa-idrossi-tetra-eicosanoico, biotina, oltre a polisaccaridi e polipeptidi vari. È inoltre ricco di Calcio, Potassio, Ferro. Nel fungo sono presenti anche piccole quantità di Sodio e gli oligoelementi Manganese, Rame e Zinco. Contiene poi al suo interno proteine, grassi, carboidrati e fibre vegetali, importantissime per una corretta digestione degli alimenti e come prebiotico per la flora intestinale.

SOSTANZE BIOATTIVE

Il fungo contiene principalmente:

  • Sali minerali:
    • Potassio
    • Ferro
    • Calcio
    • Zinco
  • Acidi grassi insaturi
  • Tutti gli amminoacidi essenziali ed i più comuni non essenziali
  • Poliporusteroni A, B, C, D, F e G
  • Polyporoid A, B e C
  • Ergone (ergosta-4,6,8(14),22-tetraen-3-one)
  • Biotina

STUDI SCENTIFICI

Dal Polyporus umbellatus sono stati isolati 7 composti triterpenici con importanti attività antiossidanti e con diverse azioni a livello cellulare. L’attività più importante del fungo si esplica come diuretico per il corpo e studi in vitro eseguiti su cavie da laboratorio avvalorano questa sua proprietà. Studi eseguiti in vitro confermano che questo fungo ha importanti proprietà per la cura del benessere dell’organismo che possono essere sfruttati per il trattamento di diverse problematiche che possono colpire l’individuo.

FONTI

Stefania Cazzavillan (2011) – FUNGHI MEDICINALI, dalla tradizione alla scienza – NUOVA IPSA EDITORE
Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
Georges M. Halpern – I FUNGHI CHE GUARISCONO – EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI

CONVALIDAZIONI SCIENTIFICHE

  • Traditional uses, phytochemistry, pharmacology, pharmacokinetics and quality control of Polyporus umbellatus (Pers.) Fries: A review.
  • Structure elucidation and immunological function analysis of a novel ?-glucan from the fruit bodies of Polyporus umbellatus (Pers.) Fries.
  • Inhibition of urinary bladder carcinogenesis by aqueous extract of sclerotia of Polyporus umbellatus fries and polyporus polysaccharide.
  • Bioactivity-directed isolation, identification of diuretic compounds from Polyporus umbellatus.

Le micro-alghe verdazzurre Spirulina e Klamath vengono comunemente definite “green food” data la ricchezza, completezza e l’altissima biodisponibilità dei nutrienti in esse contenuti.

 

  • Proteine e amminoacidi: composte in prevalenza di proteine circa 60-70% (65-70 grammi per 100g di alimento, contro i 20-25g di un taglio di carne magra), complete e di grande valore biologico perchè contengono gli otto amminoacidi essenziali (che devono essere introdotti con l’alimentazione) in proporzione ottimale, oltre agli altri non-essenziali (che il corpo riesce a produrre autonomamente).
    La ricchezza di fenilalanina, amminoacido essenziale presente in dosi piuttosto elevate, contribuisce a ridurre la sensazione di fame. La proporzione degli amminoacidi essenziali è praticamente identica a quella ritenuta ottimale per il corpo umano, il che rende le proteine più assimilabili.
  • Vitamine: tra le vitamine abbonda il tocoferolo,  l’inositolo e vitamine del gruppo B in elevate quantità: B1 (sistema nervoso), B2 (sistema enzimatico), B3 (riduzione del colesterolo e dello stress), B5 (riduzione della stanchezza e antiossidante), acido folico (intestino e sistema cardiocircolatorio). Si tratta degli alimenti più ricchi in assoluto di Beta- carotene, perfettamente assimilabile e potenziato da ben altri 14 carotenoidi con un apporto dieci volte superiore a quello delle carote.
  • Antiossidanti: ricchissime in vari pigmenti antiossidanti APA e AFA forniscono importanti antiossidanti endogeni, Superossidodismutasi (SOD) e glutatione, il più alto contenuto di beta-carotene fra tutti i cibi conosciuti. Questo corredo antiossidante, arricchito da numerosi altri carotenoidi fra cui alpha e gamma-carotene, esplica importanti funzioni anti-tumorali, antivirali e anti-invecchiamento.
  • Minerali: spettro completo di minerali e oligoelementi. Le Klamath sono l’unica fonte nutrizionale contenente tutta la varietà dei minerali e microelementi in una forma sinergica e perfettamente assimilabile. In 2 gr. di Klamath sono sempre in vari abilmente presenti 28 minerali. Di particolare importanza la presenza di Ferro organico in contemporanea con Vit B12, acido Folico necessarie per la sua assimilazione (nella Klamath anche Vit C).
    Il ferro è presente in concentrazione 58 volte superiore rispetto agli spinaci e 28 volte rispetto al fegato crudo di manzo.
  • Pigmenti: presenti in ampio spettro, oltre al Beta-carotene (o pro-VitA), un misto di carotenoidi, Ficocianina e Clorofilla.
    Questa molecola verde è in grado di rafforzare la mucosa intestinale e di migliorare quindi la digestione e l’assimilazione dei nutrienti. La clorofilla accresce i movimenti peristaltici (riduzione della costipazione), lenisce le infiammazioni, riduce l’eccesso di secrezione di pepsina e le ulcere gastriche. Essa aiuta inoltre ad ossigenare il sangue, è in grado di trattenere il ferro e di utilizzarlo per trasportare l’ossigeno alle cellule.
  • Acidi grassi essenziali: Lipidi (8%) appartengono alla grande famiglia dei mono e dei polinsaturi, in grado di normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue, partecipare alla formazione delle guaine mieliniche che rivestono i nervi e migliorare la funzionalità del sistema nervoso (Omega 3 e acido gamma linoleico GLA). Questa dotazione ottimale di acidi grassi essenziali è in grado di contribuire alla crescita  della pelle, dei canali vascolari e dei tessuti nervosi, e a favorire la sintesi delle prostraglandine, importanti modulatori ormonali della funzionalità cellulare dotate di elevate potenzialità antitumorali e antivirali.
  • Una membrana cellulare formata da una lipoglicoproteina simile al glicogeno umano, che il nostro organismo assimila immediatamente come fonte di pronta energia.

Basso contenuto calorico: 2,6 Kcal/g

Si attribuiscono ad essi numerose proprietà:

  • azione immunomodulante: sostegno del sistema immunitario;
  • azione anti-invecchiamento: promozione della longevità e funzione antietà; problematiche  neurologiche e neurodegenerative;
  • azione ricostituente: accrescimento dell’energia e della forza vitale con miglioramento di patologie quali anemia, esaurimento, ritardi della crescita;
  • azione protettiva del sistema nervoso: con un miglioramento delle funzioni cognitive e della memoria; riduzione dell’ansia; miglioramento dell’umore;
  • azione dimagrante: controllo della fame e regolazione del metabolismo;
  • azione riequilibrante della dieta: in tutte le situazioni in cui vi siano squilibri e carenze alimentari da colmare, dieta vegetariana e vegana, dieta povera di frutta e verdura, anemia, demineralizzazione, digiuni, dieta per gli sportivi
  • azione disintossicante: caratterizzata da un’azione chelante sui metalli pesanti, da un miglioramento delle funzioni di tutti gli organi digestivi e escretivi;
  • azione rigenerante: con promozione di nuovi tessuti e pelle, grazie alla ricchezza di acidi ribonucleici DNA, RNA
  • azione protettiva: riduzione di colesterolo e pressione arteriosa;
  • azione antinfiammatoria, antiossidante: da studi evidenziata la capacità di abbassare la produzione di radicali liberi e il livello  di infiammazione generale dell’organismo. Ottimo sostegno in condizioni di stress.

* Sport: la ricchezza in proteine, ferro e calcio, permette di sostenere lo sforzo fisico migliorando le prestazioni atletiche, mentre le vitamine e gli acidi grassi apportano tono e vitalità. L’elevato contenuto in biotina e ferridossina che inibisce la formazione di acido lattico durante uno sforzo muscolare particolarmente intenso (azione detossificante ed ergogenica). Poichè l’attività fisica, pur migliorando i sistemi endogeni di smaltimento, produce molti radicali liberi, importante l’alto apporto di antiossidanti.

Vi sono evidenze preliminari circa una possibile utilità dell’Alga Klamath nel trattamento della depressione e nel miglioramento del benessere psicofisico in donne nel periodo post-mestruale. Condotti studi sull’uso dell’alga Klamath nei disordini dell’attenzione (ADD)  Le ficocianine della Klamath si sono dimostrate in grado di inibire le COX-2 e l’enzima fosfolipasi A2, coinvolti nel meccanismo di produzione di PGE2 e hanno anche dimostrato la capacità di inibire la lipossigenasi, enzima promotore di leucotreni, come il LTB$, responsabile di varie forme infiammatorie, tra cui l’asma e la colite.

[1] K. Abrams: Le Alghe per la Salute, Tecniche Nuove, 1999, p. 35. Egli riporta il risultato di un test secondo cui le proteine della Klamath sono assimilabili al 73%, contro il 37% e il 20% rispetttivamente di Spirulina e Clorella, e solo il 18% delle carni rosse.
[2] Manoukian R, et al.: “Effects of the blue green algae Aphanizomenon Flos Aquae on human natural killer cells”, in Savage, L, ed., Phytoceuticals, IBC Library Series, 1998, 233-41.
[3) Gitte J. Jensen, et al.: “Consumption of Aphanizomenon Flos Aquae Has Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells in Humans”, Journal of American Nutraceuti-cal Association, Voi, 2, n° 3, Jan. 2000, pp. 50-8,
[4] Rafail I, Kushak, et al.: ‘Favorable Effects of Blue Green Algae Aphanizomenon Flos Aquae on Rat Plasma Lipid”, Journal of the American Nutraceutical Association, Vol. 2, n°3, Jan2000, pp.59-65.
[5] Citato in C. Drapeau, N. Solomon, Optimal Health Journal, August 1998, in attesa di pubblicazione.


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